MI RACCONTO – (8) Don Pandolfi

di MARIO BENNI

Don Pandolfi
Don Annideo Pandolfi, per noi “Donpandò”, è abruzzese di Pescasseroli, corporatura solida da contadino, una bella faccia bonaria/autorevole, tonaca con le stimmate di chi vive all’aperto e usa le mani non solo per benedire.
Al fianco, fuori dalle tasche, pende una catenella che in fondo raccoglie un mazzo di chiavi ed un fischietto. È l’arma che usa più di frequente: per chiamare quando bisogna smettere di giocare per andare a messa o riunirsi per dire la preghiera del pomeriggio.
Ma anche come frusta sul sedere di chi fa finta di non aver sentito.
Ci riunisce per pregare con Ave Maria e Padre Nostro, un pensiero a Don Bosco.
Poi una predica/minaccia breve: essere bravi, ubbidire ai genitori, ai maestri e dire le preghiere alla sera.
Non è un teologo, certo, e quindi non è interessato all’Azione Cattolica allora prevalente nelle parrocchie, ma scopre l’ASCI   Associazione Scautistica Cattolica Italiana.
Non so come non so quando a fine anni 45 inizio 46 riesce a procurarsi cappelli, fazzoletti, mostrine. Reparto CIVITAVECCHIA 1, alpistok, bandierine con il simbolo Aquila e Lupi Rossi, e quanto necessario per allestire un dignitoso Reparto scautistico. Lui lo fa.
Mio fratello Gigi esploratore della squadriglia Aquila, io lupetto capo squadriglia Lupi Rossi.
Ha trovato una tenda militare per due persone completa di paletti e tiranti.
In un angolo del campo cominciano a turno le esercitazioni di montaggio eseguite dalle singole squadriglie, anche dai lupetti con l’assistenza di un esploratore.
Imparare a riconoscere e fare i nodi con la corda, distinguere un faggio da una quercia, l’acqua potabile di una sorgente, come trovare il nord osservando il tronco di un albero.
Insomma prepararsi a vivere nella natura, ai più sconosciuta.
Donpandò ha la passione della fotografia e del cinema, nel senso di proiettare films.
Ha una macchina fotografica Leika con la quale ci riprende in gruppo o durante la vita oratoriana. Alcune le stampa su un formato cartolina postale e ce le vende ad un costo modestissimo.
Il teatro dell’Oratorio è destinato soprattutto al teatro, dove recita la compagnia dei grandi e poi altre compagnie di volta in volta messe insieme. Di una di esse ho fatto parte una volta con risultati disastrosi
<<Mario non ti ho più visto più recitare, perché?!!!!>>
<<Donpandò non mi piace!>>
 Fine di una carriera ed inizio di un’incomprensione.
Donpandò scrive anche i testi.
Ricordo “La catenina della mamma”. Un ragazzo cattivo ruba la catenina della mamma, la vende per comprare giocattoli, la mamma si ammala, il ragazzo si pente, lavora nei campi, compra la medicina per la mamma che guarisce e perdona.
Il teatro è anche attrezzato come sala cinematografica con una cabina di proiezione tipo Cinema Paradiso di Salvatores.
Si può assistere al film nel pomeriggio della domenica solo se si ha il biglietto di presenza alla messa del mattino.
I films? Tommi Mix, Stallio e Oglio e avventure varie.
In cabina c’è Donpandò in persona che dallo spioncino controlla la proiezione.
Nei film western capita che ci siano delle scene affettuose non adatte ai ragazzi.
Donpandò è mancino e quando è in sala proiezione ha la mano sinistra guantata.
La ragione? La macchina è ad elettrodi di carbone che bruciando producono il fascio di luce necessario alla proiezione
Mettere la mano per oscurare in sala alcune scene inadatte e a poca distanza dalla fonte è piuttosto doloroso.

1946 Gemellaggio Civitavecchia -America

Chi esce dall’Autostrada a Civitavecchia Sud e si avvia verso la città, a poche centinaia di metri sull’Aurelia c’è un ponte che l’attraversa con la scritta REPUBBLICA DEI RAGAZZI. Il ponte collega   il territorio interno a quello marino della Repubblica, per certo non quella Italiana.
Nell’immediato dopoguerra, un ente americano che si prende cura dei ragazzi, in poco tempo realizzò il villaggio con dormitori, cucine, ospedale, scuola, chiesa, laboratori attrezzati per agricoltura, falegnameria, meccanica, pesca ed un campo sportivo.
I cittadini della Repubblica? Ragazzi residuati di guerra raccolti per le strade d’Italia.
I cittadini eleggono il sindaco, lo sceriffo, il giudice. Tutti i cittadini vanno a scuola e svolgono un’attività lavorativa nei servizi o in uno dei settori operativi.
La Repubblica batte moneta e paga i servizi e i lavori dei cittadini.
La Repubblica è anche dotata di un fondo in AM lire per sostenere i costi dei non cittadini (i maestri, l’infermiere, i capimastri delle attività artigianali ed il direttore amministrativo) ed i costi dei beni acquistati all’esterno. Ma ha anche le entrate per servizi e beni venduti all’esterno.
Donpandò comprese che esisteva un percorso educativo dei giovani diverso da quello dei Salesiani, ma infine non troppo diverso.
Anche come scautismo, a partire dal saluto del pollice che copre il mignolo (il forte protegge il debole), alla buona azione quotidiana, alle regole del vivere insieme (l’esploratore sorride e canta in tutte le difficoltà), prevalgono i principi della responsabilità, rispetto delle regole, altruismo.
Quindi non ebbe difficoltà a scambiarsi visite, partite di calcio, rappresentazioni teatrali, realizzando un gemellaggio reale tra giovani di diversa estrazione ma dai principi condivisi.

Civitavecchia ha una lunga tradizione militare oltre che portuale.
Ci sono caserme per carristi, artiglieria, genio militare ed altre ed un Presidio Militare che le coordina situato in un palazzo ottocentesco del centro città.
Qui c’è ora il Centro Comando Americano.
L’America tra gli aiuti inviati all’Italia ha dedicato una particolare attenzione ai giovani.
Ma ha bisogno di organizzazioni in grado di gestirli.
Donpandò con Gigi e Raffaele è ricevuto da un colonnello al Comando.
Si presenta: Salesiani, Don Bosco, un elenco di giovani boy scouts, richieste per un campeggio in tenda a Pescasseroli per 15-20 ragazzi 30-40 giorni
Il colonnello: “Allright” (la CIA lo aveva già informato?)
Chiama un soldato, consegna la lista, dà degli ordini.
Lo schema è semplice: ogni ragazzo è equiparato ad un soldato inviato in missione: tende, attrezzature varie e …alimenti tutto 20 x40
Alimenti? : Latte in polvere, condensato, marmellata,  cioccolato, farina bianca per il pane, carne in scatola, et similia.
Tutti alimenti a noi sconosciuti.
Donpandò ci riunisce e dice che per questa volta possono andare solo i grandi, e quindi Gigi 14 e Raffaele 15
A luglio del 1946 io ho 10 anni e Vittorio 9, quindi a casa.
Li abbiamo visti partire vestiti da esploratori su un camioncino diretti a Roma, dove alla Chiesa dei Salesiani in via Marsala li aspettava un Dodge militare carico di tutto, per proseguire per Pescasseroli.
Al ritorno dopo Ferragosto Gigi non mi ha detto molto, solo che la notte faceva freddo ed aveva sempre fame.
Mia madre ha vuotato lo zaino nella tinozza con il sapone, poi un telo sopra, la cenere ed acqua bollente per la liscivia, nel tentativo di rimuovere le tracce di un vivere rustico.

MARIO BENNI

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