UN SENTIMENTO ANTICO

di VALENTINA DI GENNARO 

Esiste un sentimento antico consumato per secoli nel silenzio di tinelli, cucine, bagni, camere da letto, bisbigliando.

A volte solo con gli sguardi.

Nei confessionali degli abitacoli delle auto, degli ascensori.
Molto spesso nelle camerate degli ospedali.
In stanze camere operatorie improvvisate.
Il sentimento che lega le donne di tutte le generazioni e le genealogie di donne.
Legami e relazioni che si creano quando si parla di sessualità, abusi, sentimenti, parti, aborti, sangue, mestruazioni.
Milioni, miliardi di storie raccontate e tramandate. Con discrezione, riservatezza. Spesso segreti portati nelle tombe.
Inconfessabili.
Non bisogna avere paura della parola femminismo. Perché è solo raccontare la verità sulla propria vita.
Per tutte queste centinaia di anni ci hanno insegnato la segretezza. La sobrietà.
Sapeste la potenza  invece di quando una donna ti parla, ti racconta, ti dice, parte da sé.
Ti consegna una di quelle storie che non possono essere raccontate.
Quanto vorrei che questo grandissimo immenso incommensurabile patrimonio di storie, di vita, diventasse collettivo. Pubblico.
Che tutti sappiano tutto.
Il sentimento è quello della sorellanza, che ci chiude, ci stringe in un cerchio di abbraccio potente.
Perché sì, sorella, io ti credo.
Io ti credo, ti ascolto, mi dici questo segreto, diventa mio. Diventa il nostro, come le donne prima di noi e delle donne ancora prima.
Non lo bisbigliare più, sorella, parla la tua voce. Racconta a tutti quelli che ci succede, che ci è successo, che ci accade.
Facciamo diventare la storia femminile storia di tutti. Raccontiamo, diciamo, parliamo.
Non più nascoste, non più sole, non più imbarazzate, vergognose.
La storia delle violenze sulle donne deve diventare storia collettiva, non più parate, passerelle lavate di rosa per l’occasione di coscienza immacolata.
 La lotta contro la violenza è e deve essere lotta politica, intersezionale, transfemminista, altrimenti non è.
Il corpo delle donne è bersaglio e campo di battaglia. La necessità di normarlo antico quasi quanto la proprietà privata.
La necessità della scrittura delle donne, la scrittura autobiografica che lascia l’inginocchiato del confessionale, lascia il diario segreto e diventa letteratura, diventa poesia.
Ecco perché la scrittura al femminile, la scrittura delle donne è patrimonio di tutti.
È un sentimento antico che fugge dalle segrete e invade lo spazio pubblico.
VALENTINA DI GENNARO