Per la chiusura della rassegna “Libri con le stelle” – Salvatore Basile e “Cinquecento catenelle d’oro”

a cura di ERNESTO BERRETTI

L’epilogo della rassegna letteraria “Libri con le stelle”, realizzata dall’associazione culturale Book Faces con il patrocinio della Fondazione Ca.Ri.Civ., è di quelli che lasceranno il segno. Alla Sala Gurrado, il 14 ottobre alle 18:00, l’insolita coppia Fabrizio Barbaranelli, un faro nella cultura cittadina, ed Ernesto Berretti, scrittore locale, dialogheranno con Salvatore Basile, l’autore del romanzo “Cinquecento catenelle d’oro”.

Il Libro. È la storia di una famiglia di contadini che vive nell’ombra di una famiglia nobile, nella campagna campana di fine Ottocento.

Da una parte, padre, madre e una figlia, poveri, ciascuno metafora di un atteggiamento verso la vita: il primo, la sopravvivenza; la seconda, la rassegnazione; la terza, la speranza. In quel contesto la cultura non poteva esistere. Non doveva esistere. La cultura avrebbe ceduto la dignità, l’austerità di chi lotta per campare, l’onestà di chi non ha strane idee, alla gogna della comunità comodamente adagiata sull’ignoranza che unisce e rende tutti uguali. Poteva essere considerata una poco di buono, una pazza, Maria, costretta a segregare il piacere di saper leggere, dote guadagnata di nascosto alla madre. È proprio questa sua “diversità” dagli altri che la oppone alla dominanza dei nobili, all’arroganza del poter comprare tutto, anche l’amore. Soprattutto l’orgoglio.

Questa storia fluida scorre nei rivoli di un progresso che avanza, con l’emigrazione, le fotografie che parlano, il cinematografo che si fa, la vita difficile di Maria con la giovane madre ingabbiata nella rassegnazione al destino, la svergognata adesione all’amore.

Fondamentalmente questa è una storia d’amore con “Cinquecento catenelle d’oro” che legano i personaggi. Già, catenelle d’oro per chi ama. Oppure catenacci grezzi e pesanti per chi non lo fa.

E poi.

Dopo poche pagine sembra che questo romanzo non possa essere raccontato con un linguaggio diverso. Basile, abilissimo sceneggiatore, riesce a dare azione alle emozioni: un pezzo d’arrosto che sa di perdono; il dispiacere dei bambini preso per mano; spilli della delusione che pungono le tempie. E tanto, tanto ancora. È una lettura che dà il piacere della scoperta, che dà il gusto di scoprire come qualcosa di sensazionale, proprio come Maria con il cinematografo. A mio modesto parere, “trasformare un’emozione in azione con la scrittura” è una sfida accettata e vinta da Salvatore Basile.

 

L’autore. Salvatore Basile ha firmato sceneggiature importanti per la televisione (“Ultimo”, “Cime tempestose”, “La cittadella”, “Sarò sempre tuo padre”, “Giovanni Paolo II”, “L’uomo che cavalcava nel buio”). È ideatore di serie tv (“Il giudice Mastrangelo”, “Il Restauratore”, “Un passo dal cielo” e “Una pallottola sul cuore”). È regista (“L’uomo che cavalcava nel buio” e alcuni episodi de “Il restauratore”, “Don Matteo 8” e “Un passo dal cielo 2”. Attualmente lavora a due serie televisive tratte dai romanzi di Maurizio de Giovanni (Commissario Ricciardi) e di Chiara Gamberale (Le luci nelle case degli altri). Dal 2005 è docente del Master di Sceneggiatura televisiva e cinematografica presso l’Università Cattolica di Milano. I suoi romanzi sono tutti marca Garzanti: l’esordio, “Lo strano viaggio di un oggetto smarrito” è stato pubblicato nel 2016 e i suoi diritti sono stati venduti in Germania, Grecia, Francia e Albania; nel 2018 è la volta di “La leggenda del Ragazzo che credeva nel mare”; nel 2022 “Cinquecento catenelle d’oro”.

ERNESTO BERRETTI