ISTRUZIONI PER RECITARE L’UFFIZIO IN QUESTO FINE SETTIMANA.

di CARLO ALBERTO FALZETTI

L’orante provveda ad esercitare il santo Uffizio con la diligenza dovuta e tenendo ben presente che al Penitenziale  è dovere dell’officiante far seguire il Gaudium et Spes vespertino nel preciso convincimento che l’essere solo in mestizia è atto diabolico inutile e dannoso per sé e per la comunità tutta.

 

UFFIZIO PRIMO: PENITENZIALE NEL  MATTUTINO DEL SABATO

Considera Anima mia che il dies irae, terribilissimo, è ormai giunto.

O Dio che tremendo pensiero è questo.

Mi  vo consolando contemplando la ricordanza dei fausti mesi che furono ma medito anche sopra le cose non risolte che procurano oggi tante mie irrequietezze

Considera Anima mia come presto ti si apriranno gli occhi e ti vedrai innanzi i terribili errori commessi.

Conservate o fratelli  memoria delle nostre iniquità: potevamo essere fronte unito ma ciò non avvenne.

Arrossiscano coloro che potendo non vollero e coloro che vollero rinnegando poi. Siano essi  tutti coperti di mestizia nel  momento dell’obbrobrio. Deus miserere nobis.

La caligine se soverchierà il nostro cielo è anche perché noi lo permettemmo a causa di un satanismo normativo che noi stessi apparecchiammo. Deus miserere nobis.

Ordunque, Signore, fa attenzione alla mia preghiera. Intende voci orationis meae, Deus meus.  Miserere nobis, Domine.

 

UFFIZIO SECONDO:   LAUDE DI SPERANZA NEL VESPRO  DEL SABATO

De profundis clamavi ad te, Domine, exaudi vocem meam.

Signore ho visto in questi mesi di calura una grande tristezza invadere i nostri cuori.

I migliori si sono fiaccati. Perché tutti i nostri sforzi si corrompono e tutto il lavoro è reso vano?

Aridi ed arrendevoli l’avversario ci ha resi? Perché deve risuonare solo il lamento? Veramente tutto è perduto?

Signore mi accorgo che io non posso solo piangere di me stesso. Io devo poter gridare con tutto il fiato: portae inferi non praevalebunt!!!

Signore non permettere che il falso Drago trionfi oltre quel limite dove si apre l’abisso entro cui saranno inghiottite le mie aspettative civili.

Signore non permettete che la tristezza del tramonto dei nostri diritti ceda il posto ad una nera luna.

Signore scacciate dal Tempio, come un tempo, coloro che in modo scellerato  vi sono attorno e che, quali moderni farisei, vi lodano e  vi “credono”  e con menzogne tentano di adularvi parlando a nome vostro. Siate giustamente sdegnato. Ogni qualvolta si innalzano lodi a voi, alla patria, alla famiglia ecco che quelle stesse laudi rapide si trasformano in ciò che veramente sono: alate bestemmie che traforano le nubi involandosi  verso i cieli della vostra dimora.

Sono tante le ombre che possono togliere la tranquillità al mio Paese, ai miei diritti civili, alle regole sociali faticosamente conquistate, se voi non avrete la bontà di sottrarmi dal loro furore e se io non sarò saldo nella lotta!

Che questa laude di speranza si tramuti, dunque, in un inno alla resistenza!

Ed allora, Signore ,perdete tutti coloro che affliggono l’anima nostra. Fatelo anche se noi non meritiamo tanto perchè non siamo riusciti a dialogare con i nostri fratelli, perché permettemmo a Caino di ferire Abele.

Libera nos Domine ab insidiis diaboli, a fulgure, a flagello, a tempestate, a malo,…….. a flamma.

 UFFIZIO TERZO:   MATTUTINO DEL LUNEDì DEL 26 SETTEMBRE

L’orante dispone di due possibilità per celebrare l’Uffizio Mattutino:

  1. Orare con tono di mestizia quanto segue,

 

 Sono stato io l’ingrato ,

               contra me io ho peccato,

               Signor mio perdon pietà.

  1. B) Oppure recitare con gaudio l’inno che segue,:

        Questa mattina mi son svegliato e non  ho trovato …….

.   .   .

 

All’ orante la scelta, nel giorno del Signore, fra A) e B) meditando sul fatto che “quando tutto è perduto, tutto è possibile”!!

NIHIL OBSTAT, Addì 23 del mese di settembre dell’A.D. 2022.

CARLO ALBERTO FALZETTI

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