“CHE AMBIENTE CHE FA” DI LUCIANO DAMIANI – COSA BOLLE IN PENTOLA, ANZI, SOBBOLLE.

di LUCIANO DAMIANI

Pensando all’ordinanza sindacale che vieta d’innaffiare giardini e piante, guardo, fra il triste ed il perplesso, fuori dalla finestra, il piccolo lussureggiante boschetto la cui quotidiana vista infonde una sorta di senso di pace a dose quotidiana. Chiuso fra quattro palazzi il boschetto è composto da alcuni alberi pienamente sviluppati e radicati, tanto che superano alla grande le annuali siccità. Amare l’ambiente é anche essere capaci di trovarne benessere anche solamente dalla vista della sua verde rappresentazione. Del resto la simbologia dei colori trova in quel colore l’espressione di benessere ed armonia naturale, cito da Repubblica:

Il verde è senza dubbio il colore della natura, ecologico perché ci pone in relazione con ciò che è al di fuori di noi, che ci appartiene e di cui facciamo parte. Evoca il rapporto tra psiche e natura.

Al di la del boschetto che vedo dalla finestra ci sono case, strade, macchine, il porto con le navi che vanno e vengono, le ciminiere delle centrali ecc…. Al di la del boschetto ci sono le prospettive future, cosa ci attende? Cosa bolle in pentola? Anche chi vive in una bolla naturale, in un ambiente desiderabile non può permettersi il lusso di non pensare a ciò che accade attorno e che accadrà, non foss’altro perché l’uomo é un essere sociale, anche se fosse un eremita, non può permettersi il lusso di fregarsene.

Gentile lettore, anche se non t’importa sappi che comunque, in un modo o nell’altro, la questione ambientale ti tocca anche se pensi di poterne fare a meno. Sappi dunque che di ambiente si parla anche in questi giorni che pur sembrano monopolizzati dalla guerra.

Il 19 maggio scorso l’Assemblea dei Soci di ENEL ha risposto alle domande poste dai soci, alcune di queste hanno per oggetto la questione ambientale. In particolare, la domanda delle domande: “Quando chiuderà TVN?”. La risposta é secca:

Il phase out della centrale a carbone di Civitavecchia è previsto entro il 2025, in linea con quanto previsto nel PNIEC”.

La secchezza della risposta però non esclude l’ipotesi, se vogliamo remota, ma anche no, che la contingenza bellica costringa a rivedere quei termini del PNIEC, del resto, pur nella secchezza della risposta, ci si esprime così: “…in linea con quanto previsto dal PNIEC”. Il “phase out” non ha dunque un termine tassativo bensì é legato alle indicazioni governative, il 2025 é vicino ma si fa sempre in tempo a cambiare.

Nel verbale dell’assemblea non si fa cenno al gas per TVN, coloro che si sono spesi per evitare la transizione tramite il gas trovano in questo documento la conferma dell’abbandono di quel progetto, e ne possono essere contenti.

Così ENEL si esprime sul futuro della sua presenza nel territorio:

Il Gruppo Enel è impegnato in una forte azione di sviluppo di nuovi impianti rinnovabili su tutto il territorio nazionale, a supporto della transizione energetica del Paese. Con riferimento alla Regione Lazio, il portafoglio dei progetti vede oggi molteplici iniziative, anche nel territorio di Civitavecchia, in diverse fasi di sviluppo, all’esito delle quali, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, si potranno potenzialmente concretizzare i relativi investimenti”.

Niente di preciso dunque, si evince intanto, da altre risposte, che la produzione di idrogeno verde sarà indirizzata in particolari situazioni, per lo più a servizio dell’industria energivora:

ENEL….. sta sviluppando, attraverso Enel Green Power, anche in Italia un portafoglio di progetti di produzione di idrogeno verde. Tali progetti sono focalizzati nei settori in cui l’elettrificazione diretta non è possibile e l’idrogeno verde rappresenta la soluzione di decarbonizzazione più efficiente, ovvero nei settori industriali energivori che già utilizzano idrogeno prodotto da combustibili fossili e nei processi di produzione ad alta temperatura (ad esempio nell’industria chimica e dell’acciaio)”.

L’idea, più volte auspicata, di realizzare un polo indirizzato allo studio ed alla produzione dell’ idrogeno nell’ambito di TVN o in ambito portuale ad opera dell’ente elettrico non pare al momento avere una considerazione futura. TVN ed il territorio saranno dunque solo un luogo di produzione da solare ed accumulo? Forse no, ENEL parla infatti al plurale:

… molteplici iniziative, anche nel territorio di Civitavecchia”.

É evidente che nulla di definito c’é, ma anche che ribadita l’intenzione di essere ben presente nel territorio, in che modo non si sa, lo vedremo.

Per quanto riguarda Montalto si prevede un intervento di efficientemente della centrale che continuerà ad utilizzare il gas.

Fra i tanti temi toccati nell’assemblea c’é anche quello relativo alla tipologia di idrogeno, ENEL punta alla produzione di idrogeno “verde” in considerazione della prossima economicità relativamente a quello “grigio” ed al fossile:

Il Gruppo Enel ritiene che l’idrogeno verde possa, entro il 2030, essere competitivo con le alternative fossili, in particolare con l’idrogeno grigio.

Si prevede anche che l’idrogeno sia protagonista già nel 2025:

Enel sta inoltre lavorando insieme con altri partner per realizzare i primi progetti commerciali entro il 2025 per la fornitura di idrogeno verde a diversi clienti industriali, al fine di favorire lo scale up del settore.”

Questo non alleggerirà significativamente il carico della produzione energetica della rete, ma interverrà sul carico di CO2 prodotto dalle singole grandi industrie per l’auto produzione energetica, forse più avanti l’idrogeno sarà protagonista anche della rete.

Anche sul fronte dell’iniziativa locale c’é qualcosa da dire, ma niente di concreto, per ora parole delle quali mi pare comunque doveroso dover dare conto.

In un precedente articolo ho commentato l’annunciata rinascita del “Consorzio per l’Osservatorio Ambientale di Civitavecchia” (di seguito “Consorzio”), da non confondere con “l’Osservatorio Ambientale” che é quello istituito presso ARPA Lazio, osservatorio per altro mai decollato. La Presidenza del CDA del Consorzio é stata affidata ad Ivano Iacomelli che recentemente ha esposto le linee della futura attività del consorzio in una relazione indirizzata ai sindaci.

L’attività sarà organizzata in “macro aree”, non si occuperà quindi esclusivamente delle emissioni di TVN, come il suo predecessore.

Per quanto riguarda il monitoraggio delle fonti inquinanti, si partirà dalla verifica della rete di qualità dell’aria, per poi subentrare nella sua gestione attraverso la redazione di un bando di gara.

In parole più concrete è presumibile che s’intenda rientrare nella gestione delle centraline trasferite, dalla precedente amministrazione, ad ARPA Lazio, per affidarne la gestione ad una ditta specializzata tramite gara.

Riguardo l’area sanitaria c’é la novità delle “relazioni circa i possibili rapporti tra inquinamento e incidenza dell’autismo”. Questo tema é stato spesso oggetto di attenzione dei medici ISDE. Si parla di nuovo del Registro dei Tumori. In altri tempi si sarebbe potuto dire che il registro tumori già esiste, ma visitando il sito Open Salute Lazio che raccoglie organizza e rende fruibili i dati oncologici della regione, si registra, ad oggi, che la ricerca possibile è ferma al 2017, praticamente alla situazione della sua presentazione, da allora sembra non essere stato più aggiornato. Parimenti il Registro Tumori del Lazio non risulta ancora validato da AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumore), deputata alla validazione. Certo sarebbe preferibile chiedersi perchè il Registro Tumori Lazio sia fermo, e magari fare pressione presso il DEP che lo gestisce e/o l’assessore competente della Regione perché lo aggiornino e lo facciano validare. Mi chiedo se l’abbiano fatto, ma c’é da dubitarne fortemente. Si possono ipotizzare motivazioni ma sarebbe comunque legittimo, per il cittadino, un moto di indignazione, ma anche solo irritazione. il Registro é stato da anni chiesto ed atteso, vedere che é stato messo in piedi e subito abbandonato, vedere che la politica locale pensa di crearne uno tutto suo nonostante già ci sia, sebbene non aggiornato, é certo motivo di frustrazione e rabbia, per non dire rassegnazione alla mala politica.

Il Consorzio si occuperà anche di energie rinnovabili e di rifiuti, ma ancora non si sa in che modo, con quali obiettivi, nel caso ne daremo conto.

Di ambiente ed energia si é parlato anche nel recentissimo G7 “Energia e Clima” di Berlino, la lettura del comunicato, per i temi più significativi, non restituisce obiettivi precisi, ad esempio, per quanto riguarda la decarbonizzazione della produzione energetica, la data del 2035 non é un tassativo phase out grazie all’avverbio “prevalentemente” che rende tutto piuttosto aleatorio e poco attendibile.

Recalling our agreement in the 2021 Climate and Environment communique, we further commit to a goal of achieving predominantly decarbonised electricity sectors by 2035

L’attenzione alle necessità dei singoli paesi e l’assenza di date tassative rendono gli impegni di questo G7 piuttosto vaghi. In questo senso sito rinnovabili.it denuncia:

Il passo indietro più grande è quello sul carbone. La bozza, inizialmente, parlava di phase out e metteva una data: non oltre il 2030, tra meno di 8 anni. Nel testo finale invece la data è sparita del tutto ed è sopravvissuto soltanto un generico impegno all’abbandono di questa fonte fossile.

Intanto é stata approvata la realizzazione del gasdotto a servitù del biodigestore anaerobico della società Ambyenta Lazio, progetto recentemente approvato. Sconfitta per i movimenti ambientalisti e non solo.

La pentola dell’ambiente dunque, in questi giorni, in realtà, non bolle, ma nemmeno “sobbolle”, al limite “pippea” come il ragout napoletano.

Domande e risposte ante Assemblea degli Azionisti ENEL

https://www.enel.com/content/dam/enel-com/documenti/investitori/governance/assemblee-degli-azionisti/2021/it/domande-risposte-ante-assemblea-fascicolo-azionisti.pdf

Comunicato G7 Energia e Clima Berlino

https://www.g7germany.de/resource/blob/974430/2044350/84e380088170c69e6b6ad45dbd133ef8/2022-05-27-1-climate-ministers-communique-data.pdf?download=1

LUCIANO DAMIANI

https://spazioliberoblog.com/