A Civitavecchia cento anni fa: le cronache dell’Avanti fra bandiere e comunisti.

di ENRICO CIANCARINI

Assistendo in questi giorni a quanto si rappresenta sulla scena politica di Civitavecchia, con continui colpi di scena e frequenti cambi di poltrona che destabilizzano noi cittadini, sicuramente più interessati ad uscire dalla eterna crisi esistenziale che accartoccia la città che a tutto questo, mi è venuto il ghiribizzo di gettare un’occhiata su quanto accadeva cento anni fa nella nostra piccola realtà. Approfittando della possibilità di consultare online le cronache dell’Avanti! del 1920, è uscita fuori una piccola selezione di articoli, pubblicati nel secondo semestre, che illustrano quanto accadeva a Civitavecchia nel campo politico e sociale, chiaramente avvalendomi del solo punto di vista del corrispondente locale dell’organo ufficiale del Partito socialista.

Storicamente siamo alla fine del cosiddetto “Biennio rosso” in cui sembra che in Italia possa scoppiare ogni giorno la rivoluzione dei Soviet con il Partito socialista istituzionalmente impegnato a parole nella presa del potere attraverso scioperi e cortei ma nella realtà dei fatti ambiguamente restio ad impegnarsi seriamente nella conquista violenta del Paese e nella realizzazione del Socialismo reale. Un’indecisione che gli costerà cara e che sarà colta al balzo da Mussolini spianandogli la strada per Roma e per Palazzo Venezia.

Nella nostra città gli ultimi sprazzi del “Biennio rosso” vedono ancora sventolare tantissime bandiere rosse sulle ciminiere delle fabbriche e sui tetti delle case occupate. Durante affollate feste popolari sono inaugurati vessilli sindacali e s’inneggia alla Russia dei Soviet. Si pubblica il settimanale “Falce e Martello” e ci si prepara a fondare il Partito comunista.

3 agosto 1920. La Federazione Socialista laziale ha disposto la nomina dei propagandisti ufficiali, dividendo la regione in zone. I propagandisti hanno l’obbligo di tenersi a disposizione dei Comitati almeno per tre giorni festivi ogni mese, caso contrario saranno deferiti alle loro Sezioni per i provvedimenti disciplinari.

Il contributo alla propaganda è stretto obbligo per i compagni intellettuali, nessuno dovrà rifiutarsi.

Per la sesta zona, Circondario di Civitavecchia, sono scelti l’avvocato Luigi Sabatini, Giuseppe Parpagnoli e Furio Pace.

I compagni intellettuali iscritti al PSI devono contribuire alla propaganda del partito: Luigi Sabbatini primo sindaco socialista di Civitavecchia nel 1908; Giuseppe Parpagnoli membro della Direzione nazionale del PSI, sindaco di Corneto Tarquinia, segretario dell’Università agraria portata a grande e invidiata floridezza per suo merito; Furio Pace segretario dell’Università di Civitavecchia e intelligentissimo membro della Federazione del Libro e della Commissione in Roma dell’equo prezzo (Almanacco socialista).

3 settembre. È inaugurato a Civitavecchia il vessillo della Federazione del mare. Con grande solennità è stata inaugurata la bandiera della Sezione di Civitavecchia della Federazione Lavoratori del Mare. Alle ore 10 s’è formato il corteo riuscito meraviglioso. Tutte le bandiere delle organizzazioni e dei partiti politici con due musiche erano presenti e fra due fitte ali di popolo s’è recato al Teatro Traiano.

Hanno parlato il segretario della Sezione di Civitavecchia, Scarapecchia, il compagno avv. Luigi Sabbatini, la compagna Irma Muccioli che è stata la madrina e Gennaro Stefanile segretario della Sezione di Napoli.

Quando la Muccioli ha parlato in pro della Russia tutti sono scattati in piedi fra le generali acclamazioni.

Dopo l’inaugurazione nella sede della Cooperativa ebbe luogo un rinfresco a tutti i rappresentanti e alle ore 13, nella Trattoria della Scaletta, un grande banchetto.

Parlarono, inneggiando alla fratellanza di tutto il proletariato, Stefanile, Scarapecchia, la Muccioli, Paolucci segretario della Camera del Lavoro ed altri, tutti applauditissimi.

La bandiera o vessillo è il simbolo materiale che gli iscritti riconoscono e difendono da ogni attacco degli avversari per difendere i propri ideali politici o sindacali. Il gagliardetto nero con il fascio spezzato, simbolo del Battaglione civitavecchiese degli arditi del popolo, è diventato per tutti il simbolo della prima resistenza antifascista durante il Biennio nero (1921/22) contro le squadracce fasciste che occupavano e devastavano le sedi dei partiti e dei sindacati operai.

Irma Muccioli è una propagandista socialista, membro del Comitato centrale della Federazione giovanile socialista italiana, di cui fa parte anche il suo amico e corregionale Secondo Tranquilli, meglio noto con il suo pseudonimo letterario: Ignazio Silone.

 15 settembre. Domenica si sono riuniti in Civitavecchia sotto la presidenza del Segretario di Zona – Poloni Giuseppe – i rappresentanti delle Sezioni Socialiste di Corneto-Tarquinia, Tolfa ed Allumiere per la proclamazione del Candidato al Consiglio Provinciale per il loro mandamento, dopo viva e serena discussione la scelta è caduta sul nome del compagno avv. Luigi Sabbatini vecchio provato compagno.

I socialisti del circondario si preparano alle elezioni amministrative di ottobre. Avversari di Sabbatini sono i “governativi” Raoul Marconi e Tommaso Alibrandi, consigliere uscente e appoggiato dal presidente del Senato Tittoni.

21 settembre. Occupazione della Carbonifera. I lavoratori al canto dei nostri inni ieri sera alle ore 20 hanno issato la rossa bandiera sulla ciminiera dello stabilimento. È stato subito nominato un Consiglio di Fabbrica ed il Capo officina.

I ferrovieri hanno subito introdotto 10 vagoni di carbone nello stabilimento e questa mattina dopo un saluto portato ai lavoratori da Furio Pace hanno iniziato la fabbrica delle mattonelle.

La ditta Raggio come del resto è arcinoto a tutti, ha serrato lo stabilimento da più di un anno con la puerile scusa di lavori interni, oggi dopo un anno i lavoratori occupato lo stabilimento hanno potuto egualmente lavorare e la cooperativa costruttori fra gli operai è disposta a pagare direttamente alla ditta Raggio il valore dello Stabilimento stesso.

L’avv. Natalino Patriarca è stato nominato consulente legale ed autorizzato a trattare direttamente per rilevare la Ditta.

La massa organizzata segue con viva simpatia questo movimento ed è decisa a qualunque azione che la Camera del Lavoro deciderà.

24 settembre. Negli stabilimenti occupati di Civitavecchia. Con mirabile fermezza e disciplina prosegue il lavoro nei stabilimenti occupati dagli operai della Carbonifera in Civitavecchia e del Caolino in Allumiere.

Occupazione di case a Civitavecchia. Su alcuni fabbricati sventola la rossa bandiera, altri seguiranno e scopo preciso è quello di soffocare ogni sfruttamento, ed obbligare i padroni di casa a pulire e mettere in condizioni igieniche le stamberghe dove sono condannati i lavoratori a vivere.

La bandiera rossa sventola sulle ciminiere e sulle case occupate, i ferrovieri forniscono il carbone necessario per la ripresa della produzione, addirittura si progetta di acquistare la fabbrica che produce le mattonelle di carbone , le bricchette da cui prende nome la zona. Ricordo che a difesa dello stabilimento, ad evitare l’irruzione a sorpresa delle forze dell’ordine, sono schierati degli operai, detti le “guardie rosse”, nella loro per ora unica apparizione testimoniata a Civitavecchia. Sono gli antesignani degli arditi del popolo che si organizzeranno nella successiva estate.

12 ottobre. Inaugurazione del Vessillo della Sezione del Sind. Ferrovieri di Civitavecchia. Domenica prossima con grande solennità avrà luogo l’inaugurazione del Rosso Vessillo dei nostri Ferrovieri.

Padrino della bandiera sarà il compagno avv. Luigi Sabbatini e madrina la maestra Riccio. Oratore ufficiale è il compagno Furio Pace. Vi sarà un grandioso corteo con musica e riuscirà certamente una grande affermazione proletaria. Hanno assicurato il loro intervento con i propri vessilli tutte le associazioni politiche ed economiche di Civitavecchia e circondario.

Ha cominciato le sue pubblicazioni il nostro settimanale “Falce e Martello”.

I lavoratori lo hanno accolto come si doveva ed è andato a ruba. Il nostro battagliero è diretto dal compagno Furio Pace.

Nuova inaugurazione di un rosso vessillo, quello dei ferrovieri. Il settimanale “Falce e Martello” esce il 4 ottobre per alcuni numeri. Ne è gerente responsabile Vincenzo Benedetti che è consigliere nazionale della Lega Proletaria dei mutilati, invalidi, reduci, orfani vedove di guerra. La Lega è la risposta socialista all’Associazione Nazionale dei Combattenti. Il nascente movimento degli arditi del popolo si appoggerà alla sua organizzazione diffusa in tutta Italia e Benedetti, grazie alla sua ampia rete di conoscenze a livello nazionale, ne sarà promotore a Civitavecchia.

23 ottobre. Gravi incidenti a Civitavecchia. Proclamazione dello sciopero generale. Ieri sera era indetta dalla Unione Cittadina di Civitavecchia un comizio elettorale. Oratore della Unione era l’ex capitano Lazzari. I nostri compagni sono intervenuti a sostenere il contraddittorio. Il contraddittorio si è svolto e per la Sezione ha parlato il compagno avvocato Mario Pittaluga.

Il contradditorio ha dato luogo a interruzioni per le intemperanze dei combattenti e dei seguaci dell’Unione. È intervenuta la forza pubblica che come al solito, ha sfogato la sua lurida rabbia sui nostri compagni. Vi sono feriti e contusi. La Camera del Lavoro ha proclamato lo sciopero generale.

Domenica 24 ottobre si vota per le elezioni amministrative (Provincia e Comune). L’oratore dei “governativi” è Marino Lazzari, che in seguito sarà stretto collaboratore di Giuseppe Bottai quando è ministro dell’Educazione nazionale, ricoprendo il ruolo di direttore generale alle Antichità e Belle Arti.

Nei comizi si è soliti pretendere il contraddittorio per ribattere a quanto affermato dall’avversario. In seguito a ciò, gli animi si scaldano e alla fine la rissa e l’intervento della forza pubblica è pressoché inevitabile. Nell’occasione sono feriti Ettore Guglielmotti, nazionalista e poi fascista, e un carabiniere. La proclamazione dello sciopero generale cittadino da parte della Camera del Lavoro per protestare contro la violenza dei tutori dell’ordine per Civitavecchia è di prammatica.

 24 ottobre. Domani, domenica, avremo le elezioni e le nostre previsioni non erano errate. Avremo due liste di maggioranza: la nostra composta di tutti elementi operai pieni di fede, l’altra di concentrazione antisocialista composta di una accozzaglia di affaristi, succhioni, sanguisughe e qualche incosciente e venduto lavoratore. L’intransigenza del pipì strombazzata a tutti i venti è miseramente caduta, la Sezione locale s’è sfasciata e così vediamo fusi e confusi preti, massoni, nazionalisti, liberali, falsi repubblicani, ecc. ecc. Noi siamo ben lieti di lottare così; soltanto ci nausea la lorda corruzione che è incominciata già. Ma stattene ben sicuri, i lavoratori coscienti non abboccheranno, e da parte nostra rintuzzeremo con ogni mezzo tutti i tentativi di coercizione.

I lavoratori debbono essere liberi di sé stessi, i lavoratori che sono sfruttati sempre non debbono essere sfruttati anche nella loro coscienza, ed ogni imposizione s’infrangerà contro l’inevitabile urto del proletariato organizzato saldamente nelle proprie Organizzazioni di classe.

Sappiamo che i repubblicani lotteranno intransigentemente con lista di minoranza e si asterranno per il consigliere provinciale; a cose fatte giudicheremo, ma intanto vediamo dei noti repubblicani che molto, ma molto s’interessano per l’uno o per l’altro candidato borghese forcaiolo, e ci risulta anche che a molti repubblicani è noto tutto, ma ancora nessun pubblico richiamo è stato fatto. Che ne dice l’intransigente Direzione testé eletta?

Sono le ultime elezioni amministrative libere a Civitavecchia. Di fascismo ancora non se ne parla in città. Gli avversari sono i nazionalisti, i repubblicani, il Partito popolare, i preti e la massoneria.  

26 ottobre. L’Avanti! ha pubblicato il manifesto programma della Frazione Comunista del nostro Partito formato dai compagni che ne compongono il Comitato Provvisorio: Nicola Bombacci, Amedeo Bordiga, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci, Francesco Misiano, Luigi Polano, Luigi Repossi, Umberto Terracini.

I compagni e le Sezioni che accettano quel manifesto programma scrivano subito la loro adesione al Comitato Provvisorio della Frazione Comunista presso la Camera del Lavoro di Bologna, Via D’Azeglio. I settimanali del Partito che appoggiano l’indirizzo della Frazione Comunista ne diano comunicazione al Comitato stesso.

Civitavecchia: abbiamo vinto anche qui. Il compagno Sabbatini, candidato al Consiglio Provinciale, ha distanziato gli avversari di oltre 500 voti.

Il 15 ottobre a Milano si tiene il convegno che elabora il manifesto programma della frazione comunista all’interno del PSI. Il 21 gennaio 1921 a Livorno nasce il Partito comunista d’Italia.

2 novembre. Fra grande entusiasmo si è insediato il Consiglio Comunale socialista di Civitavecchia. Dopo una monotona relazione del regio commissario, si è proceduto alle elezione delle cariche.

18 novembre. Insediamento dei socialisti al Comune di Civitavecchia. Ha avuto luogo l’insediamento della nuova amministrazione socialista nel Comune di Civitavecchia.

Preceduti dalla bandiera rossa della Lega Mutilati i nostri compagni consiglieri sono stati ricevuti dal popolo festante.

Della relazione del commissario il nuovo sindaco compagno avv. Scala Pietro prese atto.

A proposta del compagno Paolucci Primo venne indi approvata la stampa della relazione del commissario. Sul programma della nuova Amministrazione e sui suoi intenti a vantaggio dei lavoratori riferirono, applauditissimi, il Sindaco Scala e il Consigliere provinciale avv. Luigi Sabbatini.

Grande entusiasmo quando venne issata la bandiera rossa sul Palazzo Municipale e quando vennero approvati gli ordini del giorno dei compagni Salerni Benedetto Biferali Pietro, il primo di protesta contro le vittime politiche e contro la reazione borghese, il secondo Pro – Russia,

La Giunta venne così composta: avvocato Scala Pietro, Sindaco; Assessori: Paolucci Primo agli Approvvigionamenti e alle finanze, avv. Luigi Sabbatini alla Istruzione Pubblica, Porciatti Romano ai Lavori Pubblici, Rogano Giuseppe alla Pulizia Urbana; Assessori supplenti: Poloni Giuseppe allo Stato Civile e Benedetti Vincenzo.

La giunta socialista è costretta a dimettersi dalla violenza fascista nel settembre 1922. Il sindaco Scala invece è cacciato dai suoi stessi compagni e sostenitori il 20 giugno 1922 colpevole di aver ossequiato la regina Elena in visita a Civitavecchia.

27 novembre. Contro il rincaro del pane. In seguito a un ordine del giorno di protesta contro il disegno di legge governativo che ha per oggetto il rincaro del pane, ordine del giorno inviato dalla nostra Camera Confederale del Lavoro al Gruppo parlamentare socialista, questo, a mezzo del segretario del Gruppo, compagno on. Oddino Morgari, ha inviato alla nostra Camera del Lavoro la seguente risposta:

Roma, 20-11-1920. Cari compagni – Abbiamo ricevuto la vostra lettera del 17 corr., con cui protestate contro i propositi del governo nel senso di un aumento del prezzo del pane ed augurate che questo Gruppo vi opponga la più energica delle resistenze. Mentre vi ringraziamo per la fiducia che con ciò dimostrate nella nostra buona volontà, vi assicuriamo che ogni mezzo sarà posto in opera dalla Deputazione socialista per evitare questo nuovo caro del costo della vita. Il segretario del Gruppo O. Morgari.

Sono due anni che la guerra è finita con la vittoria anche dell’Italia ma i gravosi problemi connessi all’approvvigionamento alimentare della popolazione non sono ancora superati tanto che a Primo Paolucci è affidato l’assessorato agli approvvigionamenti. Paolucci, che muore nel 1925, è ricordato nell’Almanacco socialista perché è il fondatore di quella meravigliosa e invidiata istituzione socialista che è il Forno e il Molino Cooperativo di Civitavecchia.

7 dicembre. Nuove adesioni alla Frazione comunista unitaria. Compagni di Civitavecchia: Paolucci Primo, segr. Camera Lavoro; Furio Pace del Comitato Centrale Federazione del Libro; G. Poloni, assessore; Vincenzo Benedetti, Comitato Centrale Lega Proletaria Mutilati; Parigiani Angelo, G. Rogano, L. Marcucci, P. Biferali, L. Morellini, G. Galli, G. Stazi, A. Razzetti, De Jacobis Tersilio consiglieri comunali; U. Guglielmi, Forti, Marzi, Bartolucci.

Su sette membri della Giunta Scala, quattro aderiscono alla Frazione comunista, compreso Primo Paolucci che come prosindaco sostituirà Scala nel giugno 1922 nella carica di primo cittadino. Sono 12 i consiglieri comunali sui 24 che formano la maggioranza in Consiglio che aderiscono al manifesto comunista. Molti di loro saranno schedati per anni nel Casellario Politico Centrale.  

12 dicembre: Dopo una ampia discussione intorno al mandato da affidare al rappresentante della Sezione al prossimo Congresso nazionale alla quale parteciperanno fra gli altri Paolucci, Poloni, Biferali, Rogano, Marcucci e specialmente i compagni Pace Furio e Brauzzi Umberto, venne approvato alla quasi unanimità il seguente ordine del giorno del professore Brauzzi:

“La Sezione di Civitavecchia del P.S.I. mentre s’augura che nei dibattiti di tendenza non vada sperduta l’unità spirituale e materiale del Partito, delibera di dare al proprio rappresentante il mandato, qualora la scissione si rendesse necessaria fra i socialisti, di sostenere la concentrazione comunista come quella che idealmente meglio corrisponde alle finalità socialistiche, con l’integrale applicazione dei ventuno punti della Terza Internazionale e della aggiunta antimassonica, specialmente avuto riguardo allo spirito loro animatore tendente a costituire lo Stato dell’Internazionale dei lavoratori e quando naturalmente presenti le condizioni del Paese”.

La Terza Internazionale nasce a Mosca il 2 marzo 1919. La sezione civitavecchiese del Partito socialista aderisce alla Frazione comunista ma dopo la fondazione del Partito comunista d’Italia il 21 gennaio 1921 a Livorno non molti socialisti civitavecchiesi aderiscono al nuovo partito, anche fra i consiglieri che hanno sottoscritto il manifesto. Le elezioni politiche del 15 maggio 1921 vedono l’ulteriore trionfo del Partito socialista che raccoglie 1373 voti (74 in più delle elezioni del 1919), l’Unione nazionale 970, il Partito repubblicano 152, un voto in più del Partito popolare, il Partito comunista chiude l’elenco con 111 preferenze.

L’aggiunta antimassonica è peculiare alla corrente massimalistica del Partito socialista. Ricordiamo che nel 1908 il Blocco popolare formato da socialisti, repubblicani e radicali stravince le elezioni comunali a Civitavecchia grazie anche al dichiarato sostegno ricevuto dalla locale loggia massonica tanto che almeno sei sono i “fratelli” eletti consiglieri comunali. Questa avversione verso la massoneria identificata come espressione tipicamente borghese, la Frazione comunista la condivide con Mussolini, che già al congresso socialista di Ancona nel 1914 chiese l’espulsione dei massoni iscritti al partito.

Umberto Brauzzi, professore e preside del Regio Istituto tecnico di Civitavecchia, con spiccati interessi di carattere culturale e spirituale, collaborò con don Romolo Murri, sacerdote e fondatore del cristianesimo sociale e della Lega Democratica Nazionale, primo partito cattolico a nascere in Italia con cui fu eletto deputato nel 1909, con l’appoggio di socialisti e radicali, per cui fu scomunicato. Brauzzi fu membro della Lega Democratica e fondatore della rivista “Fiaccola letteraria artistica”. L’11 maggio 1919 tenne al Teatro Traiano una conferenza sulla questione sociale, collaborò per anni alla rivista di studi religiosi Bilychnis edita dalla Facoltà della Scuola teologica battista di Roma, luogo d’incontro e di riflessione fra studiosi di fedi e posizioni differenti. Nel 1923 Brauzzi chiese di essere trasferito a Ravenna dove s’integrò nel regime fascista.

 Come abbiamo letto sull’Avanti! anche cento anni fa la scena politica civitavecchiese era alquanto agitata e movimentata, nell’alveo di quanto accadeva in tutta Italia. Oggi tutto questo è Storia. 

ENRICO CIANCARINI