PANDORA ED IL SUO VASO ROTTO
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
A) Nulla sarà come prima!
B) Tutto sarà più di prima!
Che ognuno provi a scegliere tra le due possibilità post-COVID.
Per aiutare il lettore nella scelta riferiamo un colloquio fra due persone, l’una ottimista (lo chiameremo, ovviamente CANDIDO) l’altra pessimista (il suo nome, dati i tempi sarà PAN-DEMOS).Il tema del colloquio è dato dal fatto che per Candido le imprese,mai come in questi ultimi anni, siano state ossessionate dal far utili a tutti i costi, trimestre per trimestre e questo ha impedito qualsiasi programma di lungo termine causando molti problemi economici e sociali per l’umanità( diseguaglianze enormi, rischi ecologici,rischi finanziari).Naturalmente per Pandemos l’esistente è il migliore dei mondi possibili e la pandemia rinvigorirà l’attuale sistema di produzione.
CANDIDO. Un ‘impresa non ha come fine principale l’utile dal momento che questo è soltanto un effetto collaterale che nasce quale conseguenza del fine principale che è quello di risolvere problemi per le comunità umane ovvero produrre beni e servizi utili e affidabili che migliorino il benessere (dunque, a ben vedere la produzione di armi potrebbero esser fuori del campo imprenditoriale!).
Produrre in modo qualitativo e socialmente responsabile fidelizza il cliente e crea impegno da parte dei dipendenti. La conseguenza collaterale di tutto questo è un profitto stabile, meno aggressivo, più consolidato nel tempo perché affiancato da investimenti a lungo termine. Riducendo l’”ossessione” al profitto immediato si ridurrebbero i due mali del secolo, disuguaglianza enorme, inquinamento catastrofico.
Perché mai reputo possibile oggi questa inversione? Per la sensibilità e la paura della gente a causa dell’epidemia mondiale. Per il maggior potere del governo nell’economia. Per tutti i guai che stiamo subendo sul clima. Insomma, avendo preso coscienza di vivere in una società del rischio necessita disporre di imprese responsabili per il bene dell’umanità. Gli egoismi rallentano e si fanno da parte per dar spazio ad uno sviluppo globale che salvi l’umanità da catastrofi ulteriori.
PANDEMOS. Amico!
Ma quanto parli bene, anche se il tuo cuore sopravanza di buon misura il tuo intelletto fantastico, irreale, sentimentale… patetico.
Profitto effetto collaterale? Ti rispondo come potrebbe fare un “Chigago-boys del grande Friedman: the business of business is business! Il liberismo ha vinto da un pezzo. Tutto è assoggettato al dogma centrale: Cina, Russia, USA, Europa. Nessuno potrà fermare l’impeto. L’estasi divorerà la tristezza degli emarginati.
L’impresa è lo spirito del tempo. E l’impresa ha un solo portatore di interesse, l’azionariato.
Tu pensi che la gente abbia maggiore sensibilità.
Tu pensi che la gente abbia a cuore il sistema mondo.
Da incallito buonista pensi che il “tribalismo”cessi? Che svanisca l’epoca del risentimento, della aggressività dell’egoismo della tribù da proteggere contro le altre tribù. Vuoi sapere cosa io penso? Gli Dei della mia tribù sono più belli di quelli delle altre tribù. Viva il sovranismo, viva il populismo di destra, viva il populismo di sinistra, viva quello di destra – sinistra, viva quello di non-destra e di non-sinistra.
Avevamo già iniziato, da qualche anno a questa parte, a demolire le strazianti relazioni reali (quelle in carne e ossa, quelle a contatto visivo, da bocca ad orecchio, da mano a mano, vicini l’uno all’altro). Ebbene Mister Covid ha accelerato il tutto: ogni relazione flette nella virtualità, relazioni di lavoro virtuali, relazioni politiche virtuali, insegnamento con canali virtuali. E, un giorno, uno splendido momento aurorale , un popolo direttamente si esprimerà virtualmente senza alcuna mediazione parlamentare.
Ecco, dunque, la realtà: una società che si esprime da remoto, che parla da remoto, che fa affari da remoto, che gode piaceri da remoto, che si diletta da remoto, avviando il popolo verso una dimensione che scaccia la comunità favorendo la divina“rete”! Il concetto antico di comunità sparisce per dar posto alla connessione!
Un tempo gli indoeuropei avevano ideato una triade di dei. Poi venne il cristianesimo con la sua trinità. Oggi il tre si coniuga così: profitto, tribalismo, connessione.
CANDIDO. Ma non capisci, insensato pandemico, che un dominio assoluto del virtuale avrà un prezzo elevatissimo. Produrre dalla propria abitazione ridurrà drasticamente l’energia di massa dei lavoratori. Imparare da casa significherà sfidarsi con algoritmi perdendo ogni confronto attivo con gli altri. Fare politica da remoto è la negazione del significato etimologico di “politica”?
No! Io credo che la lotta contro la diversità di genere, di razza, di cultura, di fede sia inarrestabile. Il tribalismo, il tuo tribalismo non passerà!
E, soprattutto avverrà una ristrutturazione nel modo di fare impresa, nel modo di fare comunità, nel modo di vedere gli altri. Una parola: stay woke!Prendo in prestito questo termine afro-americano per dire che è possibile una cultura “svegliata”. E’ importante oggi avere consapevolezza in ogni campo. Cultura del risveglio, politica del risveglio, economia del risveglio, woke capitalism. Amico mio stay woke!
PANDEMOS. Ogni uomo capace di giudizio non può che commiserarti, ingenuo ottimista. Un vermicello infinitamente minuscolo non sarà certo in grado di mutare il mondo rispetto al suo trascendente trend. La storia continuerà a dissipare le concordie, a distruggere le unioni, a far ribellare i poveri contro i ricchi, a metter guerra tra razze, a sconvolgere i patti, a creare disuguaglianze, ad inquinare per produrre.
E, infine, non farti illusioni circa il mutamento delle corporation. Continueranno ad essere “short-term”, continueranno ad essere macchine pensanti per far soldi, continueranno con il gioco dei paradisi fiscali, continueranno ad elargire bonus favolosi ai dirigenti. Continueranno nelle loro rovinose (per gli altri) ma esaltanti abitudini
Sei proprio pazzo, illuso ottimista, a pensare che esista un capitalismo buono. Un wake capitalism, come tu dannatamente lo chiami ora (con vomitevole vocabolo intriso di negritudine a buon mercato). Un capitalismo contro natura è il sogno di una notte di questa mezza estate di quasi Covid (prossimo venturo, ovviamente). Inutile farsi illusioni, inutile sperare, inutile danzare sulle illusioni.
CANDIDO. La speranza, ultima Dea!
PANDEMOS. Al diavolo il futuro di redenzione. Al diavolo ogni escatologia laica o religiosa che sia. Al diavolo le attese messianiche di un mondo migliore. Sai qual è il migliore dei mondi possibili? Non certo quello che tu speri in futuro. Il migliore è questo che abbiamo costruito, ora e qui e che la pandemia consoliderà!!
Sappi che la speranza , se vogliamo essere sotto tono è rassegnazione, forse un sogno fatto da svegli.
Ma, se indaghiamo più a fondo, scopriamo che è solo un delirio nella sua forma di normalità.
CANDIDO. Convengo che i tuoi argomenti “tribali” siano molteplici e forti, tuttavia io non posso che fare una scelta.
Io scelgo di sperare.
Mi è stato riferito che Pandemos dopo questo breve ed animoso colloquio si allontanò tracotante con la convinzione di aver predetto la verità, quella rotonda e solida. Candido rimase immobile e muto. Poi, lentamente si avviò verso casa.
Mi piace pensare Candido assorto nel cullare la sua tenera ed affettuosa speranza che un giorno tanto, tanto lontano l’ottima Pandora gli regalò rompendo il suo vaso in tanti cocci.
CARLO ALBERTO FALZETTI
Ancora non ho letto, ma ti dico “a priori” che la colpa fu di Prometeo e del fratello Epi…
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Io penso che Candido si illuda e che spererà invano morendo disperato come tanti di noi
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Carlo, un saggio di Cacciari affronta il tema in termini di teologia politica. L’ultima considerazione è che, superata la ” tracotanza” di Prometeo e di un Potere che frena e che contiene, non rimane che l’insicurezza che scorrazza nel bel rotondo sfero ad opera del fratello di Prometeo, Epi….
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Paola, il potere che frena ( o’ katèchon) come è scritto in Tessalonicesi II (Schimtt, Cacciari) nel momento in cui si allenta precede il trionfo dell’Anticristo : fuoco, catastrofi, epidemie, guerre locali e generali. La parusia non può avvenire senza questo preludio inquietante.Oggi il potere che frena si è notevolmente attenuato (la Chiesa vacillante, l’egemonia USA che si ritrae, l’assenza di politici di elevato rango, l’americanizzazione dilagante, l’islam irrequieto, la comunicazione piena di falsità, l’incultura globale, il consumismo onnipotente, insomma, l'”anomia” del sistema-mondo!!). Si può ignorare la parusia come visione superata ed unilaterale. Si può tradurre Tessalonicesi II in mera teologia politica, in mera laicità. Ma fatta questa operazione di bonifica rimane il dramma di un potere frenante che sta venendo meno. Rimane il dramma che a questo venir meno del katechon (ovvero la dissoluzione della forma-Stato) si potrebbe assistere a sbocchi drammatici. Come tu dici giustamente si potrebbe assistere alla fine di Pro-meteo e all’ instaurarsi di Epi-meteo. La fine, cioè, del prevedere (vanto della cultura occidentale) e l’instaurarsi del ragionamento ex-post, del ragionare in ritardo, quando ormai nulla si può più fare.L’instaurarsi della “insecuritas” in un mondo del rischio (peggio di così!!).
Il mio articoletto mira semplicemente a forzare il sentimento di un ottantenne: optare per un ottimismo contro natura. Forse un passeggero momento di follia dovuta al caldo dell’estate.
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