Trump & Covid: cocktail mortale

di PAOLA CECCARELLI
Il piu’ straniante 4 Luglio e’ stato festeggiato pochi giorni fa in un’ America stanca e preoccupata, esacerbata ed invelenita.
Cancellato il 90 per cento degli eventi celebrativi, ogni citta’ e ogni contea ha come abdicato all’idea di un ritorno a quella vita pre-Covid che le bandierine e i fuochi d’artificio volevano invece rievocare. Gli americani hanno pur festeggiato si’ ma con uno stato d’animo che e’ difficile da descrivere, attaccati da un virus che e’ tornato piu’ virulento di quanto sia stato dagli inizi di Marzo, e soprattutto confusi.
I miei amici italiani mi chiedono spesso come sia vivere in questi giorni negli Stati Uniti.
La risposta non e’ facile. Il senso e’ di una estrema frustrazione, di una diffusa stanchezza, per molti poi soprattutto molta rabbia, dolore, riposizionamento.
Grafici, numeri, sondaggi non rendono l’idea, non danno che una distaccata panoramica di cosa siano gli Stati Uniti oggi. 
Mentre esperti e dottori si sgolano nel far capire agli americani riottosi che indossare una mascherina non e’ un attacco al Primo Emendamento della Costituzione, che il ritorno alla “normalità” sarà’ possibile prima o poi, che ci vuole solo un po’ piu’ di compassione sociale, chi dovrebbe guidarli e rassicurarli e’ come il pifferaio magico che suona una melodia sinistra e pericolosa e sembra intenzionato a far precipitare tutti nel burrone. Mai come in questi mesi Trump ha dimostrato quanto poco gli interessi della vita e morte dei suoi cittadini, quanto poco lui stesso sappia di questa nazione impaurita da una parte e instupidita dall’altra, quanto niente riesca a scalfire la macchina oliatissima del business corporativistico e privato.
Mai come in questi mesi i ricchi si sono arricchiti e i poveri sono diventati ancora piu’ poveri.
Trump e’ impermeabile a tutto. Sordo ad ogni consiglio. Come spiegare altrimenti che i piu’ affollati eventi di quest’ultime settimane di rinnovata crisi sanitaria siano stati tenacemente voluti proprio da Trump, incurante di moniti e suggerimenti, anche a contagi vicinissimi al suo entourage e alla sua famiglia?
Il primo evento e’ stato il rally (fallimentare, per fortuna) tenutosi a Tulsa in Oklahoma il 20 giugno, proprio il giorno dopo l’anniversario di Juneteenth, Freedom Day, Jubilee Day, il 4th of July della comunita’ black americana a memoria della liberazione degli ultimi schiavi ancora in prigionia in Texas, nel 1865. Trump si e’ presentato senza mascherina, come al solito, e cosi’ tutti i suoi fans adoranti.
A conferma della giustezza dei moniti di Anthony Fauci, proprio oggi  dal Times e’ arrivata la conferma che quel rally ha causato a Tulsa uno spike di casi covid di ben 261 in un solo giorno.
L’altro rovinoso evento e’ stato il discorso che Trump ha voluto tenere a tutti i costi ai piedi di Mt Rushmore, in South Dakota, in un territorio un tempo occupato dai nativi americani e tristemente noto come il luogo del massacro di Wounded Knee, con alle spalle le famose effigie dei quattro presidenti Washington, Jefferson, Roosevelt and Lincoln e costosissimi fuochi d’artificio (che erano stati vietati nella zona dal 2010 per il rischio di incendi). Trump ha parlato davanti a circa 8 mila fans seduti stretti stretti l’uno vicino all’altro e tutti senza mascherina, cosi’ come il loro idolo. Mai come a Mt Rushmore e’ stata lampante la stretta correlazione tra il veleno del virus e il veleno delle idee di un presidente che invece di fornire parole di unione e consolazione in questo momento difficilissimo, da aggressivo agit prop ha invece attaccato con rabbia “il nuovo fascismo dell’estrema sinistra che vuole cancellare i nostri simboli nazionali”. Come se abbattere le statue di violenti razzisti soldati confederati fosse la sola cosa di cui gli americani dovrebbero preoccuparsi.
Non si puo’ parlare di mere coincidenze geografiche quando si sa che le facce scavate dei presidenti sulla fiancata di Mt. Rushmore furono progettate da Gutzon Borglum, e quando si sa che Borglum apparteneva al Ku Klux Klan e che Trump con le sue parole si riferiva al Black Live Matter, il movimento a difesa dei diritti e della vita stessa dei black americani che si e’ di nuovo attivato con forza e capillarmente in tutta America dopo l’orrendo assassinio del nero George Floyd da parte di un poliziotto bianco di Minneapolis il mese scorso. Dopo Floyd e’ come se si fosse scoperchiato il sigillo che ha tenuto sotto tono, insabbiandole, decine e decine di altre morte violente, ingiustificate: Breanna Taylor, Elijah McClain, sono solo i nomi dei casi piu’ recenti.
Trump non sa come navigare questi tempi incerti, insicuri, irascibili e incattiviti. O meglio, non gli interessa. Il suo motto e’ sempre stato incendiare invece che smorzare, instigare invece che mediare. Le sue azioni e le sue scelte politiche e finanziarie sono chiare: piu’ caos si crea piu’ i cittadini sono confusi e impauriti e piu’ si aggrappanno a valori tradizionali e opposti ai cambiamenti progressivi.
Trump. del resto, lo aveva promesso dall’inizio che la sua  presidenza sarebbe stata diversa, che lui era diverso. Ha mantenuto le sue promesse.
E poi Covid e’ arrivato.
Come un treno in corsa e’ piombato su binari aggrovigliati e stazioni senza capotreni. E’ arrivato in America nel momento peggiore in cui una pandemia possa mai arrivare quando le piu’ grandi proteste sociali mai viste dagli anni Sessanta stanno scuotendo ogni ceto e quando la piu’ grave crisi economica dagli anni Venti sta distruggendo il tessuto economico degli americani.
Trump e’ semplicemente il peggiore presidente che questo paese potesse mai avere in questi tempi infuocati
Sono in molti a gioire della miserabile caduta del gigante americano, umiliato sui mercati internazionali, con le frontiere chiuse ai suoi cittadini.
Ma l’America e’ solo avanti negli anni. Ogni paese puo’ arrivare dove e’ adesso l’America, il globalismo non rende impermeabili, il globalismo mescola anche e soprattutto i valori negativi. Se si guarda dall’esterno e’ difficile cogliere i dettagli.  E i dettagli sono l’opera del diavolo.
Trump e Covid sembrano fatti l’uno per l’altro, in fondo. Stessa negativa forza distruttrice, stesso stupido e generalizzato, passivo-aggressivo modus operandi, stessa cattiveria e stessa codardia.
Trump potrebbe anche arrivare a Novembre usando Covid come la grande distrazione, la grande paura del nuovo. Nonostante tutto i sondaggi solo recentemente lo stanno dando in discesa. Ma, si ammonisce da piu’ parti, non fidatevi mai dei sondaggi. Trump sembrerebbe inattaccabile.       
Eppure ogni tanto arrivano contro la sua amministrazione bordate pesantissime come le ultime decisioni della Corte Suprema che due settimane fa ha prima votato a favore dell’estensione anche alle persone LGBTQ delle protezioni sul lavoro contro discriminazioni basate su preferenze sessuali e poi ha votato di mantenere attivo il DREAM ACT, fortemente voluto da Obama, il programma governativo a difesa di circa 700 mila “dreamers’, i figli di immigrati arrivati in America illegalmente e che rischiavano di perdere la possibilita’ di regolarizzare la loro posizione civile. Il programma stabiliva che chiunque fosse arrivato negli Stati Uniti irregolarmente quando aveva meno di 16 anni non sarebbe stato espulso. Trump era andato a testa bassa come un toro inferocito contro il DREAM ACT sin dai suoi primi comizi elettorali.
La Corte Suprema gli ha dato invece una sonora sberla in faccia.
Se proprio si vuole cercare un lato positivo, e’ innegabile che 45 abbia scatenato le piu’ massiccie azioni sociali dai tempi del Vietnam, dai tempi della rivoluzione hippy, dai tempi del Movimento di Liberazione delle Donne. Movimenti di protesta come BML, come MeToo, come le centinaia di movimenti ecologici, alternativi, a difesa delle minoranze che stanno fiorendo ogni giorno in tutto il paese con proteste, marce, sit in, raccolte di fondi, campagne mediatiche sui social, resistenze piccole e grandi, individuali e di massa ne sono la prova.
Niente in America e’ scontato. Il terreno sotto i piedi puo’ smottare da un momento all’altro. Da tragedie e violenze nascono i valori di condivisione, compassione, resistenza ed accettazione. Sono i corsi e ricorsi storici di una nazione ancora giovane, ribelle e violenta.
Anche se ora, in questo bollente Luglio 2020, assediati da un virus subdolo che assume anche le forme di un grasso presidente narcisista e pericoloso. si sta soffrendo molto sotto il cielo a stelle a strisce e si aspetta la frescura di un autunno che porti finalmente sollievo.
“Ma non si puo’ voler ritornare alla vita normale di prima. La vita di prima non era normale. Bisogna imparare la lezione di questi giorni difficili e creare una societa’ piu ‘ giusta per tutti”  – Bernie Sanders
“E’ meglio essere un criminale che tradire la propria nazione” – Alexandria Ocasio-Cortez
“Credo negli essere umani e che tutti gli essere umani dovrebbero essere rispettati come tali”  Malcom X
“Wear that damn mask!” (usa quella maledetta mascherina)
PAOLA CECCARELLI