LA GRANDE IPOCRISIA
di EZIO CALDERAI ♦
Confesso di non conoscere il diritto belga e aggiungo che non ho nessuna voglia di conoscerlo.
Parlo ovviamente dell’affaire Parlamento Europeo – Qatar, al quale ci siamo affrettati a dare un nome, qatargate, senza fare un passo in avanti. Più facile dare tutto per scontato.
Non sappiamo nemmeno se per le istituzioni europee la giurisdizione appartenga allo Stato che le ospita o a quelli nazionali di ogni singolo rappresentante, eletto o nominato.
Le anime belle si sono scandalizzate per le banconote nei sacchi, ma esse forse non sapevano che presso le istituzioni UE sono accreditati 13.000 lobbisti e che ogni direttiva, articolo, comma genera o può generare milioni di euro.
Forse bisognava cominciare da qui e non dalla retorica (“mai più”, “un grave vulnus è stato inferto alle istituzioni europee”, “saremo rigorosi nel segno della moralità”) e da una doppia “sacralità”, quella delle istituzioni europee, appunto, e della magistratura, figuriamoci quella belga, che, al suo attivo può vantare solo un grande detective, Hercule Poirot, peraltro frutto della fantasia della grande Agatha Christie.
Per altro verso, pur con i limiti di cui dicevo, non riesco a individuare il reato, sicuramente non di corruzione, che eventualmente potrebbe riguardare la sola vice – presidente del Parlamento Europeo, cioè l’unica a rivestire una funzione pubblica, delitto che presuppone l’aver fatto o omesso di fare un atto contrario ai doveri del suo ufficio. E chi ha detto che quella signora avesse il dovere di fare o non fare qualcosa a favore del Qatar? Piuttosto, si potrebbe contestare la corruzione per aver comprato il voto dei parlamentari, per un motivo o per un altro, ma i soldi fin che stanno nei sacchi non comprano nessuno.
Non parliamo poi dell’ex parlamentare europeo, diventato lobbista: il suo compito era quello di promuovere il Qatar e quello ha fatto e per quello è stato pagato.
Per non dire, poi, che in questo mondo c’è anche l’inganno: vado dallo Sceicco e gli dico Eccellenza quegli scostumati di deputati europei per quel piccolo voto vogliono un sacco di soldi, che debbo fare? Lo Sceicco per uno, due, tre milioni di euro neppure ci fa caso. Eccoli, caro, pensaci tu. In quel caso non compro e non forzo nessuno, spillo solo soldi alla Sceicco, ma in quel caso non commetto reati ai danni dell’istituzione europea. Certo, se lo Sceicco si accorge di essere stato fregato sono cavoli amari, ma è un rischio che corro.
Deformazione professionale, simpatia per chi colleziona sacchi di danaro?
Nulla di tutto questo, o meglio il garantismo, almeno per me, non soffre eccezioni, ma ciò che è insopportabile è l’ipocrisia, poiché il Qatar non può essere la nuova frontiera delle libertà civili e dei diritti dei lavoratori quando gli affidiamo l’organizzazione dei Mondiali di calcio o ci concede gas e petrolio, e diventare uno stato canaglia quando distribuisce sacchi di banconote per migliorare la sua immagine.
Degli “sforzi”, per così dire, del Qatar per ottenere i mondiali se ne parla da dieci anni, ma a nessuno è venuto in mente di andare fino in fondo. Risalgono a tre anni fa le inchieste sulle condizioni dei lavoratori, per lo più provenienti dal subcontinente indiano, impegnati nella costruzione dello stadio e delle infrastrutture: appena arrivano gli viene sequestrato il passaporto, vivono in alloggi collettivi di salubrità nulla, che si mangia buona parte del salario, nessuna sicurezza pur lavorando a 100 metri di altezza. Qualcuno ha stimato in 50 alla settimana le vittime per infortuni mortali nel tempo di durata dei lavori. Dei feriti si è perso il conto.
Allora, c’era davvero qualcosa da discutere? O si sarebbe dovuto, illico et immediate, fare una retata alla FIFA, revocare la concessione al Qatar di organizzare i mondiali, o, a scelta, disporre con ogni media e dintorni un boicottaggio intergalattico della partecipazione al Mondiale della vergogna.
D’altra parte, il Qatar non è solo quello. Insieme all’Arabia Saudita e alla Turchia è tra i maggiori finanziatori delle moschee e dei centri di cultura islamica in Europa e non è raro che gli imam, che ne hanno la gestione, siano ostili alla cultura e ai modelli di vita europei.
Inquirenti e magistrati non dovrebbero aver dimenticato l’assalto jihadista del 2016 all’aeroporto e ad una stazione della metropolitana di Bruxelles, che causò 36 morti e 250 feriti.
La nostra memoria, purtroppo, è diventata debole e tendiamo a rimuovere i lutti e le brutte notizie, di più, abbiamo paura: perché dovremmo parlar male del Qatar, che poi, magari, gli sceicchi si lamentano con gli imam del posto.
Se proprio volete sapere come la penso, il Qatar non aveva bisogno di pagare per migliorare la propria immagine, i parlamentari avrebbero votato anche gratis.
I problemi delle istituzioni europee, comunque, non sono quelli, ma questo è un altro discorso.
EZIO CALDERAI
Caro Ezio,
con la tua autentica retorica, senza orpelli, ci dici come è la situazione in Europa. Ma mettiti nei panni di una docente di Storia, ferma a Spinelli e Ventotene, di quali valori e non fatti si può servire , se non ampliare il tema della decadence in Europa, così struggente nella letteratura del ‘900?
” I fatti non contano, contano le interpretazioni” gridava Nietzsche. E noi viviamo con le interpretazioni dei media; garantismo , giustizialismo si affollano di nuovo nelle nostre menti, ma ciò che appare con evidenza sono i valigioni di banconote, come avviene per i narcos
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Ma poi subentrano le storie personali, come abbiamo già vissuto Tangentopoli, come ci siamo schierati, con Davigo e con Colombo?
In più, e tu, per la tua professione lo sai bene, nell’ Italietta di provincia lo scandalo del Pio Albergo Trivulzio fu il pretesto per piccole tangentopoli di bassa lega per falcidiare l’onore e la reputazione di Presidi e insegnanti, per ” decostruire” la fama di cui giustamente godevano, per dirla in breve , ci sono magistrati e…magistrati.
Io sono di ” sinistra”e non mi aggrada di avere Nordio, semplicemente perché Nordio è di destra, sono una vera conservatrice per quanto riguarda i ” valori”, che mi vengono dai libri che ho studiato e dai quali ho ” tirato fuori” le mie lezioni.
E poi ti capita , volutamente ti capita, perchè promosso dal partito democratico, di assistere ad un dibattito , con la testimonianza di una ragazza iraniana. La donna, peregrina come i tuoi aedi nei parlamenti europei per testimoniare la sua causa, infine mostra un cartello , il cui scritto mostro come in chiosa, perché i fatti, brutalmente, contano:
” ITALY Deals
Iran Kills ”
A presto, stimato amico.
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caro amico,
scusa il ritardo ma sono influenzato e dormo, profondamente dormo.
Mi ha colpito, come non poteva, il concetto sublime secondo cui non necessitava dazione laddove lo spontaneismo aveva dimora pur di favorire calcio ed islamicità.
Noi viviamo nella ipocrisia, siamo intrisi di essa. Anche quando ci meravigliamo, anzi proprio questo e’ il momento sublime dell’ipocrisia.
Hic et nunc siamo tutti connessi da questa rete sottile amato lettore.
“Tu conosci lettore quel raffinato mostro, ipocrita lettore, mio simile, fratello”.
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D’ipocrisia il mondo é pieno, non per questo ogni limite é superabile, ogni comportamento é accettabile.
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Io non sono né una giurista né un avvocato quindi la mia lettura dei fatti è da semplice cittadina che si informa e cerca di darne una lettura che vada oltre la vulgata. Beh io vedo e provo tanto schifo e non usiamo la parola ipocrisia che in questo caso non c’entra nulla.
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