“CHE AMBIENTE CHE FA” DI LUCIANO DAMIANI – C’ERA UNA VOLTA LA LOTTA AL RISCALDAMENTO GLOBALE“
di LUCIANO DAMIANI ♦
Un tempo, che é recente, ma pare passato, si parlava della lotta ai cambiamenti climatici, si faceva la COP ogni anno, le nazioni del mondo si incontravano per discutere sulle cose da fare per combattere il riscaldamento globale, perché non fosse troppo tardi. A dire il vero senza mai straordinari successi, ma qualcosina a casa si portava. Anche nel nostro paese se ne parlava, si discuteva delle cose da fare, poi venne la guerra. A dire il vero già nell’ultima COP mancavano russi, indiani e cinesi quasi a sancirne la inutilità, che lotta vuoi far senza Russia, Cina e India? Ma andava fatto e giustamente la COP si é svolta.
Da qualche tempo i missili solcano i cieli ed al fine del viaggio scoppiano in un boato, fumo e incendio e distruzione. Nell’Europa che pretende d’essere la parte più civile del mondo, parlare d’ambiente oggi suona abbastanza fuori luogo. Se ne parla come se si trattasse di un argomento di conversazione, non come se fosse il primo e più pressante dei problemi. Del resto che senso abbia parlare di ambiente e riscaldamento globale mentre si fa la guerra non si sa, forse non ha senso davvero.
Gli strumenti di quella lotta sono ora strumenti della guerra economica che sta segnando il nostro tempo. Le energie rinnovabili e sostenibili come risposta alla crisi del gas. E dunque installiamo pannelli solari, pale eoliche e quant’altro per sottrarci al controricatto dello Zar di tutte le Russie. Per questo ‘caso’ forse i nuovi impianti sostenibili avranno un iter più rapido, forse. Ma, per l’intanto, i governanti d’Europa ridonano nuova vita, nuove speranze, alle fonti fossili ed al nucleare. Le centrali nucleari tedesche vedono la loro aspettativa di vita procrastinata e le centrali a carbone, che ci riguardano direttamente, vengono sfruttate al massimo e chissà, qualcuna già spenta verrà riavviata.
I soliti ecologisti sfigati, come qualcuno li definisce, quelli del ‘NO’ a tutto, si indignano, protestano, vorrebbero solo sostenibili, per loro il ricorso ancora al carbone é: “Un salto nel passato e nel vuoto che sancisce definitivamente il fallimento di un’intera classe politica impegnata per decenni a difendere gli interessi delle grandi multinazionali del fossile e mai realmente interessata ad investire seriamente sulle rinnovabili”.
Ma c’é la guerra, cambiano le priorità, é imperativo fornire energia in ogni modo possibile nell’immediato, e risparmiare quella che c’è. Si consigliano comportamenti di sobrietà energetica, che per il clima andrebbe pure bene ma che paiono fuori tempo, questi consigli avrebbero avuto collocazione più consona in un discorso sui comportamenti virtuosi in relazione, appunto, al clima. Invece questi argomenti non sono mai trattati quando si parla di sostenibilità, come se non avesse senso ragionare sul ‘consumo’, si ragiona solo delle fonti energetiche mentre i comportamenti virtuosi dovrebbero avere un ruolo importante in un nuovo modo di concepire il consumo di energia e la sua produzione, una consapevolezza che andrebbe considerata anche nei programmi scolastici. Ho sempre trovato assurdo, ad esempio, spostare un’auto da una tonnellata per portare al lavoro una persona che pesa solo 80 kg. Ma tant’è ci si preoccupa di come alimentare l’auto piuttosto di cercarne un uso virtuoso, piuttosto di ripensare la mobilità. La quantità é sempre preferita alla qualità, non solo dai governanti ma anche dalla gente.
Ma c’é la guerra e parlare di cambiamenti climatici oggi é come voler parlare di tennis in un circolo calcistico. intanto una bella tromba d’aria ha colpito la periferia della nostra città causando non pochi danni. Il cambiamento climatico continua a fare i suoi danni, tranquillamente, tanto gli umani sono occupati a farsi la guerra, alimentandolo ancor più.
Al nostro Sindaco della guerra e delle contingenze energetiche interessa poco: “Riteniamo che le esigenze di stabilità del sistema energetico nazionale non possano in alcun modo comprimere il diritto alla salute dei nostri concittadini”. Per salvaguardare la salute pubblica, visto che TVN va ‘a tutta manetta’, ha chiesto per scritto al Presidente del CDA dell’Osservatorio Ambientale affinché ponga “la massima attenzione al problema”. Ci sarebbe da ridere se non venisse da piangere. Se avesse scritto a Cingolani avrebbe ricevuto un bel pernacchio. Il sindaco potrebbe però occuparsi, più proficuamente, magari del traffico, chiudendo qualche strada o potenziando il servizio pubblico, oppure avrebbe potuto impegnarsi a ricoprire i tetti e terrazzi dei palazzi pubblici con pannelli fotovoltaici, oppure ancora potrebbe adoperarsi per la creazione delle ‘comunità energetiche’ ecc… Piccoli esempi di impegno e di attività virtuosa nella direzione non solo del clima ma anche della salute pubblica. A proposito, c’é chi continua a lamentare l’attraversamento della città di TIR che dovrebbero passare altrove, anche su questo il sindaco potrebbe far qualcosa, invece di fare il Don Chisciotte contro TVN in questa critica contingenza che lascia davvero pochi spazi.
Insomma, niente di buono per l’ambiente di questi tempi, e per fortuna che la richiesta di valutazione ambientale della sovrintendenza, per come potrebbe apparire il parco eolico ai croceristi, é rientrata, qualcuno, nelle alte sfere, gli avrà detto di non rompere i cabbasisi. Sarebbe stato il colmo se la vista disturbata dei gaudenti croceristi avesse impedito la realizzazione del parco, cosa per la quale in molti si sono spesi e che ora, anche grazie alla contingenza bellica, appare qualcosa di reale futuro.
Purtroppo non tutti i politici remano nella stessa direzione, sia in casa che fuori. Pesa sul cambiamento l’ipotesi, più che probabile, che la Meloni si aggiudichi la Presidenza del Consiglio e che faccia di tutto per modificare il PNRR che tante risorse mette a disposizione della questione ambientale. Sappiamo bene come per il centro destra le attenzioni siano verso altre questioni, per loro la questione ambiente é importante ma non deve sottrarre risorse ad altri temi, la riduzione delle tasse ecc…, insomma l’ambiente viene dopo l’economia. Anche nel Consiglio Europeo c’é chi rema “contro”. Il premier polacco ha sollecitato l’Unione ad “abbandonare, almeno per ora, ogni velleità ecologista”.
Insomma, dovunque si guardi, non si vede gran che di positivo, verrebbe da dire che per l’ambiente “ha da passà a nuttata”. Del resto, anche nei social, le questioni attorno alla guerra e al gas hanno tolto gran parte dell’attenzione prima destinata al tema ambientale. C’é solo da sperare che la necessità di liberarsi dal gas provochi un’accelerazione strutturale delle fonti sostenibili. Male andrà se quelle risorse verranno invece impiegate per la costruzione di centrali nucleari che, fra l’altro, se mai andranno in funzione lo faranno fra venti anni, c’è chi dice 30, quindi non serviranno certo a risolvere l’attuale e prossima contingenza a differenza di pannelli solari e parchi eolici, e fin’anco l’idrogeno verde che hanno tempi decisamente più corti.
LUCIANO DAMIANI
Nella foto di copertina il Premier Polacco Morawiecki che si avvia al Consiglio Europeo.
https://spazioliberoblog.com/
I Superbonus ha incrementato non fotovoltaico e questo è un fatto sicuramente positivo ma senza una scelta politica indirizzata al sostegno della crisi climatica non si va da nessuna parte. Bisogna incalzare i sindaci affinché attuino scelte opportune in ogni città
"Mi piace""Mi piace"