La guerra infinita
di ANNA LUISA CONTU ♦
Hanno negato per giorni , gli israeliani , di aver fatto vittime civili palestinesi nella Striscia di Gaza, durante gli ultimi bombardamenti del 5/6 agosto. Anzi , come è loro consuetudine, ne attribuivano la colpa agli aggrediti.
Poi non potendo più negare l’evidenza hanno ammesso l’uccisione, oltre che di adulti, di numerosi bambini e bambine.
I raid sono stati effettuati contro il gruppo islamista Jihad Islami che secondo gli israeliani “ stavano sul punto di compiere attacchi” . Una tecnica che l’esercito israeliano usa da anni scaricando la responsabilità dei morti e delle distruzioni a chi è sottoposto a bombardamenti nei centri cittadini. Questa é la “qualità” della guerra moderna, colpire i civili che non sono più effetti collaterali ma obiettivi, come ha insegnato la Guerra del Golfo , Strike and Awe, colpisci e terrorizza. Lo facevano anche i russi in Cecenia e lo stanno facendo in Ucraina.
La striscia di Gaza é un’enclave palestinese, schiacciata tra Israele e il Mediterraneo. Vi vivono più di due milioni di abitanti in 365 km quadrati, la densità abitativa più alta al mondo. Da quando Hamas vinse le elezioni nel 2006 la Striscia è sottoposta ad un blocco militare ,aereo marittimo, terrestre , da parte israeliana.
Per legittimare le ritorsioni, la narrazione è sempre la stessa e cioè gli israeliani rispondono alle aggressioni , e questa narrazione è replicata in tutti i media più diffusi al mondo. In realtà non si ricordano mai le vessazioni , i soprusi, le angherie, i controlli permanenti, i permessi per uscire da Gaza concessi col contagocce, che la popolazione subisce, confinata in un intrico fatto di muri, trincee, recinzioni metalliche, filo spinato , reti, con una zona cuscinetto che toglie terreno all’agricoltura e la mancanza di un aeroporto che ne fanno una immensa prigione a cielo aperto. E poi l’oppressione militare, la requisizione delle terre, la distruzione delle case, gli incendi degli ulivi e degli alberi da frutta come nel bellissimo film israeliano del 2008, “ Il giardino dei limoni”.
Negli ultimi quindici anni Gaza ha subito cinque interventi punitivi, nel 2006 ( Pioggia d’estate); nel 2008/9 Piombo Fuso; nel 2012 Pilastro di difesa; nel 2014 Margine di protezione; 2021 Guardiano delle Mura; e quest’anno Breaking dawn , suggestivi nomi per indicare che Israele si sta difendendo dall’aggressione di un nemico che certo non può competere, con i suoi razzi , con la sua esorbitante potenza militare. Un amico definiva questa disparità con una battuta, “ le fionde contro la bomba atomica”, ma nelle Intifada i giovani palestinesi usavano le pietre contro i carri armati e contro gli aerei che bombardano non avevano, nè hanno,difesa.
Israele è uno Stato occupante che da decenni nega i diritti fondamentali dei palestinesi e il loro diritto supremo di non essere cacciati dalla propria terra. Questa guerra asimmetrica è costata ai palestinesi migliaia di morti.
Il diritto alla resistenza, nobile quando a farla sono gli ucraini contro l’esercito invasore russo, diventa terrorismo nel caso dei palestinesi contro l’occupazione israeliana.
La legge internazionale NON è uguale per tutti e Israele può non rispettare le risoluzioni Onu sulla Palestina, forte dell’appoggio incondizionato degli Stati Uniti e dei Governi occidentali. Persino i governi italiani , negli ultimi trent’anni, hanno decisamente virato in senso pro israeliano , abbandonando la passata politica di equidistanza e di attenzione al mondo arabo. Intanto a Gaza languono le attività commerciali, la pesca , confinata entro un determinato numero di miglia, e l’agricoltura. In uno dei bombardamenti è stata distrutta l’unica centrale elettrica e poi rimessa in funzione con una potenza appena sufficiente a garantire tre quattro ore di elettricità al giorno.
Dopo l’attacco di questa estate, Hamas e il governo Israeliano hanno concordato un cessate il fuoco incondizionato, ma le tensioni sono ancora esplosive a Gerusalemme Est e in Cisgiordania dopo la brutale repressione, nel 2021, dei giovani che celebravano la fine del Ramadan nella spianata delle Moschee e l’espulsione programmata di intere famiglie dal quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est. Nel 2021 L’organizzazione Human Rights Watch spiegò che il sistema di governo, non solo nei territori occupati, ma nella Palestina sotto mandato vige un sistema di apartheid. Nelle città israeliane dove sono maggioranza i palestinesi hanno meno investimenti statali e meno infrastrutture. Nelle città miste sono relegati in quartieri sovraffollati, sottoposti alle pressioni dei coloni che acquistano e costruiscono case e che li spingono ad andare via, giacchè per una famiglia palestinese è quasi impossibile avere una licenza edilizia. “Nello stesso territorio coesistono popolazioni che non hanno gli stessi diritti, non rientrano nella stessa giurisdizione, non sono trattate allo stesso modo” ( Human Right Watch). Questa disparità nel godimento dei diritti é paragonabile al Sudafrica prima della caduta del regime dell’apartheid e provoca rabbia, ribellione, violenza.
I palestinesi , sia nella Striscia di Gaza, che in Cisgiordania e Gerusalemme Est resistono come possono, divisi in varie fazioni che hanno profonde divergenze politiche , la perdita di prestigio dell’Autorità Palestinese . C’è stato uno sciopero generale il 18 maggio del 2021 che è stato unitario per la prima volta dopo trenta anni.
La domanda che mi pongo è quando finirà questa guerra infinita. È ancora percorribile la soluzione due Stati due Popoli, stante la continue acquisizione di terre da parte dei coloni israeliani e la riduzione del territorio palestinese a una sorta di pelle di leopardo ? E l’altra soluzione dell’unificazione dei due popoli sotto un unico Stato multietnico se vige il sistema dell’apartheid contro i palestinesi?
Quello che vedo è che nessuna personalità politica di rilievo esiste al mondo che abbia a cuore la soluzione del problema palestinese.
ANNA LUISA CONTU
Ogni tanto qualcuno ci deve ricordare questa guerra infinita e grazie ad Anna Luisa che si fa portavoce di questo obbrobrio
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❤️
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Condivido quanto hai scritto e che ho già letto in libri e visto al cinema, a pensare che subito dopo la seconda guerra mondiale i due popoli convivevano d’amore e d’accordo
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50 anni fa Settembre nero entrò nei locali della compagine olimpica israeliana a Monaco, fu una strage. La storia palestinese é anche fatta di terrorismo e di attacchi con innocui missili, se non erro ne sono stati lanciati 150 nell’occasione dell’ultima violenta reazione israeliana. Che ci sia chi non vuole la pace é evidente ma quello che mi chiedo perché i palestinesi continuino a lanciare razzi pur sapendo che non faranno danno e certi di provocare la reazione violenta. E chi fornisce loro quegli inutili missili perché lo fa sapendone l’inutilità e la reazione?
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