“PAROLE DI DONNA” A CURA DI VALENTINA DI GENNARO E ANNA LUISA CONTU – L’onore delle donne.
di ANNA LUISA CONTU ♦
“ Verrà un giorno che tutte le morte
di cucchiaio e di ago duro
usciranno dalle tombe di pietra
per vendicarsi del mondo intero
che le ha volute tutte buone
in un lago di sangue..”
Questa canzone d Yuki Maraini e Fufi Sonnino del Movimento Femminista Romano negli anni settanta del secolo scorso era cantata nelle grandi manifestazioni delle donne per chiedere la legge che depenalizzava l’aborto.
“ In un lago di sangue” perché questa era l’esperienza e la paura che le donne avevano quando abortivano spontaneamente o volontariamente sui tavoli delle “mammane” o delle “pratiche” che costituivano, in realtà, una rete di sorellanza che era vicina alle donne in un momento di estrema solitudine.
Perché certo ai maschi la questione non riguardava proprio, come se loro non fossero responsabili per quell’ennesima gravidanza che, molto spesso, imputavano alla leggerezza e disattenzione, o peggio alla fertilità della donna. Il grande C. Dickens si disamorava della moglie man mano che lei rimaneva incinta e dopo che ebbe partorito dieci figli la abbandonò.
L’aborto è parte del vissuto femminile dal tempo dei tempi ed è sempre stato questione di sangue e morte per le donne. Questione di solitudine e colpa, sanzionato moralmente e condannato severamente dal potere patriarcale.
Quando le donne hanno disgiunto il loro ruolo dal destino biologico di una maternità non scelta ma come risultato di una sessualità patriarcale che cancella la sessualità femminile e considera “naturale” solo il coito procreativo , le donne hanno cominciato a diventare soggetti politici. E allora le domande sul corpo, sulla maternità, sulla procreazione sono diventate domande rivoluzionarie.
Perché le donne abortiscono? Nella risposta di Carla Lonzi “le donne abortiscono perché restano incinte” “ e perché le donne restano incinte?”: tutti i nodi del rapporto corpo e pensiero, natura e cultura, libertà , autodeterminazione , scelta si sono dipanati in decenni di pensiero femminile. Qualcuna scrive che “più l’ordine patriarcale traballa e degenera, più si vendica tentando di ripristinare il dominio maschile sulle donne”.
Per le lotte delle donne negli anni ‘60 e ‘70 numerosi Stati approvarono legislazioni che rendevano l’aborto libero , sicuro, gratuito e depenalizzato. Anche in Italia nel 1978 venne approvata la legge 194. Ma subito dopo l’approvazione delle leggi che liberalizzavano l’aborto scattò la reazione del patriarcato, che è uguale in tutte le latitudini e mal sopporta la libertà femminile e il diritto delle donne di decidere sul proprio corpo. Normare e normalizzare il corpo femminile è normalizzare e irreggimentare, sottoporre ad ubbidienza gli elementi che disturbano il corretto andamento della società.
Noi donne di Civitavecchia recentemente abbiamo condotto una dura battaglia contro la ASL , il Comune ed una associazione fondamentalista contro il cimitero dei resti abortivi. Non starò qui a ripetere quello che siamo riuscite a fare e quello che siamo riuscite a fare fu impedire che sulla scelta della donna si erigesse un monumento alla sua “colpa”. Così come ci incitava Simone de Beauvoir siamo rimaste vigili a difendere un diritto che sappiamo non sarà mai acquisito per sempre. Come dimostra il caso della corte Suprema Americana.
Nel caso degli USA il fondamentalismo religioso, che da anni ha iniziato la crociata contro il diritto d’aborto, si intreccia con la legislazione costituzionale americana e la struttura dello Stato federale. Gli USA che si pongono nei confronti di tanti Stati del mondo come Stato Guida, in realtà hanno esaurito la spinta propulsiva e rivoluzionaria non appena venne approvata la costituzione del 1789 che garantiva l’uguaglianza di tutti i cittadini ( tra i quali non erano contemplati né gli schiavi neri, né i nativi americani). La struttura federale dello Stato con una grande prominenza data al singolo Stato in ordine al potere legislativo e al sistema elettorale, oltre ai diversi sistemi economici tra i quali la schiavitù, era foriero di contenziosi, scontri, divisioni, che sfociarono poi nella Guerra Civile del 1861-65. Si può dire che quella ferita non è mai stata rimarginata e ancora oggi negli Stati del Sud sventolano le bandiere sudiste dei confederati.
I membri della Corte Suprema, nonostante la retorica dei Checks and Balances, sono nominati dal potere esecutivo e durano a vita e, con i tre nominati da Trump, l’attuale corte è a maggioranza ultraconservatrice . Questi hanno deliberato che la legge sull’aborto non è più legge nazionale degli USA ma è di competenza dei singoli Stati, con quello che ne consegue in termini di uguaglianza di accesso a questo diritto. La Costituzione Americana è ingessata dall’abolizione della schiavitù con il XIII emendamento, pochi gli emendamenti apportati e men che meno il diritto di portare le armi. Per cui, nello Stato Guida, abbiamo il paradosso che si organizzano manifestazioni violente contro le cliniche dove si praticano gli aborti o si uccidono i medici che lo eseguono, ma nello stesso tempo uno psicotico può acquistare un’arma da guerra in un emporio e fare una strage.
Il fondamentalismo religioso è parte della cultura americana ed ha un peso politico enorme. Non mi stupirebbe se , nei numerosi Stati antiabortisti che penalizzano l’aborto, non si arrivi a bollare le donne con un riquadro da cucire nei vestiti con la scritta A di “abortion” come capitò ad Ester Prynne ne “La lettera Scarlatta” per il suo adulterio.
Le donne americane sono subito insorte, da loro è venuta la ripresa del movimento femminista in Occidente a metà del secolo scorso. Io so che sapranno farsi sentire.
La canzone citata all’inizio prosegue così
Ma verrà un giorno
che tutte le morte
si uniranno alle vive
in una guerra
assai rabbiosa
che ridarà l’onore alle donne
Con braccia di ferro
agguantare la gioia
con denti di lupo
agguantar la fierezza
e non lasciarla mai più.
ANNA LUISA CONTU
L’immagine, di cosa si tratta?
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Ricamo di Alison Gates, artista femminista, ispirato dall’Arazzo di Bayeux con un aforismo in Latino “maccheronico” che significa” non farti distruggere”. Fa parte del
Progetto Exquisite Uterus
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Cara Lisa, accanto al vostro (e nostro) progetto per la cura della 194, si pone il progetto di “Orme di Persefone” (Associazione culturale, Cristina Rocchetti, Mayla Leblanc, Cesare Foschi) per la tutela e il recupero dal degrado del nostro cimitero monumentale.
Abbiamo assistito alla pulitura e a una minima cerimonia sacrale con fiori “vivi”. Quanta zozzura in quel sacro spazio dedicato ai bimbi e Infanti nati vivi ma subito morti, deceduti dopo pochi giorni dalla nascita.
Quante storie si potrebbero raccontare, di donne abbandonate durante il concepimento e la gestazione da parte delle strutture pubbliche, da parte di chi le aveva messe incinta. Storie di donne taciute e messe sotto terra nuda, insieme alle loro”colpe”.
Storie che questa Amministrazione di Destra , proterva e indifferente, non cura, abbandonando all’oblio madri e Infanti nati morti.
❤️
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Paola, storie di sepolcri imbiancati!
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Davvero notevole. Grazie!
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Io posso solo dire che quando una donna non vuole un figlio trova il sistema per interrompere la gravidanza: se si ha la possibilità si va in clinica privata, tante volte da quello stesso ginecologo che in ospedale è obiettore, se si è un poco meno ricche lo si fa anche in ambulatorio con un medico disponibile e una punturina di valium , e se non ci sono le possibilità si va dalla mamma; in questa vicenda vedo solo tanta ipocrisia
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Quante ne potremo raccontare, Rosa.
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https://sergioferraiolo.com/2022/06/27/cera-una-volta-lamerica/
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L’America sta morendo
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