IL VOLTO DELL’ANIMA RUSSA

di CARLO ALBERTO FALZETTI

                                 

TESI:  Putin è un paranoico pericoloso per gli altri ma anche per il suo popolo. Dategli corda e   vedrete che il popolo lo eliminerà!

La tesi potrebbe rivelarsi falsa.

E’ il momento di accennare alla radice teologica del tradizionalismo russo..

Argomento imbarazzante. Imbarazzante perché dovremmo parlare di una delle migliori e dense spiritualità, di uno spirito appassionato, ascetico, ieratico, sofferente, soave (si pensi all’esicasmo ed alla filocalia)

Ma, come possiamo presentare lo spirito della Santa Rus’, la sua nostalgia per l’eterno, la sua missione messianica, la sua pulsione apocalittica senza provare smarrimento, incomprensione e, certamente, disgusto  apprendendo che il Patriarca di Mosca del momento costituisce sostegno e fiducia all’azione aggressiva sull’Ucraina?

Immaginiamo di poter incontrare i più eccelsi spiriti della letteratura religiosa,  della tradizione slavo-ortodossa,del misticismo e della filosofia: quale sarebbe il loro stato d’animo?(parlo di mettere di fronte a noi, in un insieme affastellato e non organico ma certo omogeneo dal punto di vista della spiritualità, uomini come: Fedorov, Skovoroda, Caadev, Chomjakov, Belinski,j Berdjaev,Bulgakov, Gogol, Dostoevskij, Solov’ёv, Ivanov, Florenskij, Losskij).

L’immagine che apre l’articolo è la famosa Trinità di Rublёv simbolo eccelso della relazione che “l’io ha con l’Altro da sé”, cioè dell’Amore: come il Dio Trinitario, l’uomo non è in relazione ma è relazione (ricordo l’articolo sulla “Consapevolezza dell’Albero). Ebbene, come non poter pensare che la religiosità di Putin e dei suoi sodali sia solo violentemente e platealmente  strumentale!

Eppure………

Eppure  fa presa la strumentalità della politica centrale. Può sembrare impossibile  questa manipolazione dal centro alla periferia, ma necessita capire quanto in uno Stato vastissimo sia efficace una verità comunicativa ben lontana dalla verità effettiva. “Pravda” non ha nulla a che vedere con “Istina”, la prima è “verità relativa” di natura giuridica, politica, sociale, comunicativa. La seconda è la “verità vivente”, di ciò che realmente esiste, di ciò che veramente “è”.

Pravda spacciata con Istina, questo è un ulteriore dramma che si aggiunge al dramma della guerra

 

Le radici teologiche dell’IDEA RUSSA possono essere sintetizzate nei 2 concetti che seguono.

SOBORNOST’.    Il valore teologico dell’Ortodossia russa è communitas. Il termine Sobor significa concilio ma anche cattedrale, riunione entro uno spazio sacro. Un grande pensatore religioso, Solov’ёv(1853-1900) in una sua opera (L’Idea Russa,1888) poneva in evidenza come l’idea comunitaria fosse un riflesso in terra dell’idea della Trinità:  “….il dovere storico della Russia ci richiede di riconoscerci solidali con la famiglia del Cristo e di impiegare tutte le nostre potenzialità nazionali, tutta la potenza del nostro impero per la realizzazione completa della Trinità sociale, di quella Trinità in cui ciascuna delle tre unità organiche principali, la Chiesa, lo Stato, e la società, è assolutamente libera e sovrana…….La vera idea russa consiste nel restaurare sulla terra questa immagine fedele della Trinità divina”.(immagine visibile dell’invisibile).

Nello spirito russo la communitas viene opposta al soggettivismo occidentale. Il “soggetto rinascimentale e poi cartesiano”, l’homo economicus dell’utilitarismo angloamericano sono gli opposti della sobornost’.

CONTEMPLAZIONE. Esiste una antica avversione per la “speculazione”, per l’astrazione concettuale, per le “summae teologiche”.   Il sacro va contemplato non dimostrato!

Alёs᷃a (Karamazov) , che personifica il meglio della spiritualità russa, chiarisce come la venuta di Dio sulla terra sia stato atto di carità non atto di illuminazione scientifica.  Si innesta qui il grande discorso di ignorare la teologia come ricerca di cause, di attributi, di prove(teologia positiva). Tutti sforzi inutili del mondo occidentale. Di contro si oppone il “non sapere”, l’inconoscibilità di Dio fuori dalla comunicazione che lui fa di se stesso (è l’antico concetto della “tenebra divina” della teologia negativa che si propone non la conoscenza ma l’unione, la deificazione. Il pensiero va dritto a Dionigi l’Areopagita).

Da tutto questo deriva , nello spirito russo, lo stupore opposto allo scetticismo, la meraviglia opposta alla scientificità, la contemplazione rispetto all’indagine del mondo occidentale.  “I concetti creano idoli di Dio. Lo stupore afferra qualcosa” ( Gregorio di Nissa).

Da qui il fatto che l’anima popolare russa rivela una compenetrazione mistica della natura libera da astrazioni intellettuali. Ne deriva che il folklore  popolare si pone come muraglia contro l’omologazione della cultura dominante derivante dall’Occidente. Questo è uno degli elementi più incisivi dal punto di vista antropologico verso una resistenza al cambiamento.

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Bastano questi pochi tratti ad indicare quanto l’ortodossia russa costituisca una radice fortissima del conservatorismo. Anzi, costituisca l’identità culturale! La tesi sopra esposta si rivela esser traballante.

  Una base consistente sulla quale la scaltrezza del potere può agire per il suo consolidamento  appellandosi al nemico occidentale inteso come  possibile corruttore e distruttore della cultura spirituale. Per capire il potenziale di questa energia della tradizione basta rammentare che tutto questo segue decenni e decenni di interdizione, di culto ufficiale dell’ateismo: un fiume carsico che ha attraversato il bolscevismo e che è riapparso alla luce con inaspettato vigore. L’anima russa ha tratto da ciò una forza enorme. Ecco spiegabile perché sanzionare sia giusto ma, attenzione, potrebbe essere un modo per rafforzare l’identità!! Dobbiamo farlo, è un dovere, ma uno degli effetti collaterali è questo.

Una cosa è certa, Putin ha varcato ogni limite.

Tra i tanti danni arrecati alla sovranità ucraina, tra le morti e le distruzioni ha creato uno “scisma” tra il Patriarcato di Mosca e quello di Costantinopoli.

Quanto è sopportabile la contraddizione tra i valori spirituali dell’ortodossia e le azioni criminali supportate dal Patriarcato?

Eppure il tradizionalismo è ancora un alleato forte di Putin. Non ci resta che sperare.

Chi ama la Russia, la cultura secolare di questa terra, nutre una sola speranza: il fiume carsico che è riuscito ad emergere così vigorosamente, dopo gli anni del silenzio, sappia mantenere gli antichi valori non rimanendo inquinato dal veleno del momento.

Quegli antichi valori russi , pur in forte contrasto con i valori oggi circolanti nell’occidente, sono pur sempre un bene verso cui riflettere per sanare i nostri problemi.

 

            Tornerai Signore, come luce diffusa sulla Madre Russia……

Vieni Signore: immenso il dolore,

             ma ancora non siamo stanchi di sperare.

                                                            ( O.E. Mandel’s᷃tam, 1891-1938,  gulag Vtoraja rec᷃ka, Siberia )

 

CARLO ALBERTO FALZETTI

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