LA NECESSITA’

di CARLO ALBERTO FALZETTI

La morte è un luogo di libertà

che spinge i viaggiatori all’esilio,

 mutevole e  fiera figlia del silenzio,

abbandono e visione,

 processo alchemico che tramuta l’ombra in luce

nel disordine apparente che concilia gli opposti.

 

Era qui al crepuscolo come un nemico di sabbia addormentato

che custodisce sentieri d’amore e di paura.

 

Né bene né male la morte è racchiusa qui nel cerchio della vita

tra il sogno e l’attesa

ed il riflesso di un immagine senza tempo

venuta a mescolarsi col ritmo dell’universo.

 

La morte è là dove si ravvisano i segni del divenire

e attecchisce il perdono.

 

Non distogliere lo sguardo dalla morte e dal suo inganno

seguilo  senza farti domande, così come accetti il profumo di un fiore

o l’albeggiare di un fertile mattino.

……..

Dentro ogni morte c’è una vita che conosciamo

 e figli che ci ameranno col cuore dei nostri padri:

  dentro ogni morte il principio di un’unica coscienza universale

e tanti piccoli frammenti di un assoluto,

come indecifrabili germogli cui si cristallizza l’amore eterno.

……….

Solo chi sottrae il suo cuore alla ferocia dell’ego

ed innalza templi all’eterno

sa che la morte non muore nè mai nascerà.

( Karma Nur May)

 .   .   .

I fiori di questa nostra piovosa e fredda  primavera nascono ogni giorno. Presto appassiranno. Gli alberi germogliano , col tempo decadranno. Le vite entrano nell’essere e dall’essere scompaiono. Fino a ieri l’amico era con noi, con i suoi articoli mirabili che arricchivano il nostro blog.

Tutto ci parla del divenire.

La Natura è continua trasformazione. Si muore per dare nuova vita.

Senza morte non può esserci vita. Questa la legge che ci sovrasta. Questa la Necessità.

La verità del mondo è la trasformazione.

Eppure,

il nostro piccolo ego si ribella a tutto questo. Vorrebbe l’eterno. Stenta a pensare che fa parte del ritmo eterno del divenire. E resiste, opportunistico, ribelle, produce scongiuri, emette lamenti,  rifiuta di pensare al finale.

Si intimorisce solo quando è al capezzale dell’amico, del caro affetto. Si meraviglia quando il feretro è lì davanti a lui, testimone muto della grande Legge.

 

Solo chi sottrae il suo cuore alla ferocia dell’ego

ed innalza templi all’eterno

sa che la morte non muore né mai nascerà.

CARLO ALBERTO FALZETTI