“Cronache dalla terra di mezzo” a cura di Piero Alessi – SVILUPPO. SERVONO CONDIZIONI FAVOREVOLI E UN OSSERVATORIO
di CRISTIANO DIONISI ♦
Il dibattito territoriale sullo sviluppo ci impone oggi più che mai l’esigenza di ragionare in modo strategico sulle azioni da intraprendere per dare un futuro al nostro territorio. Il contributo all’evoluzione dei processi in atto – con particolare riferimento alla transizione energetica, a quella digitale, al “new normal” post covid e al Pnrr – deve essere considerato una priorità nelle agende locali, sia di quelle degli attori politico-istituzionali, che di quelle degli stakeholder economici e sociali: da quello che saremo in grado di mettere in campo nei prossimi due o tre anni dipenderà il nostro futuro per i decenni a venire.
Le opportunità del Recovery, così come le sfide sul clima e sulla nuova fase della globalizzazione dei mercati, toccano da vicino il nostro territorio. Negli ultimi mesi ci sono stati momenti importanti di confronto pubblico su progettualità relative all’energia o al rilancio dell’hub portuale, così come atti concreti nei quali si sono registrate interessanti novità rispetto al passato: elementi che la nostra associazione ha raccolto positivamente.
Il rinnovato interesse della Regione Lazio allo sviluppo del litorale Nord si è manifestato in varie occasioni.
L’atto di indirizzo “Blue Economy e sviluppo economico” dell’ottobre 2020 e la proposta di legge approvata nei giorni scorsi dalla IX commissione regionale individuano come elemento di sviluppo sostenibile un settore ispirato e supportato a livello europeo, che ci dà una chiave di lettura nuova ed entusiasmante su ciò che può essere realizzato in maniera interconnessa per lo sfruttamento positivo della risorsa mare. La Blue Economy è un ambito nel quale sono ampiamente dimostrati effetti positivi sull’economia e sul quale il nostro territorio può e deve rivendicare un giusto protagonismo (nota 1).
Sul tema energia, come annunciato in occasione dell’evento sull’eolico offshore dello scorso ottobre, è stato istituzionalizzato un tavolo sullo sviluppo coordinato dall’Università “La Sapienza” che sta redigendo il “Piano strategico industriale a zero emissioni” in seno all’assessorato regionale alla Transizione Energetica e Digitale: un percorso che cercherà di mettere a sistema i vari progetti che insistono sull’area. Allo stesso tempo il prossimo anno nascerà l’ITS dedicato all’efficienza energetica coordinato dall’Istituto Calamatta e supportato dalla Pisana, che avrà l’obiettivo di formare i nostri giovani sulle discipline di domani.
Sul settore del Turismo sta andando avanti il percorso della “legge Tidei-Minnucci” sull’Etruria Meridionale mentre ad inizio 2022 sempre grazie a un bando regionale, prenderà forma la Destination Management Organization, nella quale ben dodici comuni del territorio collaboreranno insieme ad associazioni di categoria e a decine di aziende.
L’arrivo del nuovo Presidente in seno all’Autorità di Sistema Portuale è un altro segnale di grande rilevanza: a Molo Vespucci è arrivato un manager che sta dimostrando una importante capacità di visione. Il Presidente Musolino con coraggio e pragmatismo sta diventando sempre di più un punto di riferimento sui temi dello sviluppo, trovando nel mondo delle imprese un forte apprezzamento.
Unindustria in tutto ciò ha proposto in più occasioni un metodo di lavoro teso a focalizzare l’attenzione su una serie concetti sui quali ragionare insieme alle istituzioni e agli stakeholder, per guardare ai prossimi anni con determinazione e concretezza.
Nel “Piano strategico per lo Sviluppo 2021-2024” che la nostra associazione ha presentato circa un anno fa, si definiva un obiettivo generale che ci sembra essere ampiamente condiviso: l’esigenza di rendere il nostro territorio attrattivo e competitivo. Anche nei dibattiti sullo sviluppo degli ultimi mesi è emerso che lo scopo che dobbiamo raggiungere è attrarre investitori, investimenti e traffici portuali al fine di dare alle aziende del territorio la possibilità di esprimere il proprio potenziale, sia nella loro azione autonoma, che in chiave di filiera, sostenendo così la finalità della massima occupazione. Per fare questo, la prima cosa di cui abbiamo bisogno è creare le condizioni di contesto che permettano al territorio di essere guardato con interesse, di essere apprezzato, di essere scelto come area sulla quale investire. Secondo il nostro parere, va rivolta particolare attenzione a due ambiti specifici: quello delle infrastrutture e quello della programmazione strategica.
Nelle scorse settimane presso la sede portuale si è tenuta una riunione della sezione infrastrutture di Unindustria, durante la quale il Presidente Musolino ha presentato il piano infrastrutturale portuale. Nella stessa sede, i vari rappresentanti della sezione hanno esposto le progettualità di carattere stradale, autostradale e ferroviario che sono in itinere nel quadrante nord del Lazio. L’incontro ha ribadito che soltanto colmando il gap infrastrutturale che ci contraddistingue saremo in grado di esprimere il nostro massimo potenziale: vanno affrontati tutti i progetti strategici, dalle opere di ultimo miglio, a quelle di miglioramento della logistica portuale, dalla Orte-Civitavecchia al collegamento ferroviario tra porto e aeroporto. I fondi del Pnrr ci potranno essere utili per alcune di queste opere, ma il caso della Orte-Civitavecchia è emblematico di quanto non bastino solo le risorse a risolvere questa problematica. Serve una forte coesione territoriale.
Sul tema della programmazione strategica è interessante analizzare tre aspetti.
Il primo è quello dell’attivazione di specifici strumenti di semplificazione e di incentivazione. Il gruppo di lavoro della Zona Logistica Semplificata ha licenziato da poco il documento finale. L’auspicio è che il governo proceda al più presto con il decreto conclusivo dell’iter. Nel frattempo dobbiamo riempire di contenuti la nostra ZLS, promuoverla sul piano nazionale ed internazionale e sostenere l’attivazione di altri strumenti di semplificazione e di incentivazione. E’ passato un po’ sottotono un atto importante che la Regione Lazio ha licenziato ad inizio novembre 2021, accogliendo una richiesta che Unindustria ha fortemente auspicato: quella di proporre il territorio di Civitavecchia tra le aree ex art. 107 c del Trattato di funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Si tratta di un primo passo che deroga alla possibilità di ricevere aiuti di stato fino al 10% per gli investimenti di grandi imprese. La proposta della Regione dovrà essere recepita dalla Commissione Europea per essere effettiva, ma questa vicenda ci dà il senso dell’importanza di un lavoro capillare e sinergico sui temi dello sviluppo, attraverso il quale si possono raggiungere risultati significativi.
Il secondo punto riguarda la corretta pianificazione del territorio: non è possibile attrarre investitori senza un’attenta capacità di visione complessiva. Unindustria nel 2016 ha presentato uno studio approfondito realizzato insieme a Kpmg sull’esigenza di un processo di pianificazione territoriale integrata per lo sviluppo dell’area retro portuale. Rileggendo questo documento dopo cinque anni dalla sua redazione, possiamo verificare quanto sia ancora oggi estremamente attuale: significa che purtroppo non c’è stata attenzione su questo tema. L’auspicio degli industriali è che non si commettano oggi gli errori del passato: sul tema della pianificazione non è possibile rimandare perché il rischio per il nostro territorio è quello di perdere sempre più competitività e capacità attrattiva.
Il terzo ed ultimo aspetto riguarda la nostra quotidianità, ed è relativo all’esigenza di un nuovo approccio culturale allo sviluppo. Le aziende che noi rappresentiamo ci lanciano un grido d’allarme sempre più forte sull’esigenza di avere interlocutori istituzionali che siano attivi e ricettivi. Le imprese del territorio vogliono vincere le nuove sfide della digitalizzazione e della sostenibilità, a garanzia di sviluppo ed occupazione, e proprio per questo motivo chiedono e pretendono dalla politica e dalle istituzioni locali un impegno chiaro, serio, che vada aldilà del consenso a breve termine e guardi a un più lungo periodo. Gli imprenditori sono molto preoccupati per un dibattito che spesso non vede al centro un adeguato confronto sull’essenza dei progetti in essere. Talvolta i temi vengono affrontati in modo soltanto superficiale e non si riesce ad entrare nei dettagli per valutarne l’effettiva portata o gli eventuali benefici che potrebbero concretamente apportare al territorio. Lo stimolo che Unindustria vuole dare in questa fase è quello di fare tutti un piccolo passo indietro se e quando necessario, e affrontare i temi dello sviluppo con una rinnovata modalità di collaborazione.
La nostra proposta, che fa parte del “Piano strategico per lo Sviluppo 2021-2024” redatto da Unindustria e che ho avuto il piacere di rilanciare in occasione del Consiglio Comunale di Civitavecchia aperto sul Porto, è creare un “Osservatorio sullo sviluppo del territorio”. Si tratta di un contenitore semplice, snello, nel quale mettere insieme i vari progetti in essere e il relativo stato di avanzamento, facendo emergere tempi, modi ed obiettivi. È un lavoro che si potrebbe fare in collaborazione con le università, al fine di dare massima trasparenza a tutte le nostre attività. Questo strumento ci permetterà di discutere di elementi concreti nei prossimi momenti di dibattito: se vogliamo davvero bene al nostro territorio dovremo saperci confrontare su quello che saremo riusciti a fare e su quello che non saremo stati in grado di fare, prendendoci ognuno le nostre singole responsabilità.
Abbiamo davanti una sfida straordinaria che fa perno sulla sostenibilità, sulla transizione energetica e sull’economia del mare. Facciamo tesoro degli errori del passato e cerchiamo di interpretare nel modo giusto questo momento. Quella che stiamo vivendo è una fase storica irripetibile, nella quale o saremo in grado di creare un modello di collaborazione capace di portare sviluppo e crescita del nostro territorio o saremo tutti responsabili di un grande fallimento.
CRISTIANO DIONISI
Note
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Per approfondimenti sulla Blue Economy, si consultino i rapporti Nazionale https://www.informare.camcom.it/ix-rapporto-sull-economia-del-mare-2021/ e Regionale https://www.informare.camcom.it/v-rapporto-sull-economia-del-mare-del-lazio-2021/ ;