“LE PROMESSE DELL’EQUINOZIO” DI CARLO ALBERTO FALZETTI – IL LUPO
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
Perché tu, lettore, hai tanto orrore della tua natura?
Anch’io ne ho della mia, sappi.
Orrore dell’incesto, della sporcizia degli escrementi, delle funzioni organiche che esalano da ogni parte, dei malsani ardori, delle rabbie belluine.
Desideri distoglierti dal luogo della tua nascita carnale? Fuggire da tutto ciò che tu reputi solo accidentale, deperibile? Bestia è la tua origine, la mia origine, non ti illudere, figlio dell’ululato.
Con fatica tenti di rinnegare l’animalità che ti sommerge. Ma ogni volta che tenti l’oltrepassamento la maledizione ti inchioda alla dura realtà.
Fai fatica a credermi? Allora per dimostrare le mie ragioni ti racconterò qualcosa e ti dimostrerò lo scacco in cui si incorre quando si tenta di negare l’animalità che ci pervade, intensa.
Sono accanto ad un povero uomo, seduto su una sedia, vecchio, con occhi acquosi, senza più luce. Mi rivolgo a lui, gli parlo di tanti anni fa.
Uomo, rammenti una stazione, una giornata d’autunno, una sera freddolosa?
Uscisti dalla selva per sedare la tua brama, come sempre. Giungesti alla stazione. Il treno era l’ovile dentro il quale dovevi predare, lupo famelico.
Eccola l’agnellina ignara, seduta a trastullarsi col telefonino. La gola era lì pronta per le tue zanne che gocciolavano umori irrefrenabili. Una donna per te è una cosa, un essere che serve per far godere l’istante della tua passione. La gonna fa intravedere la coscia, Sotto il soprabito il seno mostra una protuberanza. Tanto basta, lupo, per l’animalità che ti costringe al soddisfacimento. Non c’è nessuno in quel vagone, tutto favorisce la possibilità dell’assalto.
Le zanne affondano nella carne. L’agnella reagisce ma ciò amplifica il godimento. Le tue mani si abbattono sul volto che non conosci, non sai come esso si mostri. Ma quella cosa per te non può avere identità, la cosa è solo un meccanismo per eiaculare con violenza liberando l’energia che il branco ti ha trasmesso da tempo immemorabile. Bestia, tu eserciti la tua parte maledetta che ti assilla da quando perdesti la coda per ergerti eretto. A nulla ti è servita l’arte, la scienza, la saggezza che avrebbe dovuto mutare l’ossessione dell’animale in delizia. La predominanza della testa non ti ha toccato, sei rimasto bloccato al tuo segmento anale, al tuo olfatto, agli occhi, alle terminazioni genitali, agli orifizi inferiori. L’erotismo per te non è gioco della mente ma è solo il punto in cui si perde tutta la tua esistenza. L’erotismo è desiderio di possesso, di carne sanguinante, è desiderio di morte. Non c’è in te vita erotica, ma solo distruzione.
Riesci a ricordare quell’episodio di tanti e tanti anni fa?
Ecco, lupo, si sta ora avvicinando una signora. Tu non puoi sapere chi essa sia. Non puoi riconoscere il volto che mai vedesti. Ti parlerà, ti rivolgerà qualcosa. Lupo non so se potrai o vorrai. Ma forse, tutto sarà così inutile.
“Vecchio, io vorrei perdonarti, ma non riesco a farlo. Vecchio io vorrei ancora una volta maledirti per ciò che mi hai fatto quando ero una ragazza, ma non riesco a farlo. Ho rabbia? Ho pena? Forse sono solo indifferente. Scusatemi voi che mi ascoltate, ma io vedo di fronte a me solo una sedia. Non riesco a vedere altro che una sedia poggiata sul pavimento.
Scusatemi, tutti voi che mi ascoltate. Io non riesco a dirgli nulla. Io non posso dire null’altro che nulla!”
Quell’ammasso di ossa, di nervi afflosciati, di sangue intiepidito, di pelle grinzosa e pendula coperto di sbiadito tessuto tentò di fare un movimento con la testa. Mostrò i suoi occhi per un attimo. Forse nulla aveva sentito, nulla aveva percepito delle nostre presenze. Le sue ossute mani tremolavano. Era l’unica espressione di vita. Il vecchio lupo si stava spegnendo.
Altri lupi avevano preso il suo posto.
Altri erano in agguato.
CARLO ALBERTO FALZETTI
Un annientato, destinato a tornare nel niente dopo una vita di niente. Questa putredine di uomo(?) merita che la sua vittima veda il niente che è in lui. Non altro.
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Non proprio una lettura piacevole al mattino…… 🙂
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Questo’ inconscio irruente’nella favola può essere raggirato dal fanciullo accorto, dalla capretta e dal grande cacciatore. Finita l’epoca del ‘lupo cattivo non esiste’ (‘Dalla parte delle bambine’) ora dico alle nipotine che il lupo cattivo esiste negli esseri astuti e malvagi.
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Il lupo cattivo esiste e non c’è donna che non lo abbia incontrato, ma esistono anche le streghe cattive che girano indisturbate.
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