Rubrica – “ LA CITTÀ INVISIBILE ”

di ROSAMARIA SORGE ♦

Alcuni anni fa iniziai una collaborazione con  Spazio Libero blog con un articolo che in realtà promuoveva una iniziativa che mi vedeva  tra gli organizzatori e a cui demmo un titolo particolare: “ Civitavecchia città senza ali”. A distanza di alcuni anni il Blog è andato avanti raccogliendo sempre più consensi e ampliando il parterre dei partecipanti e inizia ora una nuova fase con  una serie di rubriche su argomenti vari una delle quali sarà gestita da me dal titolo “La città invisibile”.

La città è sempre quella, quella che aveva perso le ali e che ora ha perso anche ogni visibilità collocandosi in una dimensione evanescente quasi irreale. Negli ultimi 7-8 anni questa città ha oltrepassato il confine della staticità per fare un salto indietro nel tempo, ma in un tempo che nel passato non è mai esistito, come una dimensione parallela dove non sempre i confini degli accadimenti hanno una logica.

Il degrado urbano si accompagna ad un imbarbarimento dei costumi e delle modalità di convivenza civile e dall’assenza di elementari norme di rispetto ed educazione e se è vero che   il pero non cade lontano dall’albero che lo ha generato, vandalismi, lassismo e trascuratezza sono figli di una totale assenza di guida, di direttive e di idee sullo sviluppo della città.

Vorrei quindi con questa rubrica iniziare un percorso di sensibilizzazione e proporre a quanti fossero interessati, una collaborazione sui temi della città per trovare insieme anche proposte minimali che possano cambiare e migliorare piccoli ambiti cittadini, facendosi promotori di una serie di iniziative specifiche da portare avanti anche coinvolgendo associazioni e gruppi interessati; segnalando anche con foto tutte le disfunzioni visibili ma anche il malservizio che è spesso alla base di una difficoltà a vivere in maniera giusta  la città.

Va da sé che verrà accolta con particolare interesse qualunque analisi della città fatta da un punto di vista di genere e qualunque proposta tesa a modificare quella realtà cittadina prevalentemente a misura maschile, infatti non sono mai stati messi al centro dell’attenzione i temi dei servizi, dell’ambiente, della mobilità e della cura del patrimonio storico che la città possiede; spesso le donne si sentono straniere in un territorio di uomini organizzato da uomini e nei cui codici stentano a ritrovarsi.

Inoltre è di fondamentale importanza ridare attraverso la città un nuovo impulso ad una economia asfittica, penso ad esempio all’idea di inserire la città in quel circuito di Slow city su cui mi soffermerò in seguito con un articolo apposito. Civitavecchia avrebbe tutte le caratteristiche per farne parte a condizione che recuperi quel minimo di dignità urbana necessaria allo scopo. 

Qualche anno fa scrissi un articolo sull’architetto di quartiere, chi fosse interessato lo trova qui nel Blog, bene ritengo che l’istituzione di questa figura possa rappresentare un primo passo per iniziare un percorso di rinascita.                          

Individuare e analizzare le criticità che emergono nel vivere quotidianamente la realtà della nostra città ci può consentire di passare a fasi propositive per ritrovare quelle ali perdute e dare nuovamente visibilità  alla città.

Resto in attesa di altri contributi più specifici.

ROSAMARIA SORGE