Black Friday: le origini della festa del consumismo creata in America e diffusa in tutto il mondo.
di LETIZIA LEONARDI ♦
Pandemia o no, chiusure o no..il Black Friday, il periodo dei clamorosi sconti, non si tocca. Si fanno file, anche di ore, davanti ai negozi per accaparrarsi articoli a prezzi, spesso, più che dimezzati. Non sono rare le scene di assembramenti ed episodi di violenza e infortuni a causa della ressa per accedere per primi e assicurarsi le offerte e i prodotti migliori. Già da diversi anni tuttavia, si acquista molto anche on line per aggiudicarsi l’affare dell’anno. In pochi però conoscono le origini di questo momento di “convenienza”. Che il Black Friday fosse la giornata in cui si vendevano scontati gli schiavi neri è una bufala storica. Secondo coloro che portano avanti questa tesi, il venerdì nero era il giorno in cui gli schiavi di colore, ancora invenduti, venivano esposti, dai proprietari terrieri in procinto di ripartire per l’Africa, in luoghi pubblici per essere ceduti a prezzi ribassati. Dovevano infatti liquidare la “rimanenza umana” prima di acquistare nuova forza lavoro da sfruttare nei campi. Ovviamente nessuno può negare l’esistenza del traffico e del commercio di esseri umani, ma questa narrativa, attribuita alla giornata degli acquisti per eccellenza, è del tutto falsa e priva di riscontri storici. A quanto pare quindi, non sarebbe questa la vera nascita della giornata, che da alcuni anni è diventata la settimana… fino a durare anche un intero mese, dedicata agli sconti nei negozi e sul web.
Un collegamento tra il termine Black Friday e lo schiavismo si trova invece nel romanzo Oroonoko di Aphra Behn che è la storia di uno schiavo africano rapito e portato in Suriname. In questo libro, pubblicato nel 1688, il Black Friday era il giorno in cui gli schiavi venivano puniti, ma in questo caso il Ringraziamento non c’entra. Forse il nome è legato al giorno della crocifissione di Cristo o a come gli studenti chiamavano i venerdì degli esami. Per le popolazioni anglosassoni il venerdì è infatti un giorno infausto per eccellenza; il nero è associato poi allo storico shock finanziario come il crollo del prezzo dell’oro nel 1869 o a un qualsiasi sfortunato venerdì 13.
Se ci sono diverse tesi sull’origine del Black Friday la cosa certa è che si tratta di una ricorrenza made in Usa e che si festeggia sempre il giorno dopo a quello del Ringraziamento (Thanksgiving day), celebrazione, quest’ultima, che cade il quarto giovedì di novembre (con la quale gli americani ringraziano Dio per ciò che hanno ricevuto durante anno che volge al termine, festeggiando con il classico tacchino arrosto con salsa di mirtilli). Una piccola divagazione: l’usanza del giorno del Ringraziamento risale al 1621, quando a Plymouth, città del Massachusetts, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare Dio del buon raccolto. Tornando invece al Black Friday, diversi secoli dopo, i grandi magazzini Macy’s di New York, fondati nel 1858, dopo il Thanksgiving day del 1924, decisero di festeggiare l’avvio dello shopping natalizio scontando eccezionalmente tutta la merce. Questa iniziativa, ovviamente, attirò moltissimi clienti. Visto il grande successo, l’invenzione di Macy’s fu copiata da altri negozi. Il boom dell’iniziativa, in America, ci fu negli anni ’60. Nel 1975 il quotidiano americano New York Times definì il Black Friday “il giorno più movimentato dell’anno per gli acquisti e il traffico” ma il picco delle vendite si registrò negli anni ‘80, quando si affermò addirittura come evento nazionale. Con il passare del tempo il Black Friday si è diffuso in tutto il mondo ed è arrivato anche nel nostro Paese.
Secondo Snopes, il sito web considerato una fonte seria di verifica delle leggende metropolitane e storie della cultura popolare americana, i termini “Black Friday” e “Black Saturday”, sarebbero stati coniati nel 1961 dalla Polizia di Philadelphia impegnata, con estenuanti turni di 12 ore di lavoro, a gestire l’enorme eccezionale traffico di macchine e di gente in coda causati dalle orde di acquirenti. Ma questa stessa storia ha un altro risvolto: si dice anche che il nome sia stato coniato dalla polizia di Philadelphia, sempre nel 1961, non dopo il traffico per lo shopping sfrenato ma al termine della partita di football in cui l’Esercito sfidò la Marina. Quel giorno l’affluenza dei tifosi fece andare in tilt il traffico costringendo i poliziotti a fare turni ed eccessivi straordinari.
Una delle tesi più accreditate è comunque quella che fa risalire il Black Friday al venerdì nero delle aziende che, negli anni ’50, dovevano far fronte alla carenza di personale. I dipendenti infatti, in coincidenza della giornata degli sconti si mettevano in malattia in modo da poter fare il ponte e approfittare delle vantaggiose offerte dei negozi. Tuttavia, la più probabile origine dell’espressione Black Friday, sembrerebbe quella che ha a che fare con i libri contabili dei negozi. Quando ancora i registratori di cassa non avevano fatto la loro comparsa, le spese e gli incassi si annotavano a penna nei registri. Le uscite venivano scritte con l’inchiostro rosso e gli incassi col nero. Dopo un periodo di magra, con chiusure della giornata in rosso per le poche vendite e le tante spese sostenute per l’approvvigionamento di merce in vista del Natale, da quel giorno dell’anno, grazie alle promozioni e agli sconti, cominciava l’inversione di tendenza e alla chiusura si scriveva finalmente una cifra con l’inchiostro nero. Con questa interpretazione veniva così spazzata via la connotazione negativa che poteva assumere, nell’immaginario collettivo, la parola Black Friday.
Anche gli usi e i costumi cambiano con il trascorrere del tempo e se il Black Friday è stato creato e si è diffuso nei negozi, ora è sempre più un fenomeno di acquisti anche on line, soprattutto durante questo periodo di pandemia. Ed ecco che al Black Friday è stato associato il Cyber Monday, dedicato alle occasioni sui prodotti tecnologici del settore elettronico (telefonia, internet, hi fi, televisione, computer, dispositivi digitali ecc.), che cade il lunedì successivo al Black Friday e riguarda gli acquisti fatti on line. Negli ultimi anni però gli sconti del Cyber Monday si sono estesi dal web ai negozi.
Il Black Friday, oltre ad essere considerato l’inizio ufficiale dello shopping natalizio, è anche un indicatore statistico della propensione ai consumi e agli acquisti degli americani. Decisamente una Festa dalla forte connotazione consumistica. Questa iper celebrazione del Black Friday sta arrivando sempre più agli eccessi, come il Grey Thursday: tutte le grandi catene di negozi americani la notte del Giorno del Ringraziamento alzano le serrande per anticipare il venerdì nero degli sconti. Sarebbe invece opportuno, fermarsi a riflettere. riscoprire e dare maggior peso anche altri tipi di valori, e non solo ai risvolti commerciali, come le celebrazioni del giorno successivo al Black Friday, dedicato ai diritti dei Nativi d’America. In loro onore, negli Stati Uniti, questa giornata è stata infatti proclamata festività nazionale.
LETIZIA LEONARDI
Hai proprio ragione, Letizia. Pare che si possa rinunciare a tutto, ma non al black friday.
Articolo molto interessante e per molti aspetti illuminante.
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Incredibile il numero delle ipotesi, alcune fantasiose, che riporti! Mi sono sempre chiesta la spiegazione vera sull’origine di un giorno nero che come un elastico tirato da ragioni esclusivamente mercantili allunga la sua “ombra nera”su periodi sempre più lunghi. Per questo credo che la genesi più verosimile sia quella che la riconduce alla contabilità, al Registro delle entrate e delle uscite. Scomodare momenti storici tanto dolorosi e da dimenticare per” giustificare”un’operazione così dichiaratamente commerciale mi pare infatti poco credibile,anzi direi eticamente inaccettabile. Grazie Letizia di aver risposto a una mia curiosità ormai datata quanto il giorno nero. Che mi fa pensare piuttosto all’uomo nero spaventa-bambini e che sarebbe potuto uscire dalla mente di Pasolini per indicare un giorno di consumismo trionfante!
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