Chi non cambia deve essere cambiato.

di TULLIO NUNZI ♦ 

In una società che cambia chi non cambia deve essere cambiato. Un ”mantra” per le imprese, in particolare in questo periodo, ma che potrebbe tranquillamente essere applicato alla politica.
Si sono infatti chiuse alcune stagioni della politica a livello nazionale, così come si sono ormai chiusi periodi bui della nostra città, dove la sinistra da più mandati non riesce a governare .
Credo che bisogna lanciare anche da noi quell’”alleanza sperimentale” che può permettere di sperare alle prossime elezioni che si avvicinano a passi di gigante, stante l’impantanamento della giunta attuale.
Dovremmo cominciare a pensare ormai chiuse delle stagioni e dei periodi, che hanno visto cadere giunte riformiste per cause tutte interne alla sinistra, senza nessun tipo di autocritica.
Anche in questa città è possibile aggregare, oggi, forze che fino a qualche tempo fa era impensabile mettere insieme.
E’ possibile costruire una alternativa al populismo imperante, all’antieuropeismo.
Perché intorno a noi è cambiato tutto è cambiato il modello economico, stanno cambiando i rapporti sindacato imprese, i consumi, i risparmi dei cittadini, i rapporti umani.
Sono cambiati i partiti. Io stesso che non ho mai apprezzato la linea politica dei 5 stelle, mi rendo conto che i 5 stelle sono cosa diversa da quelli che erano 5 anni fa. Per certi aspetti opposta.
Forse è il momento di sedersi ad un tavolo e cominciare a discutere tra forze che hanno in comune elementi democratici e contenuti economici, che hanno portato alla vittoria in città alleanze riformiste ,come Siena, Napoli, Bologna.
Ad una condizione che ci sia un federatore, qualcuno capace di mettere insieme forze ed idee comuni.
Mentre a livello nazionale si è trovato ,in questa città, si stanno ancora epurando le scorie di passate stagioni.
Se si vuole tornare a vincere anche a Civitavecchia, bisogna mandare a casa chi pensa ancora a sollevare livori e vecchi rancori, e se si vuole essere leader reali, bisogna essere capaci di considerare chiuse alcune ragioni appartenenti ormai al passato, altrimenti si perde di lucidità e si diventa scontati e noiosi.
Vale per tutte le forze che a sinistra o al centro si oppongono all’attuale giunta.
Trovare e cominciare a pensare a ciò che ci unisce, obbiettivi concreti di aggregazione ,e non parlo del solo antisalvinismo, che uniscono forze riformiste, obbligate a sedersi e discutere ,pena un ulteriore suicidio politico che si ripropone da circa dieci anni.
Perché il fallimento dei governi populisti, il declino dell’era anti casta, la conversione dei partiti anti sistema al rispetto della costituzione permette aggregazioni che fino a ieri era impossibile mettere insieme.
Mettendo da parte guerrafondai, livorosi, rancorosi, divisivi, vendicativi, con un programma minimo comune, ed una alleanza sperimentale che permetta di recuperare questa città a ad uno sviluppo adeguato, ad una gestione capace, ad un rapporto sinergico con il porto.
Purtroppo la sensazione che non ci sia ancora un interlocutore politico in grado di intercettare cambiamenti, sommovimenti tellurici che vanno recepiti, intercettati e trasformati in indirizzo politico.
Bisogna trovarlo oppure pensare ad un interlocutore sociale .
Quando bisogna vincere non puoi fare lo schizzinoso, pena una perenne presenza all’opposizione, una pura testimonianza politica, ed una incapacità di cambiare le cose, che non mi sembra vadano per il verso giusto.Anzi…..

TULLIO NUNZI