Parliamo ancora di noi – Brevi note sul nostro Blog!
di PIERO ALESSI ♦
Il nostro Blog si è riunito, con grande partecipazione, nel pieno rispetto delle norme sanitarie, in forma plenaria in una domenica mattina, 26 settembre u.s., sul finire dell’estate, tornando a guardarci negli occhi e persino, con qualche residuo di prudenza, salutandoci con un contatto di gomito o, in qualche caso, persino con la consueta e tradizionale stretta di mano, nell’auspicio che si stiano attenuando gli effetti di una pandemia davvero pesante da sopportare, sotto il profilo sanitario e psicologico.
Ricordo che fu durante una delle nostre amichevoli e rituali conversazioni domenicali con Fabrizio Barbaranelli, che, circa cinque anni fa, nacque l’idea di creare uno strumento che avesse alcuni obiettivi che andrò richiamando. Che dovesse trattarsi di un Blog lo decidemmo in quella stessa mattinata. Che si dovesse chiamare Spazio Libero non fu complicato. Eravamo già reduci da una esperienza dentro un’informale associazione culturale, costituita anni prima, che si definiva proprio così: “Spazio Libero”, da una proposta che in quel tempo fece, se la memoria non mi inganna, in una riunione, l’amico Nicola Porro.
Gli obiettivi, per il Blog, erano ambiziosi ma debbo dire, per amore di verità, che circa gli esiti non vi erano certezze e le aspettative non erano così ottimistiche.
Si trattava, in breve, di realizzare un luogo di libera espressione, di attrarre quante più intelligenze cittadine attorno all’iniziativa e metterle in relazione e, per ultimo, contribuire a vivacizzare il dibattito culturale in città.
I numeri lusinghieri ci dicono che alcuni di questi obiettivi si sono almeno in parte realizzati e comunque incoraggiano a continuare.
Circa cento collaboratori, più di mille articoli, pubblicazioni, presentazioni di libri e il patrocinio di conferenze promosse in proprio o in collaborazione con altre associazioni. Tutto ciò rappresenta un risultato che suggerisce che la città non è povera di risorse intellettuali e neppure scarsa di volontà e passione culturale.
Si deve riconoscere che se, per alcuni versi, l’intuizione originaria ha prodotto, sul piano del coinvolgimento e dell’attenzione, risultati quantitativamente e qualitativamente apprezzabili, per altri aspetti siamo ancora lontani dal realizzare quella rete relazionale e di rapporti estesi che possa incidere concretamente e significativamente nella realtà locale.
Nella riunione che abbiamo svolto vi sono state osservazioni e sollecitazioni che spingono a riflettere sul da farsi.
Lasciare, per quanto riguarda le modalità di funzionamento del Blog, le cose così come stanno, soddisfatti per i risultati raggiunti, o lanciarsi in nuove e più avanzate prospettive?
Per quanto mi riguarda penso che ci si trovi ad un punto di svolta.
Sarei per la seconda soluzione ma ciò presuppone un impegno individuale dei collaboratori maggiore di quello, pur importante, che sinora è stato offerto.
A Fabrizio Barbaranelli, che ha particolari attitudini a coordinare e una notevole determinazione, si deve in particolare l’aver saputo tenere in vita una esperienza informale di puro volontariato che si sarebbe spenta altrimenti, avvalendosi di significativi supporti, tra i quali cito volentieri Marcello Rocchetti.
Il salto di qualità, ove lo si volesse, richiede innanzitutto la non facile costruzione di un collettivo di impegno e di lavoro dove vi siano responsabilità chiare nei diversi ambiti d’azione che si dovranno definire.
In questo senso la proposta avanzata della costituzione formale di una vera e propria associazione, con tutti i crismi, mi trova favorevole.
Penso che questa possa essere una possibile risposta alla esigenza di maggiore organizzazione e coinvolgimento.
Una associazione, dove non si stravolga o si metta in discussione il principio cardine di massima libertà espressiva, che ha retto sino ad oggi il Blog, potrebbe aiutare ad affrontare alcune questioni essenziali: il reperimento delle risorse necessarie a realizzare iniziative di carattere culturale; favorire la collaborazione, tra pari, con altre associazioni nella prospettiva di creare una rete di interscambio; divenire un “attore sociale” che possa rappresentare uno tra i punti di riferimento per iniziative di impegno sociale e civile.
Vi è ancora una questione sulla quale, mi pare, valga la pena di ragionare.
Temo, infatti, che in assenza di alcuni cambiamenti, e l’associazione potrebbe essere tra questi, il Blog, con il trascorrere delle stagioni, possa divenire ciò che non auspicherei: un ristretto cenacolo di intellettuali che, per quanto interessante, risulta chiuso per definizione.
Dunque, vi è la costante necessità di essere un campo molto aperto, un terreno di gioco per i giovani e tale da saper mettere a valore i più disparati specialismi, caratteristiche e inclinazioni.
Sarà ciò che sapremo e vorremo ma un dato è certo: quando si gettano semi qualcosa nasce.
PIERO ALESSI
Caro Piero, è pienamente auspicabile il salto di qualità di cui tu parli, una evoluzione che non sarà traumatica perché noi iscritti da tempo la desideriamo, in particolare con una maggiore presenza di giovani e per una concreta immersione nelle realtà territoriali.Il ruolo di Fabrizio Barbaranelli è stato fondamentale dall’inizio fino ad oggi, per il suo talento a coordinare, a cementare amicizie ed a proporre nuove amicizie. E dire che il nostro Fabrizio ce lo siamo meritato, Lui che ci ha avviato alla trasformazione di questa città come Segretario della Confederazione Generale del Lavoro, come Sindaco, come Sovrintendente del Teatro Traiano e… per alcuni di noi come fondatore del Circolo culturale Karl Marx. Per noi è un retaggio? Si, è un retaggio di autorevolezza, di competenza, di ottimismo della ragione e di fratellanza (scusate ma non mi piace dal punto di vista linguistico la ‘ e’ rovesciata). Grazie Piero.
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