UN’ANALISI ANTROPOLOGICA

di CARLO ALBERTO FALZETTI

MIMESIS

Con questo breve testo si tenta di sintetizzare una analisi antropologica su un esemplare di maschio italico tormentato da  pulsioni di egemonia incontinente.

L’esemplare appare fin dall’inizio affetto da uno stato di ansia.

Da mesi una femmina rappresenta il modello di una angosciante sua imitazione (mimesis). I sondaggi sul livello di gradimento degli osservatori esterni  mostrano, difatti, l’esemplare femmina in salita costante.

 Ma la vergogna di modellarsi su altro da sé sembra bruciante per il nostro soggetto in analisi. Specialmente se teniamo in debita considerazione che nei mesi precedenti l’esemplare si riteneva predominante nel branco.

Il senso di umiliazione è poi acuito dal fatto che il sesso del modello desiderato è l’opposto dell’ animus  tracotante del nostro esemplare.

 La dissimulazione appare  la strategia che l’esemplare pone in atto per negare il desiderio irrefrenabile: ogni occasione è buona per dichiararsi pienamente soddisfatto di sé. Crede, il Nostro, di poter scegliere in autonomia senza alcuna interferenza del modello femminile che, invece, imita affannosamente.

Ma ecco la nascita di una contraddizione fra il livello verbale (quello che dice a parole)ed il livello non-verbale (quello che comunica con i gesti, il tono della voce, gli atteggiamenti scomposti). E’ il noto problema del doppio legame (double bind) studiato nella psicologia comunicativa (contraddizione fra contenuto e aspetto relazionale).

Ma, prego il lettore di avere ora la massima attenzione sul seguente concetto: chiunque sia rapito da in irrefrenabile desiderio volge la sua azione solo su ciò che  viene mostrato  come desiderabile. Ciò che vogliamo dire  è che quando si desidera qualcosa è il modello che imitiamo ad indicarci l’oggetto del nostro desiderio. Noi desideriamo solo ciò che desidera l’altro (Lacan insegna) .

E qual’è l’oggetto desiderato dal modello in questione, ovvero la femmina in ascesa nei sondaggi?

Orbene, l’esemplare femminile(desiderio-modello del Nostro) brama questo oggetto: opporsi ad ogni atto messo in opera dall’Esecutivo essendo ella all’ opposizione de iure e de facto. Questo oggetto bramato dal modello sarà, dunque, l’oggetto bramato dal nostro esemplare!

Ecco, però, crearsi un serio problema. Il desiderio di desiderare ciò che desidera il modello crea confusione ambientale dal momento che il desiderante non è in opposizione con l’Esecutivo come lo è il modello desiderato.

La confusione ambientale sembra non disturbare il nostro esemplare che,  inserito in buon grado nell’Esecutivo,  minaccia lo stesso con palese violazione del principio di non contraddizione.

 Ma c’è dell’altro che lo agita maggiormente.

E’  ovvio che se due desideri  convergono sul medesimo oggetto essi finiscono per farsi ostacolo.

Il conflitto tra chi vuole imitare ed il modello da imitare è lo sbocco finale della vicenda. Tutti e due sullo stesso oggetto desiderato: lotta competitiva causata da rivalità per il possesso che può condurre a forte violenza nel branco ove insistono i due protagonisti.

 Confusione ambientale e conflitto competitivo: una situazione insostenibile.

 

TRASFORMAZIONE  DEL CONFLITTO

La violenza, tuttavia, non può durare più di tanto tra le due parti, modello ed imitatore del modello. Necessita che la violenza si scarichi su un terzo cioè un bersaglio sostitutivo. L’accanimento sul diverso che entra nello spazio ambientale del branco(l’immigrato), già da tempo presente, ora si acuisce. Il capro espiatorio trasforma il latente conflitto interno in lotta comune esterna. Il diverso intruso diviene sfogo della carica violenta dovuta all’effetto ansiogeno della mimesis.

La folla che costituisce il branco inasprita dall’Economico, dal Virus, dal Politico, dal Burocratico desidera una causa che sia semplice, dunque accessibile e che sazi la sua fame di violenza. Questa tipologia di folla non è l’insieme della folla italica ma una sottoclasse che potremmo appellare turba(comunque numerosa). Le cause reali non interessano alla turba. Sa, essa, che quelle cause sono troppo complesse , dunque cerca una scorciatoia irrazionale per “sfogatoio” e premia con il consenso chi può fornire l’ansiolitico sostitutivo delle strategia reale di rimozione delle cause ( che dovrebbe essere una razionale  Politica economico-sociale).

E, questo, è il primo bersaglio sostitutivo.

Seconda modalità sostitutiva : la presenza della pandemia  devastante. Ma come agire sulle cause naturali? La violenza accumulata trova, grazie ai mediatori di cui sopra (desiderante e desiderato ora in tregua) una via d’uscita irrazionale sostitutiva: il vaccino è assassino, i produttori sono sospettati, il complotto è permanente, il green-pass una violenza nazista.

Desiderante e soggetto desiderato hanno trovato, dunque, una via di esistenza, una tregua provvisoria indicando un obiettivo da colpire in comune così placando la violenza interpersonale e polarizzando la violenza della loro turba verso quell’obiettivo. La turba si è così riconciliata trovando un’armonia clanica: il miracolo del sacrificio mimetico! Il trionfo del desiderante (maschio) e del desiderato (femmina) è palese dal momento che hanno ingannato la turba fingendo che l’obiettivo più pericoloso fosse l’immigrato o il vaccino (o altri pseudo-nemici) piuttosto che il vero nemico che ossessiona ogni giorno, ovvero l’incapacità di una visione di medio-lungo periodo da parte della politica da decenni a questa parte.

L’analisi sta per volgere al termine.

Dopo quanto affermato la valenza dell’esemplare ora esaminato appare evidente. Egli ci ha dimostrato in modo indiscutibile la natura mimetica del desiderio e di questo dovremmo essergli  grati seppur ci risultasse odioso.

Ciò che, tuttavia, più ci preoccupa, quali antropologi, è lo stato ansiogeno del nostro esemplare che ora abbiamo lasciato libero di esistere dopo l’analisi.

Ma l’esame condotto è al solo livello antropologico.

 Spetta agli ottimi colleghi, analista e sociologo del nostro blog, indagare sulle condizioni psico-fisiche del Nostro e sugli impatti sociali della sua azione di desiderante mimetico.

Noi abbiamo terminato il nostro lavoro. Ringraziamo pertanto Renè Girard, e Gregory Bateson per averci fornito gli strumenti analitici per una tale diagnosi pur riconoscendo lo stato angoscioso nel quale si troverà ad esistere la non- turba dello Comunità italica nei prossimi anni.

CARLO ALBERTO FALZETTI