Sant’Agostino – Parcheggio Doppio
di ANDREA MORI ♦
Da semplice studente civitavecchiese di Economia Aziendale, per il mio primo articolo su questo blog voglio cimentarmi per puro gioco in una simpatica analisi economica molto semplificata sulla vicenda del raddoppio del costo dei parcheggi a Sant’Agostino.
Il caso in questione ha mandato su tutte le furie i civitavecchiesi, ma cosa succederà?
Nel nostro contesto abbiamo dei consumatori, i cittadini di Civitavecchia, che vogliono usufruire di un bene, la spiaggia, e che dovranno pagare un prezzo per quel bene, che è assimilabile a quello pagato per il parcheggio.
Ora che il Comune di Tarquinia ha raddoppiato il prezzo degli abbonamenti mensili, quanti civitavecchiese si rifiuteranno di fare il bagno a Sant’Agostino?
Se ci fosse elasticità unitaria della domanda al prezzo, ad un raddoppio del costo dei parcheggi dovrebbe corrispondere un dimezzamento degli abbonamenti che i civitavecchiesi acquisteranno per i parcheggi.
Tuttavia, la situazione è diversa, e va tutta a favore del Comune di Tarquinia.
Le alternative non sono tante, a Civitavecchia non ci sono grandi spiagge di sabbia, e i civitavecchiesi, soprattutto quelli che usufruivano già di quella spiaggia, dovrebbero quindi scegliere ora considerando i nuovi prezzi, tra Santa Severa e Sant’Agostino, anche se da sempre hanno spesso preferito maggiormente la seconda.
Data la scarsità di spiagge, potremmo dire che il Comune di Tarquinia tramite la spiaggia di Sant’Agostino opera in una sorta di posizione di monopolio, in cui sfrutta il suo forte potere contrattuale nei confronti dei civitavecchiesi a suo vantaggio, poiché nonostante il comune continui ad aumentare il prezzo dei parcheggi, la domanda dei civitavecchiesi per usufruire della spiaggia diminuisce di poco o nulla.
Chi guadagna e chi perde?
In una situazione di questo tipo, la perdita ricade proprio sui consumatori, che per usufruire dello stesso livello di consumo del bene, in questo caso la spiaggia, dovranno pagare un prezzo addirittura raddoppiato, con conseguente perdita del benessere totale.
Ovviamente chi guadagna è il Comune di Tarquinia, che fa leva sulla scarsità di alternative per i cittadini civitavecchiesi guadagnando tramite l’imposizione della tariffa sui parcheggi.
Siamo di fronte a un semplice caso di “fallimento di mercato”, in cui la posizione economica di equilibrio non garantisce equità tra gli operatori economici, con una forte perdita di benessere per il consumatore.
Come si potrebbe risolvere?
I civitavecchiesi potrebbero boicottare la spiaggia di Sant’Agostino influenzando così il semplice rapporto tra domanda e offerta per far abbassare il prezzo, ma ciò non avverrà perché non ci sono valide alternative oltre a questa spiaggia.
In questo caso l’intervento più doveroso sarebbe invece quello di una cooperazione tra il comune di Civitavecchia e quello di Tarquinia per l’abbassamento delle tariffe.
Essendo la domanda poco elastica al prezzo, il Comune di Tarquinia potrebbe anche non avere interesse a collaborare, ma nell’economia reale una città non dovrebbe seguire solo principi di efficienza economica, ma anche mantenere buone relazioni con le città limitrofe, tendere alla buona accoglienza di chi da fuori usufruisce quotidianamente di un servizio offerto dalla città stessa, il tutto a vantaggio dell’intero comprensorio e di ritorni economici diffusi.
I casi di cooperazione economica alla base del liberismo economico commerciale di Smith e Ricardo, permettono di favorire la circolazione della ricchezza e del benessere tra due paesi, in questo caso tra due città, senza aggravi economici o sociali, migliorando le condizioni di tutti coloro che partecipano alla cooperazione, e sono alla base anche dei principi economici che regolano l’Unione Europea.
La via dunque è una sola: cooperazione, collaborazione, e una buona dose di diplomazia dovrebbero essere la chiave di risposta anche in questi casi di iniquità che sono all’ordine del giorno nell’economia pubblica locale e nei rapporti tra città adiacenti.
Spero di aver avvicinato con una piccola applicazione pratica i lettori di questo blog alla semplice economia quotidiana, e di aver lasciato un contributo e una considerazione più ampia ai cittadini turbati dall’aumento del costo dei parcheggi di una delle spiagge più amate da noi civitavecchiesi.
ANDREA MORI
Purtroppo va ricordato che la spiaggia di SAgostino
dista a circa 10km dalla stessa Tarquinia e anche se i
civitavecchiesi boicottassero la spiaggia ne risentirebbero
essenzialmente i gestori delle spiagge che credo siamo
più nostri compaesani. Resta il fatto che se è vero che
la delibera risale al mese di gennaio, gli uffici del comune
si sarebbero dovuti attivare già da mesi…, ma questa
città in realtà non è in mano alla politica (e non mi
riferisco a questa amministrazione, ma ne faccio un
discorso trasversale), ma ai dirigenti e questo non è
un bene per lo sviluppo cittadino e per i rapporti con
la comunità.
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Purtroppo la curva della domanda in questo caso è alquanto rigida sicchè l’elasticità non sarà proporzionale all’incremento del prezzo. Si pagherà pur di godere di un bene che spetta di diritto.
Sono d’accordo sul “fallimento del mercato” ma lo declinerei in una forma non ortodossa e di libera fantasia. Come ben sai uno degli aspetti del “fallimento” risiede nella “selezione avversa”. Orbene proprio di questo si tratta: selezione avversa nella nomina dei rispettivi responsabili delle Amministrazioni limitrofe. Miserie locali, baruffe chiozzotte, e miopia sui grandi temi locali (Centrali a gas, Campo Chimico, Depositi scorie nucleari, inquinamento portuale, disoccupazione, parcheggi….), che sono stati evocati in questo blog più volte.
Santagostino, tracotanti servitù militari, antiche villette private, incuria decennale municipale. Una città dove, naturalmente il porto ha inghiottito il litorale roccioso e ricco di memorie protostoriche. Rimane un sassoso estuario a sud ed un lembo sabbioso a nord. Eppure quanto si potrebbe fare in quel simil golfo che dalla Punta del Pecoraro arriva fino al Forte. Un tempo era lì che il mare si godeva. Ci vorrebbe “visione”. Chissà se gli elettori la prossima volta hanno un impeto di razionalità e non un rigurgito ventrale.
Complimenti per l’applicazione dell’economia alla realtà.
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L’articolo coglie gli aspetti economici; il commento di Piero coglie le conseguenze che potrebbe avere un atteggiamento di “boicottaggio” alla frequentazione dell’area che è oggettivamente scarsa di valide alternative; Carlo Alberto Falzetti tocca uno degli aspetti che a me pare interessante ed è quello di rivalutare ciò che ci è rimasto del mare fruibile a Civitavecchia (dalla Punta del Pecoraro al Forte) oltreché all’attenzione che ciascuno di noi deve porre quando siamo chiamati a scegliere i nostri amministratori. Ritengo però che una protesta più incisiva potrebbe essere innescata proprio da quelli che rischiano di più e cioè, i gestori degli arenili e dei locali che sorgono in quell’area.
Un affezionato di questo blog.
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