L’ULTIMO DIALOGO.

di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦

Il CREATORE.  Cara creatura, questa invadenza dell’economia non vi sta soffocando? Cito solo un dato: rispetto all’epoca pre-industriale la temperatura media del globo, che un tempo uscì dalle mie mani, è aumentata di un grado. Dunque, se un giorno arriverà ad aumentare di un grado e mezzo l’ecosistema ,che è venuto a determinarsi dopo millenni di fatica, salta. Per evitare questo sarebbe necessario ridurre di circa la metà le emissioni di gas con effetto serra.

Dodici anni, a partire da oggi.

L’economia del pianeta umano non può andare avanti così. Petrolio, gas, carbone, uranio hanno chiuso il loro ciclo. Hanno dato benessere, non lo nego, ma ora sono la causa del possibile disastro. Ti assicuro che io sono un buon profeta.

LA CREATURA.  Sia chiaro: l’economia non è uno dei tanti settori del sapere, tutte la volte che c’è un problema caratterizzato da molteplici scopi e da mezzi limitati che abbiano usi alternativi, qui si dà economia. Ogni condotta umana, dunque, può soggiacere al dominio dell’”economico”!!

IL CREATORE. Come parli difficile. Io, più umilmente, volevo indicarti che questa fregola dell’”economico” sta alterando di molto la Natura che ha i suoi diritti. Per me sono tutti uguali, non ci sono ne figli ne figliastri nel creato.

LA CREATURA. La Natura? Ma è l’Uomo che decide: la Natura è mezzo, meglio, risorsa , strumento, giacimento, fondo, stock,  espediente il cui valore è dato dall’umano attraverso il concetto di utilità marginale allocando le risorse attraverso il criterio ottimale-

IL CREATORE. Chi ti capisce è bravo!

Comunque, risorsa deriva da re-surgere , un po’ di latino lo mastico. La Natura non è cosa morta. Ri-sorge, si ri-genera. Non è un fondo a tua disposizione.

Diceva, giustamente, la bonanima di Marx, mi sembra nei Manoscritti  del ’61 o ’62, adesso non ricordo bene, che tra Uomo e Natura c’è unione. Una sorta di metabolismo, cioè uno scambio tra materia ed energia. Dunque simbiosi, altro che Natura fatta passare come semplice risorsa stipata in cantina. Purtroppo, poi, finiva per dire, quel birbo, esagerando oltremodo, che l’Uomo è parte della Natura (vorrei proprio sapere che ho fatto a fare l’anima!!). Io  aggiungerei un concetto diverso: che l’Uomo non crea proprio un bel ……..nulla . La Natura, invece produce rigenerandosi continuamente. L’Uomo si limita solo a “trasformare”. Ma se così è questa trasformazione ha un costo: l’entropia. Detto a modo mio significa che dopo un po’ non c’è più trippa per i gatti.

LA CREATURA.  Davvero Lei pensa che dovremmo gettar via anni di ricerca scientifica  per seguire le utopie verdi?  Lei conosce un po’ di inglese?

IL CREATORE. Qualcosa.  Per esempio so dire come mi chiamo: my name is God.

LA CREATURA. Noi  abbiamo fretta, non possiamo permetterci di arretrare.  Noi dobbiamo  operare in the short term poiché in the long term we are all dead!

IL CREATORE. Bè, questo lo so bene (cioè: che voi siate un giorno all dead, ovvero che dobbiate tirare le cuoia)

 

LA CREATURA. Come può l’uomo, assuefatto al consumo, alla vita agiata, temprato dal desiderio che sempre trova debita soddisfazione, rinunciare, nel pieno dello sviluppo globale, alla via sola che gli assicura la felicità? Se le intenzioni sono buone la scienza farà del bene all’umanità. Se le intenzioni sono cattive allora essa è al servizio del male, della guerra, dell’infamia.

IL CREATORE. Sembri convincente. Tu dici:   vuoi il benessere? E, allora accollati il rischio, che diavolo!

Tuttavia…..fammi riflettere.

Lo stato dell’attuale tecnologia è tale che qualcosa dei principi etici va cambiato. Credo che non bisogna più pensare alla intenzione che ha promosso l’azione. No! E’ necessario finirla con l’esaminare l’interno della coscienza. Necessita soffermarsi sugli effetti che l’azione scientifica fa accadere. E se questo è vero, la vostra scienza oggi produce effetti difficilmente prevedibili. Dunque, lo scienziato può avere tutte le migliori intenzioni, proprio tutte. Tuttavia, nonostante le intenzioni gli effetti della sua azione potranno essere devastanti e, soprattutto imprevedibili

L’etica non può più avere come suo scopo quello di rispettare il prossimo inteso come quello che ti è accanto, quello che vive nel tuo tempo. L’etica deve avere come scopo anche le generazioni future i figli, i nipoti, i figli dei nipoti. Anzi, l’etica  deve avere come fine quello di salvare l’idea di uomo prima ancora di salvare i singoli individui. Questa è l’etica di una civiltà tecnologica. Questa è l’etica della responsabilità.

Caro creatura siete arrivati ad un punto tale che da buone intenzioni  (progresso, sviluppo, produzione) possono scaturire dèmoni incontrollabili. Sarebbe prudente riflettere sullo sviluppo. O, almeno sull’attuale modalità qualitativa di utilizzo delle energie.

LA CREATURA. Dopo aver sterminato il corona-virus noi dobbiamo sostenere i consumi fin qui indeboliti. La ripresa dovrà essere sostenuta. Il PIL , che in condizioni normali avanzerebbe del 2-3% deve essere spinto a più elevati livelli. Le forze politiche mondiali attendono con ansia il recovery day!

IL CREATORE. Attento che non sia un irreversibile Earth overshoot day ( E beccati questo anglicismo!).

Non sarebbe dignitoso nei riguardi del mio stato se citassi come esempio una….scarpa.

Tuttavia, vado avanti lo stesso. Sta a sentire.

Una scarpa viene prodotta e contemporaneamente viene prodotto il bisogno di possedere quella scarpa . L’atto del consumo costituisce il fine delle due azioni produttive. Nello stesso tempo la scarpa deve durare poco e, soprattutto il costo del suo aggiustamento deve essere proibitivo (addio  ciabattino) in modo tale che la pubblicità agisca di nuovo a scatenare il bisogno e si riavvii la produzione. In questo meccanismo si produce il rifiuto (la scarpa logora) che va ad accumularsi nel grande serbatoio del pianeta. Il meccanismo nel funzionare ha consumato energia che non si può più utilizzare. Tutte le volte che tu predichi crescita del PIL predichi anche entropia e rifiuti.

Che ti debbo dire più di ciò che ti ho detto.

Dovrei accusarti di maltrattamento della creazione. Caro figliolo il secondo principio della termodinamica (quello che ha a che fare con l’entropia) non l’ho mica inventato io. O, meglio, è stato messo in moto per effetto del mio Atto Primo. Un fenomeno, come dire, collaterale. Insomma….. c’è, punto e basta!!

Vedi, cara creatura, piccola e transeunte, tu e tutti gli altri siete stati posti in una astronave in movimento nello spazio. Questo veicolo non può fermarsi, non ci sono stazioni di servizio per “fare benzina” o per fare manutenzione in caso di guasti al motore. Prova ad immaginare la scena: un veicolo viaggia in una strada a velocità costante insieme a tanti altri. La strada è infinita e non c’è nessuno che può darti una mano in caso di aiuto. Proprio nessuno C’è solo un sostegno e non è poco: c’è il sole che scalda. E’ bello essere scaldati, coccolati di energia (se penso a quante volte mi hanno identificato con esso).

Che cosa fa l’astronave vagante per tirare a campare? Brucia pezzi di se stessa in continuazione. Come se una famiglia per scaldarsi dal freddo iniziasse a bruciare pezzo dopo pezzo la sua casa di legno. Una idiozia, una vera scempiaggine, una ingenuità,  vivaddio!

Tu comprendi la pazzia di segare il ramo sul quale sei seduto? Quanto può durare tutto questo?

E tu continui a pensare alla crescita del PIL. Ma lo sai che tra lo sviluppo del PIL e lo sviluppo del benessere non c’è legame? Lo sai che l’indice di disuguaglianza cresce a dismisura? Che l’1% possiede ricchezze maggiori del restante 99%? Non pensi che tutti dovrebbero star meglio e vivere con dignità? Dunque, l’ossessione per l’economia non sembra risolvere tanto bene le cose. Credimi, meno neg-ozio(e più equità) e più ozio (e più cultura).

Comunque sia le soluzioni sono poche ma buone. Parola mia! Dunque:

1)  Passaggio all’economia circolare da quella  lineare tramite una bella carbon tax.

2) Abbandono dell’indicatore PIL (se produci armi, droghe, criminalità fa sempre PIL!)  a favore di un indicatore di benessere e di equità (un indicatore che riduca l’indice di Gini, tanto per parlare con il tuo linguaggio).

3) E, infine, un po’ più di fiducia verso il Sole, grande mia metafora. E poi, del vento (lo Spirito, ruha, soffia dove vuole). E  poi, della razionalità, del logos, del  che vi ho infuso e che dovreste utilizzare al meglio. Ecco, allora come la Terza Rivoluzione Industriale, sole, -vento- razionalità sia l’espressione del simbolo trinitario ed abbia così la mia piena approvazione.

Quanto durerà la resistenza dei grandi gruppi economici ? Mi dicono che i Fondi Pensione stanno iniziando a disinvestire sulle Compagnie Petrolifere. Vedi bene che le forze del mercato iniziano a reagire nonostante tutto. I fanatici del libero mercato hanno inventato quel concetto di “mano invisibile” che porta all’equilibrio spontaneo. Ora io ti dico che sarà una “Mano invisibile” a condurre fuori dal pasticcio il mondo. Sai perché? La Natura , caro mio, non è ,come ti hanno raccontato nella Bibbia, un  qualcosa che Io ho messo a tua disposizione. Proprio no!

L’astronave è entrata da tempo nell’Antropocene. Vedi un po’ tu e tutti gli altri se volete che questo sia l’ultima era, oppure no.. …Io ho fatto tutto per provar a fare le ciambelle col buco. Mi dicono che non sempre ci si riesca, però.

Che Dio ti salvi, che Dio salvi te e tutti i compaesani dell’astronave.

Ci vediamo!

Vuoi sapere quando?

Solo Dio lo sa.

CARLO ALBERTO FALZETTI