NATURA CALPESTATA

di ALFIERO ANTONINI
(Considerazioni rivolte ad Alessia Colle (Lipu) ma soprattutto a cittadini e amministratori di questa città.)
A meno di un anno dall’appello per una fruizione sostenibile della Frasca, bene comune.
Gentile e appassionata Alessia, è vero che siamo ad un punto fermo sulla situazione del sito ”la Frasca” e occorre sbloccarla, ma occorre anche buon senso. Se la Frasca è e deve rimanere monumento alla biodiversità nei vari settori, si deve ovviamente avere anche attenzione per tutti i cittadini di questa città, alla biodiversità, fisica e culturale degli stessi. Quindi a mio parere occorre tener presente i loro giusti desideri e i loro giusti bisogni di anziani, di turisti, di bambini.
Un problema fondamentale è quello dei percorsi di accesso, che andrebbero fissati affinché tutti possano fruire del bene comune, rispettando quelle che sono le regole. Occorre prevedere una via esterna e parallela a ridosso della pineta, capace di dare accesso in tre o cinque punti al mare, senza danneggiare l’esistente mondo naturale.
Potrebbe rappresentare un’attrazione interessante per l’accesso un trenino su gomme con due piazzali di parcheggio, uno alle villette e uno nei pressi della centrale, verso Civitavecchia. Questo trenino dovrebbe fare il percorso ad orari fissi, con fermate nei punti d’accesso pedonale alla costa, così da rendere facile l’accesso anche ai disabili che 100 metri di cammino potrebbero anche farli a piedi. Sarebbe importante anche per gli altri, ciclisti, sportivi, fotografi, amanti dello sport in mezzo alla natura (nel rispetto delle caratteristiche del sito), e di questo regno della biodiversità ambientale, e degli appassionati di storia etrusco-romana e delle curiosità delle antiche, interessati dalle precedenti abitazioni del sito, che sembra essere stato abitato da molti (vedi i resti delle capanne).
Sarebbe un’occasione da non perdere. Inoltre il buon uso del sito dovrebbe avere e dare rispetto agli amanti del mare, della natura, dei piccoli fiori selvatici profumati, dei molluschi, dei pesci, degli uccelli e degli altri animali. Lo stesso rispetto che va ed è richiesto a noi stessi.
Oggi l’uomo è il più pericoloso danneggiatore della natura. Facciamo che la ”Frasca” insegni a tutti noi, così da essere e diventare un bellissimo esempio di come noi umani e cittadini di questa città possiamo realmente convivere con i pesci, i molluschi, gli uccelli ed i fiori, in armonia con tutte le cose belle del creato, cosi che Civitavecchia riesca ad essere un rispettoso esempio della biodiversità e ne faccia parte con la gioia di essere tra i primi ad affrontare questa bellissima avventura, utilizzando un sito che possa essere da esempio, senza danneggiarlo e facendolo diventare un sito anche per gli studiosi della materia. Un sito per tutti.
Impariamo a vivere con accorta sensibilità e rispetto degli altri, dell’ambiente, della storia e vediamo se è possibile per una volta essere noi ad aprire una strada verso il futuro. Questa sarebbe una bella vittoria per una città che finora ha solo subito, solo subito, gli effetti del suo sviluppo e i suoi problemi (inquinamento, tumori, approfittatori, malagestione di un territorio e delle sue caratteristiche).
Sto pensando alle acque termali ancora inutilizzate da più di sessant’anni. Si sono dette parole, parole, parole senza mai affrontare i problemi seri che potrebbero contribuire ad elevare il tenore economico dei cittadini e valorizzare i tesori archeologici che sono nascosti. E ce ne sono tanti! Non si capisce come mai nessuno ha pensato che il loro coinvolgimento potrebbe dare una svolta positiva al recupero economico di questa città che continua ad essere calpestata come la natura. E’ senza colpa, come lei! Chi ci deve pensare!?!? Si muova. Credo che i suggerimenti da più parti siano arrivati. Ora tocca a voi dimostrare che i posti che occupate non sono la casa dei fantasmi.
ALFIERO ANTONINI