LE ERINNI ALL’EPOCA DELL’HIGH-TECH.
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
LE ERINNI- “Dalla tenebra del Tartaro siamo qui giunte. Noi orribili vendicatrici dallo sguardo acuto per generare la pazzia in te. Il delitto che hai commesso richiede vendetta atroce. Non saremo placate finché le tue mani non stringeranno fino alla morte il tuo collo.
Ma, prima ancora vogliamo devastarti con il ricordo: narraci, maledetto, come violentasti i tuoi genitori. Fa rivivere quel momento affinché tu possa provare dolore acuto prima del castigo eterno che ti infliggeremo.
IL GIOVANE- Bene! Non è stato così difficile. Vedete il mio fisico? Posso permettermi tanto. Con mia madre è stato un attimo. Già alla prima coltellata è andata a terra, come uno straccio. Per mio padre ho dovuto usare un po’ più di forza. L’ho stordito con un buon colpo. Abbastanza preciso, direi. Con il destro. Un buon colpo, certo! Poi è stato facile toglierlo di mezzo. Volete che vada avanti?
LE ERINNI- Dobbiamo calmare la nostra collera, sorelle. Un demone incombe su questo essere. Facciamolo proseguire.
IL GIOVANE- C’è una cosa che mi ha dato fastidio, debbo confessarlo. In tutto quel trambusto ho tralasciato di esercitare i miei muscoli. Questo non può andar bene. Tuttavia qualche movimento giusto l’ho fatto. Per esempio alzando i due corpi oltre la balaustra del ponte per lasciarli cadere in Adige un po’ di curl l’ho abbozzato. E, poi, quando ho pulito con l’acqua ossigenata la balaustra ho forzato perché con i quadricipiti facessi dello squat. Insomma, ora che è terminata l’operazione di “togliermi il peso” spero che in reclusione possa continuare ad allenarmi. A proposito siete informate se posso avere un set completo di bilanciere e manubri?
LE ERINNI-Noi da tempi remoti dilaniamo le carni di chi si macchia di matricidio e parricidio. Da sempre perseguitiamo chi contro natura è andato. Ma….
Ora abbiamo preso una decisione diversa.
Noi non possiamo agire come Necessità vuole. Noi rischieremmo, con i tormenti della coscienza del reo a tramutarlo in essere umano. No!
Non saremmo noi, con le nostre persecuzioni ad alterare il miserevole stato di costui. Rimanga quell’essere che ora è: corpo vuoto, larva.
Che non prenda mai coscienza. Che mai possa tramutarsi in essere che riesce a patire, soffrire, avere timore.
Che mai possa tramutarsi in essere umano.
Questo sarà il suo tormento: di non aver alcuna coscienza del tormento.
CARLO ALBERTO FALZETTI
Provenienza immagine del titolo: Di William-Adolphe Bouguereau – https://artsandculture.google.com/asset/orestes-pursued-by-the-furies/SQE-jakW_S49YA, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=81006118
Tu credi Carlo che non avere consapevolezza dell’atto compiuto sia più terrificante che averla? Per il protagonista non credo
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