L’ Italia è fragile.
di ROBERTO FIORENTINI ♦
Ho la fortuna di avere ancora i miei genitori. Entrambi sono della generazione che ha fatto la guerra. Quella vera. La generazione che vissuto i bombardamenti, l’occupazione, lo sfollamento. Che ha patito la fame. Quella vera. Ho chiesto loro come stiano vivendo le limitazioni alla nostra libertà che la pandemia ci impone. La risposta è stata sorprendente. Sono preoccupati più per il Paese che per loro stessi. Inizialmente ho creduto che questo atteggiamento fosse in qualche modo motivato dall’età avanzata. Poi, però, ho capito che sotto c’era qualcos’altro. Quando hai lasciato tutto per non morire sotto le bombe, probabilmente vedi con meno drammaticità il fatto di uscire poco e di mettere la mascherina quando esci.
Ma il resto degli italiani non la pensa esattamente così. Il 9 dicembre 2020 la Consulta delle società scientifiche di area psicologica ha inviato una lettera al governo per chiedere che si intervenga tempestivamente per affrontare il disagio psicologico di migliaia di persone. “Le decine di migliaia di ricoverati in ospedale, le oltre centomila persone contagiate in isolamento, il milione di sopravvissuti al covid, i parenti dei 60mila deceduti, i bambini e gli anziani fragili, le persone vulnerabili, gli operatori sanitari, oltre al resto della popolazione, non hanno trovato risposte nel servizio pubblico per carenza strutturale di psicologi e psicoterapeuti. E in nove mesi poco o nulla si è fatto: per la salute psicologica le risorse pubbliche sono le stesse di prima della pandemia”, denuncia il documento. Dati recenti sostengono che quasi un milione di persone abbiano richiesto aiuto psicologico in questo ultimo anno.
L’Associazione Nazionale Avvocati Divorzisti e il Centro Nazionale Studi e Ricerche sul diritto della famiglia e dei minori oltre all’ Associazione Tutela dei Diritti, all’Accademia Psichiatri e Psicologi per i Minorenni e all‘Accademia Internazionale di Ricerca sulle Comunicazioni Strategiche, tutte riunite nel Comitato Interdisciplinare sulla famiglia hanno realizzato un’analisi statistica a campione, circa l’impatto della didattica a distanza nella vita familiare, secondo la percezione dei genitori e degli esercenti la responsabilità genitoriale. I risultati dello studio sono molto interessanti e testimoniano un forte disagio vissuto dalle famiglie, dai ragazzi e persino dagli insegnanti. Oltre la metà, interrogati sul proprio umore, riferiscono di vivere la situazione con alti e bassi, mentre il 25% si definiscono a terra.
Uno studio condotto all’interno del Dipartimento di psicologia generale dell’università di Padova, con la collaborazione di alcuni ricercatori dell’l’IRCCS Santa Lucia di Roma, ha indagato gli effetti psicologici del lockdown sulla capacità di memoria, concentrazione, attenzione e pianificazione delle attività. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Plosone e hanno evidenziato un generale peggioramento delle funzioni cognitive.
Il tema degli adolescenti è il più delicato in assoluto. Sono cresciuti in un mondo senza COVID e, nel momento dello sviluppo della loro identità adulta si sono trovati in questo vortice di cambiamenti difficile da comprendere, soprattutto per loro, il cui rischio reale è sempre stato inferiore che per gli altri. Gli adolescenti hanno realmente bisogno di tutto ciò di cui il COVID ci ha privato: socialità, contatto fisico, esplorazione del mondo esterno. Se a questo sommiamo il fatto che proprio ciò che dicevamo essere “pericoloso”, è invece il loro irrinunciabile strumento di vita possiamo facilmente comprendere quanto il rischio, per questa fascia della popolazione, sia elevato. D’altra parte, i dati e le notizie di cronaca confermano pienamente le previsioni: ansia e depressione sono in drammatico aumento, il numero dei suicidi è in continua crescita e la socialità si è trasformata in risse di piazza dove sfogare la propria rabbia e il proprio disagio.
Il covid e il lockdown hanno messo e stanno mettendo a dura prova la tenuta della famiglia italiana. Secondo l’Associazione nazionale divorzisti italiani nel 2020 c’è stato un aumento delle separazioni rispetto al 2019 del 60%. Di queste il 40% sono per infedeltà coniugale, anche virtuale, il 30% per violenza familiare e il 30% altre cause. Tutto questo è aggravato dal blocco dei tribunali: sono dieci mila le coppie in attesa di un giudizio provvisorio, costrette a convivere sotto lo stesso tetto, loro malgrado.
La politica e i media parlano di due emergenze assolute: quella sanitaria e quella economica ma ne dimenticano un’altra. Quella psicologica che divide le famiglie, priva i giovani di entusiasmo e di vitalità e rischia di durare ben oltre quando le prime due saranno risolte. L’ Italia si scopre fragile. Esposta al virus, in difficoltà con i vaccini, con un PIL in caduta libera e devastata nella psiche. Forse sarebbe il caso, oltre a rafforzare il piano vaccinale e produrre un efficace Recovery Plan, di mettere in campo delle iniziative, un Piano di Sostegno Psicologico, per sostenere anche questa terza emergenza.
ROBERTO FIORENTINI
Concordo, Roberto.
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