Alfabeto pandemico
di SILVIO SERANGELI ♦
A ASTRAZECA. Lunghe file in anticamera e prenotazioni telefoniche per l’infallibile cartomante (amore, lavoro, salute), salita Trinità degli Spagnoli, angolo via Toledo, Napoli. Solo una coincidenza il nome molto simile a quello della fabbrica del vaccino, ma con lo stesso compito della maga dei Quatieri Spagnoli.
B BERTOLASO Sempre efficiente e utile come un rastrello in mezzo al mare, un brodino con quaranta di febbre. Invocato a gran voce dai berluscones & C, non ne azzecca una. Ma si presenta bene davanti alle telecamere e ai microfoni apparecchiati alla bisogna dai cronisti sbavanti. Usa sempre l’indicativo futuro.
C COSTRUTTORI Va molto di moda questo termine, coniato dalla boa galleggiante primo ministro Conte. Fece discutere molto l’uscita del libro del comunista e partigiano Davide Lajolo Il Voltagabbana (Il Saggiatore 1963) in cui raccontava la sua abiura al fascismo. Gli arrivisti gruppo misto chiamateli pure costruttori, non sono neppure voltagabbana.
D DISTANZIAMENTO Spesso mi accorgo che, in ottemperanza al DPCM, mi sto distanziando da me stesso: Chi sono? Dove sono? Posso uscire? Che farò domani? Metto una mascherina sopra l’altra? Rischio se vado a comprare il pane? Il risultato è che ho una gran confusione in testa. Cerco di afferrarmi a qualche scoglio in questo mare in tempesta. E questo naufragar, caro poeta, è tutt’altro che dolce….
E E LA CHIAMANO ESTATE Bruno Martino, la canzone, pagoda, mare, juke box degli anni verdi della mia generazione. Ricordo tutte le parole, ma senza malinconia. Solo tenerezza evocatrice della normalità che non c’è più e, forse, arriverà “dimmi quando quando quando”, altra canzone dell’epoca. Perché, bene che vada, saremo intruppati sulle spiagge, ma sempre guardinghi e timorosi.
F FILM Li rivedremo presto sul grande schermo? Speriamo di sì. Ma le cattive abitudini spesso diventano consuetudini. Di film ne abbiamo visti tanti, anche usciti da poco, comodi sul divano, decoder satellitare, telecomando con registrazione e stop. Li vedi come e quando ti pare, rispondi al telefono, ti prepari il caffè, non hai la parruccona davanti a te… Troppo comodo…. C’è il rischio che ci abbiamo preso gusto.
G GIORNATE Quanto sono diventate lunghe questa giornate. Certo puoi uscire, andare in macchina, fare la spesa. Ma le limitazioni te le porti addosso, come un blocco mentale, un freno a mano tirato. I rapporti sono sotto il minimo sindacale. Non c’è più quella scioltezza di prima: oggi è oggi, ma domani non cambia molto. C’è però una importante novità: basta una sciocchezza a renderti euforico.
H HO IL COVID L’annuncio baldanzoso, gridato sui giornali telematici con tanto di foto o in collegamento tv via worstapp con sorriso smagliante e magari in posa seducente di attricette e cantantine ricorda la vincita della Lotteria di Capodanno. Del resto questi personaggini con questo tirano a campare. Seguirà sicuramente foto con annuncio tampone negativo: sorriso smagliante e décolletè abbondante.
I ITALIANI Siamo tutti fieri di essere italiani, perché stiamo tenendo duro. Una volta tanto, confessiamolo, non siamo proprio i peggiori, i soliti. Aspettiamo con fiducia i vaccini e non c’è niente di male se, ogni tanto ci scappa un assembramentino. Sì, stiamo facendo una bella figura. Certo di là c’è Biden che si insedia con Lady Gaga, ma noi abbiamo Conte e Orietta Berti che canta l’inno.
L LOTTERIA Non saremo estratti a sorte per i vaccini, e neppure dovremo andare in una sala bingo. E questa è un’ottima notizia. Ma l’euforia dei primi annunci, bisogna ammetterlo, è un po’ svanita, come le bollicine che si volatilizzano nella Coca cola aperta a lungo. Dovremo avere pazienza, avere la fortuna di stare più di là che di qua in fatto di anni per essere fra i primi, che poi non è una bella consolazione.
M MASCHERINA Ti conosco mascherina! Un gioco di carnevale innocente di qualche annetto fa. Ma ora siamo tutti poco o punto riconoscibili e si creano spesso scene comiche e qualche imbarazzo. Vai al supermercato, incroci con il carrello a distanza di sicurezza una persona, una coppia che, a occhio e croce, credi di aver individuato, li saluti e ti sbracci, e quelli non ti hanno mai visto e conosciuto!
N NUTELLA Meno male che c’è Nutella. La movida famigliare di questi tempi, come insegna la pubblicità mitragliante, si svolge nelle mura domestiche. La mamma prepara i pancake all’americana e ci spalma la crema al cioccolato, e giù tutti contenti, e poi un’altra va in guardino e distribuisce il kinder pinguì. E’ questo l’antidoto che vogliamo. Un po’ di spensieratezza spalmabile.
O OBIETTORI Un tempo c’erano gli obiettori di coscienza che rifiutavano il servizio militare di leva, poi sono arrivati i medici antiabortisti, ora ci sono i sanitari e gli infermieri che rifiutano di fare il vaccino. Benissimo, ma se lavori come cuoco e ti rifiuti di buttare giù la pasta, e fai il meccanico e non ti vuoi sporcare le mani cambi lavoro. E dunque questi no-vac vadano a mungere le vac-che nel bolzanese.
P PIL La contessa Maria Letizia Moratti vien dal mare, appena insediata con faccia piallata alla perfezione, ci ha detto che loro, i lumbard, il Pil ce l’hanno più duro e gli spettano di diritto più vaccini rispetto al bracciante lucano di morettiana memoria. Sì sono i primi: Milano è la capitale morale e magari anche di tangentopoli e degli scandali Sanità ed Expo. Ed ella sta lì perché prima c’era un genio lumbard.
Q QUARANTENA Quaresima, quarantena, Sempre quaranta giorni sono. E allora non si parli più di quarantena perché i giorni sono diventati mesi e fa un anno proprio in questi giorni che abbiamo cominciato a farcela sotto e a contare le bare di Bergamo. Non è una bella consolazione linguistica. Del resto le parole del nostro vocabolario non hanno più significato: siamo tutti anglo-americani anche in questo.
R RECOVERY FOUND Con Look down è il termine più usato di questi tempi. Che poi significa fondi, soldi di recupero di quelli persi per colpa del virus. E qui ci si ferma, perché ci si chiede: A chi andranno? Come saranno distribuiti? Ci sarà la solita spartizione a coriandoli? Con questi soldi risolveremo tutti i nostri vecchi problemi, o è solo un miraggio? E la burocrazia, e i commissari? Meglio cambiare canale.
S SPOT TV Leggi pure réclame, pubblicità, caroselli. Ci avete fatto caso come con la pandemia si siano moltiplicate le pubblicità dei supermercati con autisti di carrello raggianti, e senza mascherina, ricolmi di spesa. E ci avete fatto caso come siano sparite aspirine e pomate per le emorroidi e siano comparsi con il disegno animato del virus, simile a quello vero, integratori per le difese immunitarie di tutti i tipi?
T TELEGAZZARRA Come dire gallinaio, starnazzamento scomposto, sceneggiate disgustose. Hanno messo su, senza eccezione di reti televisive, con La 7 trabordante,
una grancassa che serve solo a rimarcare gli errori, come ha ben visto il presidente Macron. Virologi, giornalisti, opinionisti che hanno il solo scopo di mettere in tasca la paghetta creano allarmismo e confusione. Perché dopo la pericolosa movida non chiudiamo anche loro per il bene della salute mentale comune?
U ULTIME NOTIZIE Mai ce ne fosse una buona! Fino a notte sulle prime pagine dei giornali del giorno dopo non ne va bene una. Non ce l’ha fatta neppure la balena di Sorrento. E poi nevicate della madonna, frane, mareggiate, e allerte. Ma dove siamo finiti! Per fortuna che all’orizzonte c’è il Cavaliere presidente della Repubblica proposto dal Papete con il Quirinale magari spostato a Nizza.
V VACCINI Tutti a battere le mani, come i bambini alle feste di compleanno. C’è il vaccino! Miracolo, mai visto in un solo anno. E tutti a pensare: mi metto in fila, puncicatina e siamo a cavallo, al galoppo verso l’estate. Poi sono arrivate le varie ditte produttrici a disorientarci un po’: quale faccio? Quale mi danno? E poi sono arrivati i ritardi e i frena tutto. Siamo tornati a braccia conserte. In attesa.
Z ZONA Con queste zone bisogna andare a naso. Non ci si raccapezza. Bianco rosso e Verdone come giallo arancione e rosso. Ma chi fa i conti? E poi queste regioni che trovano la solita scorciatoia del Tar per fare come gli pare? Perché in Friuli tutti liberi e i confinanti veneti no? Ci sono anche loro, i lumbard, un caso a parte, che non ne azzeccano una: rossi di rabbia, bianchi solo per blasone, a prescindere.
SILVIO SERANGELI
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