GIALLISSIMI – 4/4. Edizioni e copertina / Italiani.

di SILVIO SERANGELI

Concludo questa carrellata sulle copertine dei gialli con l’attenzione rivolta agli italiani.Img 1

Nel numero del febbraio 1980, La lettura (40mila copie!), diretta da Oreste del Buono, proponeva questo interrogativo: Esiste il giallo italiano? con l’immagine di Giorgio Scerbanenco in copertina e una vignetta al vetriolo di Bobo-Staino.Img 2

Qui di seguito propongo alcune copertine dei pionieri: Franco Enna, Preludio alla tomba, 7 maggio 1955, con illustrazione del numero uno dei disegnatori Carlo Jacono, scovato da Alberto Tedeschi, che iniziò la collaborazione a soli ventuno anni, realizzando 3000 copertine, senza contare quelle per la serie Urania (ricordo la collezione completa di Maurizio Colaiacomo) e Segretissimo. Il poco fortunato Tre soldi e il duca di Giuseppe Ciabattini (1956). L’improbabile L’anonima Roylot di Guglielmo Giannini, l’inventore dell’Uomo Qualunque: da 30 deputati alla Costituente al nulla: stessa storia dei Cinque stelle che sembrano durare un po’ di più con sfracelli annessi.Img 3

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Più che dovuto l’omaggio a Renato Olivieri e a questo suo Maledetto ferragosto del commissario Ambrosio. (Rizzoli) Quindici romanzi, dal Caso Kodra del 1978 ad Albergo a due stelle 1998 con protagonista un uomo solitario, malinconico ma tutt’altro che disperato. È colto, ama l’arte e la buona cucina senza esagerare. Gira per Milano su una Volkswagen Golf, non usa quasi mai la pistola e odia la violenza. La Milano di Olivieri è la città della mala autarchica e dell’alta borghesia che vive nei suoi salotti inaccessibili e nasconde inconfessabili segreti. Molto diversa da quella descritta solo pochi anni prima da Scerbanenco: meno cruda, meno violenta, meno disperata. Ma in compenso più subdola, più bugiarda, più sotterranea. Perfetto il Tognazzi d’Ambrosio di Sergio Corbucci con un giovanissimo Claudio Amendola.Img 7

A Giorgio Scerbanenco, ripescato da Sellerio, è dedicata questa coloratissima copertina (1977) con i titoli dei suoi romanzi pubblicati da Garzanti. Poco da dire: è il numero uno.Img 8

Un altro ripescaggio di Sellerio, il commissario De Vincenzi di Augusto De Angelis, protagonista di quindici romanzi, ambientati per la maggior parte nella Milano degli Anni Trenta, qui riproposto da Sonzogno (1974) in occasione della serie televisiva con Paolo Stoppa protagonista. Img 9

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Una simpatica digressione  con i coloratissimi fumetti che componevano le pagine del Super manuale del giallo dei ragazzi (Mondadori, 1980) per la serie Manuali, Il Giallo dei ragazzi.

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Un finale dovuto con le copertine del Montalbano di Andrea Camilleri, da La forma dell’acqua del 1994 alla chiusura di sipario con il Riccardino pirandelliano che non mi ha molto convinto. Troppo celebrale: bastava rimanere nella traccia degli altri romanzi, come hanno fatto molti illustri colleghi, senza dare troppa importanza alla serie televisiva con relativo gioco delle parti.

SILVIO SERANGELI

*Andrea Camilleri è venuto una sola volta a Civitavecchia. Ricordo l’intervista TRC a margine di un suo incontro con due classi del Liceo Classico durante il laboratorio pomeridiano di Storia della Letteratura. Non era ancora lo scrittore conosciutissimo, non c’era ancora il Montalbano televisivo. Avevo letto il suo Birraio di Preston e quindi poteva essere il 1997. Camilleri venne su invito dell’amica professoressa Lucia Troisi il cui padre, il giudice e scrittore Dante (Diario di un giudice),  era suo grande amico.