UN PESCE………FUOR D’ACQUA

di STEFANO CERVARELLI

È entrato in acqua a 3 anni, ne esce a 31, appesantito – non certo di “ciccia” – bensì di trionfi, successi e medaglie, così tante che fatica quasi ad issarsi sul bordo vasca, come se quelle medaglie costituissero un’ancora che voglia trattenerlo al suo elemento, dove le nuotate hanno superato di gran lunga le camminate sulla terra.

Damiano Lestingi, dopo tante virate, dalle quali usciva lasciandosi dietro i suoi avversari per raggiungere vittoriosamente il bordo opposto, ha compiuto l’ultima virata, forse la più importante della sua giovane esistenza, la virata che, gli auguriamo, lo porterà verso il successo nella vita.

E così dalla cittadella dello sport civitavecchiese, da questa piccola, antica ma sempre gloriosa fortezza, se ne va un altro campione. Certo, per carità, altri giovani “eroi” dotati di tutti i requisiti e sull’esempio dei loro predecessori, sono pronti a prenderne il posto. 

D’altra parte questa  capacità di rinnovo non è mai venuta meno costituendo, in ogni periodo, un vanto per la nostra citta; però lasciatemi dire – spinto anche dall’età che fa sì che sia sempre più forte la nostalgia – che  oggi non  si può non provare rammarico, tristezza  davanti alla decisione di un campione  di porre termine alla sua carriera, specialmente se questa è stata brillante, colma di soddisfazioni e ci ha accompagnato per quasi 20 anni, come quella di Damiano Lestingi.

Un distacco – come dice Damiano – in un certo senso già preventivato e nel quale non c’entra il coronavirus.” Assolutamente no” dice Damiano, “anzi senza questa sciagura avrei probabilmente smesso prima, a marzo, dopo gli assoluti, così invece arriverò alla fine della stagione ad agosto. Ecco, se c è una cosa della quale mi rammarico è che il coronavirus mi abbia tolto la possibilità di partecipare per l’ultima volta ai campionati nazionali che si sarebbero dovuti tenere appunto a Marzo”.

-Allora Damiano esci dall’acqua come fecero gli” esseri primordiali…”

-Si, ho deciso, esco dall’acqua.

-Ma te lo permetteranno?

-Chi?

-Le tue medaglie, i tuoi trionfi, non senti il loro richiamo, ti vogliono ancora lì immerso in quell’acqua che ti ha visto protagonista.

-Farò come Ulisse, resisterò ai loro richiami, ma è giunto il momento di scendere, anzi, ne mio caso, di…salire sulla terra.

-E la tua Itaca qual è?

-La nuova vita che mi attende, i miei nuovi interessi…la voglia di una vita normale, sono cresciuto e vissuto dentro una piscina…

-D’altra parte, proprio come Ulisse, sei stato 20 anni a lottare nelle piscine di tutto il mondo; una gara dopo l’altra, un’avventura dopo l’altra.

-Avevo appena 14 anni quando iniziai, di fatto, la carriera professionistica…  è andata bene, sono contentissimo di quello che ho fatto e di quell che ho avuto, ma il mio viaggio ora si è concluso, le fatiche, le privazioni, i sacrifici come le delusioni e le amarezze sono state ampiamente ripagate.

-È stato certamente un fantastico viaggio, una meravigliosa avventura; il “bottino” che riporti a casa dalle tue scorribande per le piscine del mondo è considerevole.( A parte potrete legger il ricco Palmares completo, qui mi limito solo a citare alcuni dati: Olimpiadi di Pechino 2008 semifinalista nei 200 dorso; record italiano nell’Aprile 2009; 38 medaglie nelle categorie giovanili di cui 23 d’oro; 19  titoli individuali;  16 staffette nei campionati assoluti;  e poi ancora Mondiali, Europei ,Universiadi, Giochi del Mediterraneo.

-Indubbiamente non posso che essere felice dei risultati ottenuti. E poi ho avuto la fortuna di girare il mondo, vedere posti meravigliosi, conoscere gente di ogni tipo. A 21 anni ero già stato a gareggiare in quattro continenti, esclusa l’Africa.

-Ma quanta fatica ti è costata questa meravigliosa impresa?

-Tanta. Prima parlavi del ”richiamo “delle medaglie, ma già da ragazzo ho dovuto resistere a tanti altri richiami tipici di quell’età; d’altra parte quando la mattina alle sei e mezza devi allenarti, sapendo che quello oltretutto non sarà l’unico impegno fisico della giornata,  devi tapparti bene  le orecchie per non ascoltare  il richiamo del divertimento, della discoteca;  e poi privazioni di altro tipo come, per esempio, non poter  partecipare a partite a calcetto con gli amici per non correre il rischio d’infortuni così come, per lo stesso motivo, limitare al massimo l’uso del  motorino e  tu sai quanto ad una certa età sia importante e gratificante per un ragazzo scorrazzare su due ruote.

-Raccontami un po’ le tue giornate…

-Descritta una l’hai dette tutte. Nel pieno dell’attività agonistica, che inizia ad ottobre e finisce ad agosto, le mie giornate erano tutte uguali, veramente come granelli di rosario, scandite dal ritmo implacabile delle tabelle di allenamento. Seduta pomeridiana tutti i giorni dalle 14 alle 16; quattro sedute mattutine, dalle sette alle nove e tre sedute settimanali in palestra. A questo aggiungi lo studio, l’università (conclusa brillantemente con Laurea magistrale in studi strategici e scienze diplomatiche ottenendo 110 e lode.)  Mi credi – continua Damiano – se ti dico che nonostante avessi solo 24 anni, arrivavo alle nove di sera letteralmente cotto? E con il pensiero che l’indomani sarebbe stato uguale, la voglia di uscire ti passava, vedevi solo il letto.

-Certo ci vuole una grande forza di volontà e una grande forza mentale….

-Indubbiamente si, però devo anche dire che ci fai l’abitudine…

-È più faticosa la fatica mentale, la routine o l’impegno fisico?

-Sono due tipi di fatica differenti. Nell’impegno fisico un poco ti viene in aiuto il fatto che gli allenamenti avevano delle varianti, pur non discostandosi molto dal tema principale. 

-A proposito di questo, voi nuotatori siete sottoposti durante l’allenamento ad un altro grande sacrificio: l’isolamento, mentre nella corsa e nel ciclismo quando ci si allena si ha sempre qualcuno con cui scambiare due parole; voi siete completamente soli, la vostra compagnia è la riga sul fondo della vasca.

-Hai perfettamente ragione. Tu considera che, in media, in un allenamento si percorrono 14 km, pensa a quante vasche in completa solitudine…alla fine non sai più a cosa pensare!

-Damiano, nella tua vita di atleta come in quella dei tuoi colleghi, quanto ha pesato e che influenza ha avuto il coronavirus?

–Allora, tanto per darti un’idea ti dico che al massimo io stavo fermo tre settimane, con la pandemia sono rimasto fuori dall’acqua per tre mesi! Si, a casa fai ginnastica, lavori sugli addominali, fai i piegamenti, ma tutto lì, a meno che non hai una casa tanto grande da poterla attrezzare a palestra oppure uno spazio aperto che ti permetta qualcosa in più, tipo salti, ma non era certo il mio caso! Dovevo lavorare tanto di fantasia per variare gli esercizi. Però in ogni modo lontano dall’acqua per tanto tempo non si può stare. Meno male che non si sono svolte le Olimpiadi.

-Perché?

-Sarebbero arrivati atleti completamente fuori forma.

-Damiano, stiamo quasi alla fine della nostra chiacchierata, dimmi delle tue gare più belle, di quelle che tu ricordi con maggiore affetto e di qualche episodio particolare che ti è capitato.

-Le gare più belle sono state senza dubbio le Olimpiadi di Pechino e quando ho fatto il record italiano. Quella che ricordo con maggior affetto è quando nell’aprile 2019, partecipando ai campionati a squadre con la mia società, l’Aniene, rappresentavo questa nei 100 dorso. Dalla mia prestazione dipendeva la vittoria dello scudetto, gareggiai di tutto cuore, arrivando secondo sebbene sulla carta ero accreditato di un sesto posto. Vincemmo il titolo, e quello fu il decimo scudetto consecutivo!

Di episodi strani ne ricordo uno in particolare. Eravamo nella Corea del Sud. Le gare erano finite, era l’ultimo giorno della nostra permanenza in quel Paese e quindi ci siamo presi una sera di libertà. Girovagando siamo finiti in un locale che appena entrati ci ha messo i brividi addosso, sembrava di tare in una delle peggiori bettole di Caracas! Non ti dico gli sguardi, sembrava che ci studiassero per saltarci addosso senza troppi problemi; sarà stato anche il fatto di vedere dei ragazzi alti con un fisico da nuotatore che, oltre ad incuriosirli, deve averli anche un po’ frenati, insomma l’ingresso in quel posto di quattro stranieri aveva creato una certa tensione, non sapevamo come muoverci. Sai come è finita? Con una bevuta generale tutti insieme e un sacco di risate!

-Non sappiamo se Ulisse poi alla fine, dopo aver sconfitto i Proci, si sia fermato definitivamente o abbia ancora sentito il richiamo di qualche altra avventura. Tu?

-Ad essere sincero una piccola avventura che mi attrae c’è, ma devo pensarci bene. Si tratta di una cosa che mi ha sempre incuriosito.

-Be, adesso hai incuriosito me, puoi dirla?

-Certo, si tratta de nuoto pinnato, una specialità che mi è sempre stata come dire…simpatica, che mi ha attratto. Forse per la diversità dei muscoli che la sua pratica richiede, vedremo.

-Allora non resisterai al richiamo, tornerai in acqua ma, non …da bagnante!

-Adesso voglio solo terminare la stagione e concedermi un periodo di fermo, comunque non ti nascondo che quella specialità agisce su di me da …sirena!

La nostra chiacchierata è finita ma tu Damiano ho l’impressione che vorresti ancora parlare, raccontare tante cose, ho l’impressione che rimanere su quella sedia in quel bar che per un’ora ci ha ospitato, per te sia stato quasi come trovarti ancora in acqua: alzarti è come uscirne definitivamente, ma non preoccuparti campione, torneremo ancora e parleremo ancora, sapessi quante cose ho da chiederti. Anzi, una te la chiedo subito:” Cosa mi dici della situazione dello stadio del nuoto?” 

Damiano, mi guarda, e sorride in modo sornione… e mi dà il gomito.

Maledetta pandemia, non ho potuto stringere la mano ad un campione!

STEFANO CERVARELLI

 

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Palmares

– Europei in vasca corta

Eindhoven 2010

Argento 100 metri dorso e 200 metri dorso

Chartres 2012

Bronzo 100 metri dorso

 – Giochi del Mediterraneo

Pescara 2009 

Bronzo 200 metri dorso

Mersin 2013 

Argento 200 metri dorso

Oro staffetta stile libero 4×200

– Mondiali Giovanili

Rio de Janeiro 2006

Oro 100 metri dorso, staffetta stile libero 4×100, 4×200 e mista 4×100

Argento 50 metri dorso, 200 metri dorso

– Europei Giovanili

Palma de Maiorca 2006

Oro 100 metri dorso, 200 metri dorso

Bronzo 50 metri dorso

Anversa 2007

Oro 200 metri dorso

Argento 100 metri dorso

Oro staffetta 4×100 mista

Bronzo staffetta 4×200 stile libero

– Multi nazioni

Palma di Maiorca 2005

Oro 50 metri dorso, 100 metri dorso, 200 metri dorso, 4×100 mista

 – Eyof

Lignano Sabbiadoro 2005

Oro 100 metri dorso, 200 metri dorso, 4×100 mista

– Coppa Comen

Tirana 2004

Argento 200 metri dorso

Bronzo 100 metri dorso

Oro 4 x100 mista

 

Campionato Italiano giovanile

38 medaglie

  • 23 ori
  • 5 argenti
  • 10 bronzi

 

Campionati italiani assoluti

19 titoli individuali e 16 in staffette, così ripartiti:

  • 2 nei 50 m dorso
  • 5 nei 100 m dorso
  • 9 nei 200 m dorso
  • 1 nei 200 m stile libero
  • 1 nei 100 m misti
  • 1 nei 200 m misti
  • 10 nella staffetta 4×200 m stile libero
  • 1 nella staffetta 4×100 m stile libero
  • 5 nella staffetta 4×100 m mista

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