FUMI E BACI Una città che va avanti con il capo girato.
di LUCIANO DAMIANI ♦
A volte mi domando se davvero la città sia così come appare nei social. Le esternazioni sulla vita cittadina sono spesso veramente stucchevoli, terreno della polemica sterile ed arida nel quale c’è chi si illude di far emergere la “verità”, come se si potesse traversare una palude senza sporcarsi o un temporale senza bagnarsi. Da una parte debbo dire che, essendo sempre gli stessi coloro che si sperticano in lodi e critiche, mi verrebbe da pensare che la città sia un’altra, che quella parte di social sia una specie di arena frequentata sempre dagli stessi gladiatori e dallo stesso pubblico, un po’ come le arene delle corride. Assistetti ad una di queste, mi pare a Madrid, veramente molto cruenta e con poco pubblico molto appassionato, evidente assiduo frequentatore, a giudicare dalla partecipazione. La differenza con il social nostrano e la corrida sta nel fatto che, pur suonandosele di santa ragione, non ci lascia mai nessuno la pelle. si va da pittoresche espressioni come “imbecille che guida il camion della monnezza” ad altre irripetibili per decenza, dal “razzista” al “leccaculo”, passando per il “pidiota” e il “grullino”. Insomma un bel campionario di stoccate accuse da denuncia comprese che ovviamente anche queste non ripeto. Però la corrida mi attrae e così, per quanto cerchi di non frequentare certe pagine, non posso fare a meno, certe volte, di esserci. Se dovessi considerare che in questo gioco ci si buttano giornali ed importanti personaggi della città… dovrei pensare che la città è questa, ma non sarà che la città è estranea a tutto ciò? Non di rado mi imbatto in persone che nulla sanno di tutte queste vicende. Sarebbe da farci una statistica. Del resto mi sono accorto che basta non leggere più certi post, non commentare, che questi si perdono e non affiorano più nel browser. Si, un sondaggio sarebbe interessante per avere una immagine della città, potremmo rimanere sorpresi.

A volte le condizioni climatiche riescono a condensare le emissioni di TVN prima che si disperdano, dandone così la sensazione visiva della quantità. – Autore: Enrico Paravani
Ma torniamo a bomba. Giorni fa il meteo ci ha regalato una bella e corposa fumata in uscita dal camino di TVN. Come ogni volta accade, sono partite le polemiche e commenti di vario tipo. Qualche giorno prima ancora, è stata pubblicata, per l’ennesima volta, la lista di coloro che votarono il carbone.
Commenti a centinaia su chi ha fatto cosa, chi non ha fatto, chi c’era e chi non c’era, Qualcuno ha rivendicato rispetto per la persona che non c’è più e qualcuno ha rivendicato il diritto di cambiare idea. Ogni commento con produzione di reazioni e risposte a catena.
Insomma quello che è stato, nel recente passato, richiama attenzione ed accende gli animi.
Vista l’animosità sembrerebbe una città attenta alla salute, ma sto seriamente pensando che sia solo un pretesto. Mi viene da pensarlo perché, avendo pubblicato il resoconto dello stato dell’arte del Registro Tumori, con tanto di preoccupantissima tabella, non ho contato che pochissimi commenti, sulle dita di una mano. Eppure il Registro Tumori è qualcosa che la città ha atteso da sempre, c’era anche una pagina dedicata su FB. Insomma mi viene da pensare che la gente di questa città stia con la testa girata indietro, tanto indietro che neppure si è accorta della presenza di uno strumento nuovo che potrebbe essere importante per il futuro della città se usato con intelligenza.
Non c’è niente da fare a Civitavecchia tira più la polemica politica che…..
Il fumo… il fumo della centrale è come un tiro di coca, ma meglio direi, una roba che basta vederla… e si ha subito l’effetto… il cosiddetto effetto fumo.
La cosa che non si capisce molto bene è se siano i giornali a rifornirsi dai social o i social dai giornali, secondo me entrambe, fanno a chi fa prima, poi ci si accoda.
Assieme all’elenco della rimembranza, riciccia il tema dell’AIA, delle mozioni in Parlamento di ciò che si è fatto e non si è fatto, che si poteva fare oppure no… ammetto, anche io ci ho messo del mio nel social. Chiedo scusa a me stesso, avevo deciso di non intervenire.
Non so se ve ne siete accorti, è ricicciata anche la storia del “Bacio”, la statua rimossa da Piazza della Vita anni fa, all’inizio del mandato di questa giunta. Incredibile come basti un nulla per scatenare la rissa. C’è chi si conserva i post per cacciarli fuori al momento opportuno, vengono buoni per parlar male di questo o quello, riproporre offese od altre amenità, suppongo che qualcuno archivi commenti ed articoli, in una sorta di database articolato ed indicizzato in modo tale che si possa tirar fuori dal cassetto, all’occorrenza qualcosa del passato.. ovviamente. Qualcosa che aiuti l’attacco o la difesa, e mi pare giusto per chi pensi di essere in guerra. Doverose precauzioni, dossieraggi alla citavecchiese.

Operai smantellano la “statua del bacio”. Quel giorno tutti rimasero sorpresi ed allibiti, qualcuno si infuriò avendo speso danari per gadget e pubblicazioni.
La rimozione del “Unconditional surrender” è stato nuovamente tema della corrida civitavecchiese, una corrida nella quale tutti sono peones che infilzano le banderillas nel capocollo del proprio “toro”. Come nelle corride finte il toro non muore mai, o meglio, ci fosse un toro che muore! Addirittura si è tornato a discutere del bombardamento degli americani oppressori fascisti par alcuni e liberatori per altri. Ci manca che il pensiero torni alla prima guerra mondiale. Persino la newsletter del sindaco ripropone il tema con il battibecco del social. Del resto il passato ha il suo fascino non lo si può negare, ma neppure si può negare quanto necessario sia pensare al futuro. Qualcuno ha detto, ed io pure, che con l’approvazione del SEN (strategia energetica nazionale) sarebbe stato il caso di pensare al dopo TVN, sette anni possono essere pochi per affrontare il tema della chiusura di TVN. Qualcuno ne ha parlato? Sarebbe ora. No è una cosa “futura” per parlarne deve essere “passata”, magari per dare la colpa a chi c’era prima. Non è forse vero che si è parlato della rimozione del bacio solo a rimozione in corso, ovvero a rimozione avvenuta? Se ne sarebbe dovuto parlare prima… invece se ne è parlato dopo, a cose fatte. La città ne è rimasta sorpresa…. ops sto ragionando sul passato, chiedo venia.
Seriamente…., fra pochi anni TVN sarà spenta, cominceremo a parlarne solo dopo? Avremo per anni una sorta di ecomostro muto e immutabile perché nessuno ne ha parlato per tempo? I social continueranno a parlare di TVN e di chi ha voluto la conversione o chi non ha fatto nulla anche a ciminiera fredda?
Mi domando: ma come può una città che guarda sempre al passato, affrontare il futuro?
Il futuro corre, ce ne accorgiamo quando capitiamo in altre città che sanno rincorrerlo, e forse la classe dirigente nostrana è troppo longeva, come classe dirigente… ovviamente.
LUCIANO DAMIANI
Luciano, condivido in pieno il tuo articolo. Vorrei consigliare la lettura di ” Umani diritti “. Teoria e prassi delle libertà fondamentali. A cura di Simonetta Bisi, ediz.Bordeaux. Questo per dire che i molteplici temi che tu hai affrontato in un’ottica tutta ” local” in effetti riguardano il tema della comunicazione anche a livello “global”. Quello che più ci rattrista è l’indifferenza riguardo al tema dell’inquinamento e conseguenti tumori nel nostro comprensorio. A mio giudizio la popolazione subisce, è disorientata, continua a vedere i “mali” come triste esperienza personale, marcia della salute, fiaccolata, battaglia per il Registro dei tumori sembrano ricordi sbiaditi. A mio giudizio il ” sano egoismo” …di molti che non affrontano e non prendono parola sul problema è anche determinato dalla involuzione politica di questa amministrazione ” cinque stelle”, che ha ben indottrinato ma nella prassi non ha determinato alcun cambiamento in lato positivo. Per questo sono sempre più convinta che il tema della salute debba essere affrontato sempre con ” un volto umano”, meno tecnico e più politico e che riguardi il ruolo delle politiche sanitarie ( naturalmente non solo in campagna elettorale…come tu, in altra sede hai fatto notare).
Il volto umano non lo troveremo mai sul web e sono d’accordo sull’intrinseca ambiguità delle tecnologie della comunicazione. Nei media digitali non trovi apertamente un capo carismatico, sembra che tutto si basi sulla democrazia diretta, sulla democrazia partecipativa… in quanti vi abbiamo creduto ! Ma poi vi trovi i troll ( anche noi abbiamo Ipazia..) o chi ha toni sprezzanti ( in realtà sono gli influencer, che indirizzano la discussione verso i propri interessi). Io ho avuto la mia esperienza con questo tipo di comunicazione a proposito della voragine di via G. Bruno. Parlavo a nome delle abitanti riguardo ad un bene comune…la Fogna…e gli ” infiltrati ” reagivano sui social denigrando la mia persona.
Perché in fondo i social sono le finestre di tanti individualismi, anche il politico diventa privato… autoreferenzialità all’ ennesima potenza, altro che avanzata di ” onesti cittadini”. Civitavecchia è un insieme di tribù in conflitto, ciò che prima veniva mediato da istituzioni ,partiti e sindacati ora è sul web, in un caos dove il dissenso viene liquefatto e non ha più ragione di strutturarsi in una azione politica. Assemblearismo, democrazia diretta, ” ROUSSEAU “…
ma di cosa stiamo a parlare !
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Grazie Paola per aver commentato il mio articolo e per il consiglio, cercherò il libro. Riguardo l’involuzione politica dei 5Stelle penso che abbia fatto propri parte dei difetti di quella politica che vorrebbero “affossare” ed in alcuni casi anche superati. Il tema della salute avrebbe dovuto essere diffuso fra la popolazione, in modo coinvolgente e chiarificatore, invece è stato in qualche modo abbandonato, come se, e voglio pensare che sia apparenza, fosse stato usato in realtà come grimaldello per battere l’avversario politico, e quindi, una volta battuto, il tema è stato accantonato come “topic” dell’amministrazione. In questi ultimi tempi chi in un modo o nell’altro si è occupato in modo pubblico di salute ed ambiente è stato proprio il PD in 2 o 3 occasioni pubbliche, anche se discutibili, e l’associazione Piazza048 con un convegno al centro Anna Magnani ed uno con gli studenti del Marconi ed un paio di eventi in piazza.
Il web è una piattaforma di per se neutra, uno strumento che prende le caratteristiche di chi l’usa, per modalità, contenuti e scopi. Non c’è quindi meraviglia, tutto normale. Per fortuna il web ed i social sono qualcosa di talmente vasto che non può essere monopolizzato. I social ci appaiono a seconda di chi frequentiamo, allo stesso modo il web è un contenitore di informazioni false e discutibili a seconda dei siti che visitiamo, è una questione di maturità dell’utente. Intanto bisognerebbe capire che siamo portati a credere a ciò che ci piace e non credere a ciò che non ci piace, ma quanti hanno questa maturità, quanti non si fidano della notizia riportata e vanno invece a cercare la fonte “vera” o comunque “ragionevolmente attendibile”? Ecco quindi che chi usa il web per esporre il proprio “io”, magari distribuendo link improbabili e commenti o post altrettanto privi di fondamento trova giustificazione in una quantità di persone che fanno rimbalzare e aumentano la visibilità della “persona in mostra” come per dire: “guardate che ci sono anche io mica solo voi”. Probabilmente per alcuni i social sono un modo per accrescere l’autostima. L’autostima del like.
Non si differenziano in ciò molti politici che fanno rimbalzare commenti e titoli dissociandoli dalla “realtà dei fatti”, spesso volontariamente alterata o ignorata ed immettendola in quella che ho chiamato “arena”, un luogo nel quale regna chi ce l’ha più duro, non chi è più intelligente, costruttivo o saggio.
Due parole sulle “tribù”. Su civitavecchia pesa l’incapacità di “incontrarsi”, l’incapacità di “fare spazio”, Invece di “aggiungere un posto a tavola” si preferisce toglierlo, il posto. ‘individualismo, la necessità compulsiva di essere, con espressione comune, “prime donne”, fa si che l’affermazione ed il mantenimento delle posizioni impedisca ogni spinta di condivisione ed unità, si acettano solo portatori d’acqua, le teste pensanti sono pericolose e credo che, avendolo capito, si tengano ben alla larga da certi ambienti.
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