IL REGISTRO TUMORI…. ASPETTANDO GODOT
di LUCIANO DAMIANI ♦
Si è svolto, il 16 di questo mese, il workshop sullo stato dell’arte del Registro Tumori del Lazio (per comodità RTL). Nella sala Tirreno del complesso di via Cristoforo Colombo, si sono incontrati gli addetti ai lavori per fare il punto su qualcosa che è da anni attesa in questo nostro territorio.

Il workshop presso la Regione Lazio
Giusto un cenno, doveroso, all’unico intervento “politico” nel quale non ci si è risparmiati di autoincensarsi:
“ La fase della distruzione e destrutturazione è finita, inizia la fase della ricostruzione…”, con accompagnamento dello snocciolare di meriti reali e presunti. La politica non perde occasione per far propaganda.
Mi sono permesso di prendere a prestito il pensiero di uno dei primi relatori della giornata. Il RTL come strumento per i “decisori politici”.Intanto i “decisori” potrebbero decidere di rafforzare i finanziamenti, strutturare meglio l’organizzazione sanitaria, prevedere armonizzazioni ecc. tutte criticità messe in evidenza nel corso della giornata. Gli operatori che se ne occupano, ad esempio, lo fanno come occupazione aggiuntiva e non principale, spesso senza retribuzione specifica. Altra criticità strutturale la si nota nei servizi di “anatomia patologica” che spesso non sono dotati dello strumento informatico, (il 50% di questi servizi non ha il computer, e l’80% dei dati arrivano al RT proprio da quei servizi). Ma non solo. Tutte criticità comunque affrontate ma che inevitabilmente “ritardano” l’elaborazione delle informazioni.
Ipotetica domanda:
“Il lavoro del RT, i dati raccolti ed elaborati, restituiscono una immagine reale della situazione?”
Risposta:
“Si, assolutamente, certamente però nella misura in cui le criticità vengono affrontate, anche in termini di personale e finanziamenti”
Non è quindi una “missione compiuta”, ma una cosa da conquistare, informazione per informazione. Non siamo alla routine, nella quale arrivano i dati tutti allineati e coperti, i computer elaborano e sfornano tabelle, non è così.
Il caso oncologico lascia per strada, ovvero lungo il suo corso, una serie di tracce, dalla prima diagnosi sino al termine della “storia”, e quindi esami, ricoveri, dimissioni diagnosi ecc.. tutte queste tracce sono l’oggetto di un flusso gigantesco di informazioni che hanno bisogno di essere filtrate, interpretate, comparate, collocate ecc.. Questo lavoro lo fa in parte l’informatica, gli algoritmi disegnati allo scopo, ed in parte l’intervento umano, ma, se consideriamo che il RTL considera un “traguardo di tempestività” l’esame dei dati con un ritardo di due anni, ci rendiamo conto come sia importante un puntuale supporto del servizio, non solo in termini finanziari, ma anche in termini formativi di personale dalle specifiche capacità.
Queste istanze sono state espresse nel workshop e ben si capiscono considerando ad esempio che le informazioni prodotte, spesso non univoche ed a volte contraddittorie. Contraddizioni che non sempre gli “algoritmi studiati allo scopo, riescono a dirimere, e che quindi necessitano dell’intervento specialistico per inquadrare il caso nel modo più aderente possibile alla realtà. Ma ci vogliono, appunto, gli specialisti.
Ma non si è parlato solo di criticità, i funzionari del DEP hanno illustrato una serie di dati, di tabelle. Il frutto del progetto, quello che dovrebbe sollecitare gli interventi, o, volendo, guidare le scelte, dei decisori politici. Ma anche proporre e sollecitare ai ricercatori ulteriori studi ed approfondimenti.
Intanto il primo dato, la madre di tutti i dati: “ogni giorno, in questa regione, vengono diagnosticati 100 nuovi casi di tumore” (parliamo solo di tumori maligni). Vale a dire che il RTL lavora circa 35.000 casi all’anno, ed ogni caso ha, a proprio corredo, tutta una serie di informazioni.
Fra le tabelle esposte c’è quella che pone le donne civitavecchiesi in cima alla classifica generale della incidenza dei tumori (esclusa la cute), un po’ meglio i maschi. E’ davvero un ben triste primato. Dati 2010-2015.

Tutti i tumori, esclusi carcinomi della cute. Femmine, 2010 – 2015 – L’incidenza Nella ASL RM4 è superiore a tutte le ASL del Lazio, romane comprese.
Sempre dalle tabelle esposte si evince che siamo una eccellenza negativa anche rispetto ai tumori dell’apparato digerente. Siamo una città di provincia, fisicamente lontani dalla capitale, ma ne abbiamo lo stesso profilo sanitario, ben lontano dalle province laziali peggiore per 1,5 volte circa.
C’è da domandarsi quindi se non sia il caso di mettere in atto misure “importanti”. Il Registro Tumori dovrà pur servire a qualcosa, oltre l’accademia.
Gli esperti ci dicono che la prevenzione è di massima importanza, produce risultati concreti, ma qui da noi, evidentemente, non è sufficiente, bisogna farne di più. Ed allora non sarebbe cattiva idea se, chi inquina, finanziasse massive campagne di screening, in attesa del 2025, delle banchine elettrificate, o delle navi a gas, aspettando Godot.
LUCIANO DAMIANI