EUROPA: acqua e chiacchiere non fanno frittelle
di CIRO FIENGO ♦
Dopo aver brindato all’uscita dall’Europa, passata la sbornia, smaltiti i fumi dell’alcol, si torna alla realtà. Ora, a cose fatte, una gran parte degli orgogliosi isolani si pentono. Solo ora, gli organi di informazione, anche quelli che hanno sostenuto la brexit, descrivono i futuri scenari e gli inglesi all’improvviso scoprono il misfatto e la reale situazione che interesserà il futuro della loro economia della loro vita. Questo è l’ultino e più palese risultato che si raggiunge nei casi di campagna referendaria o politica portata avanti senza esclusione di colpi arrivando a nascondere parzialmente o totalmente la verità agli elettori. Il fine giustifica i mezzi diceva Machiavelli e purtroppo, in politica, la menzogna sembra essere diventata il mezzo più utilizzato per raccogliere consenso. La verità è la sincerità sono due principi che sembrano essere scomparsi dalla società moderna, due principi che in politica non sembrano pagare. Anche gli organi di informazione, più o meno politicizzati, per avere un’audience soddisfacente ci tempestano con una miriade di informazioni incomplete o di parte ne dicono e scrivono di tutti i colori, troppo spesso travisando e omettendo la verità.
Ora gli inglesi hanno paura di pagare a caro prezzo la loro scelta.
Ora tutti gli altri hanno paura dell’effetto domino.
Questo in linea di massima è il clima politico che sta maturando in tutti i paesi europei. L’incertezza regna sovrana, i governi dei paesi europei sono fortemente influenzati nelle scelte da lobby di potere e le destre conservatrici nazionaliste spingono tutte in un’unica direzione. Tornare al vecchio chiudere le frontiere fisiche ed economiche. Il cittadino è disorientato, il continuare a mentirgli, a raccontargli mezze verità, fa crescere in lui la sfiducia nei governi, nei partiti, nelle istituzioni. Recuperare credibilità deve essere il primo passo di chi vuole per il futuro impegnarsi nei confronti della gente. Finirla con inutili menzogne finalizzate solo a distruggere l’avversario di turno ma programmare e cercare di trovare risposte vere alle domande e ai problemi della gente. Chi governa , a qualsiasi livello, non può e non deve addossare solo e sempre le colpe ad altri o a chi c’era prima, quando lo fa, volutamente, dimentica che in quel momento è l’unico responsabile. Deve assumersi l’onere e l’onore di cercare di risolvere i problemi di chi lo ha delegato a governare, non con le parole ma con i fatti. Smetterla di nascondersi dietro un credo politico che non produce nessun miglioramento, incapaci di affrontare problemi come quelli della casa, del lavoro, dei giovani in cerca di prima occupazione ecc. La dura realtà per chi è a capo di un qualsiasi governo,nazionale, regionale o locale, impone di dover sapere che principi fondamentali come sincerità e verità non devono essere accantonati e che acqua e chiacchiere non fanno frittelle.
di CIRO FIENGO
Ogni riferimento è puramente ca……
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Segnalo un paradosso. Chi ha votato il Brexit ha voluto punire le élite e respingere la globalizzazione. Il risultato è che l’economia e la finanza mondiali sono in queste ore nelle mani di oligarchie misteriose, composte da speculatori finanziari e influenzate da poteri che meno trasparenti non si può.
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concordo pienamente
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Da qualche anno non amo più la politica; ho perso stimoli, sono diventato disincantato ed allora mi diverto a scoprire le “magagne” che i media ci propinano giocando sul fatto che il popolo e’ solo un gregge che va indirizzato. Allora andiamo ad analizzare questa storia chiamata Brexit. Tutti media indistintamente ci hanno martellato con l’idea del terrore di una uscita della GB dall’Unione …… Ma per la Grecia non è stato così, anzi per paura che andasse veramente in default si è continuato a foraggiarla con miliardi di euro praticamente comprandola con le banche sempre più esposte con i soldi dei risparmiatori che difficilmente rientreranno ma che intanto possono essere portati in bilancio. Nessun problema si era verificato negli anni precedenti per il NO di paesi quali Danimarca, Svezia e Olanda. Quindi devo dedurre che la paura in realtà è più la nostra che non degli inglesi. E qui entra in ballo la propaganda dell’informazione che distorce e manipola a proprio piacimento….Ormai ho compreso che quando il coro e’ unanime ti stanno “fregando” quindi scatta la molla della ricerca di notizie dette e non dette, di quelle notizie che vanno dette senza che nessuno se ne accorga e allora scopri che la borsa di Londra arretra ma non crolla mentre tutte le borse UE (noi in testa) crollano. Poi leggi Obama che dichiara: …”abbiamo bisogno dell’alleanza con GB e UE” e capisci che la GB ha un ombrello di sicurezza importante e non rimarrà in balia della finanza. Infine dopo 2 giorni di turbolenza parte il rimbalzo delle borse (….gli speculatori ringraziano e i piccoli risparmiatori piangono). Dimenticavo…. intanto provano a farci diventare razzisti spiegandoci che per colpa dei “vecchi” la GB esce dall’Europa… questi vecchi che ormai hanno fatto la propria vita e che con egoismo decidono il futuro delle nuove generazioni….. (Intanto però i vecchi qualche giorno prima servivano ….ovvero quando si parlava di migranti perché grazie ai migranti si pagheranno le pensioni ai nostri cari amati vecchi) Poi però ti accorgi come un certo Enrico Letta (non una persona qualsiasi) smonta la teoria dei giovani europeisti a cui è stato rubato il futuro; In realtà pare che solo il 36% dei giovani abbiano votato di rimanere in Europa, quindi il restante 74% non è interessato al problema ed a questi dobbiamo aggiungere anche quei pochi che hanno votato contro. Insomma una gran confusione creata ad arte dove noi siamo con i buoni e gli altri sono i cattivi. In realtà l’Inghilterra resterà la City per eccellenza e mi gioco un caffè che ben poche banche si sposteranno…. l’UE “rosica” di brutto nel perdere una partner “a statuto speciale” ricca ritrovandosi con tanti partner indebitati come Italia, Portogallo, Spagna per non parlare del blocco dell’est che paghiamo profumatamente pur di tenerli staccati da Mosca. Spiegare tutto questo minestrone al popolo gregge non è facile quindi si impostano tanti discorsi demagogici e falsamente moralisti. A quando interventi imparziali dei media? A quando il ritorno ad una sana onesta’ intellettuale? Basta con la politica del tifo da stadio fatta di fango e pettegolezzo atta a distruggere l’avversario anziché batterlo con le idee. Aggregazione
deve essere la parola d’ordine di un paese che vuole veramente riprendere a crescere sulla base di idee nuove che oggi ancora nessuno sembra avere.
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