L’ingiustizia e la rabbia
di ANNA LUISA CONTU ♦
Sono molto arrabbiata e frustrata per quello che Israele sta facendo nella striscia di Gaza. E se sono arrabbiata io, una donna occidentale che gode di tutti i privilegi di chi è nato e vive nella parte giusta del mondo, figuriamoci che cosa può provare una persona palestinese, oltre alla disperazione e all’impotenza.
Sono arrabbiata perché la filosofia “dei due pesi e due misure” che guida la politica estera dell’Occidente sotto comando americano, dalla fine dell’Unione Sovietica, nella guerra contro Gaza si dispiega in tutta la sua geometrica potenza.
Ucraina e Gaza: due guerre sanguinose combattute nell’assenza di ogni possibilità di mediazione ma con l’intento di farla definitivamente finita con interlocutori riottosi.
Due guerre che non nascono nel giorno in cui la Russia invade il sud Ucraina o il 7 ottobre 2022 dell’attacco di Hamas ad Israele.
Ripeto quello che disse Papa Francesco a proposito dell’Ucraina e della NATO che si era messa ad abbaiare nel cortile di casa della Russia.
È così perché, dopo la fine del Patto di Varsavia che senso aveva continuare a tenere in Europa un’alleanza militare che invece di sciogliersi si allargava sempre più ad est fino a toccare i confini della Russia? E rimetterne in moto il revanscismo?
Pura miopia dei presidenti americani e per continuare ad essere gli unici poliziotti del mondo e tenere in vita un’egemonia destinata a finire o a ridimensionarsi con l’avvento di nuove potenze geopolitiche ricche in popolazione e forti di uno sviluppo economico e tecnologico impensato.
Della guerra in Ucraina avevamo il racconto di centinaia e centinaia di cronisti, reporter, giornalisti, freelance che documentavano ogni singolo aspetto di quella guerra brutale, i bombardamenti con i razzi, l’esodo delle famiglie con gli animali di casa, le stragi, le vite delle singole persone. Tutto vero, eppure funzionale alla narrazione occidentale della malvagità dei russi e della necessità che il mondo aveva di spazzare via per sempre l’impero del male. E quelli che portavano un dubbio, un’alternativa erano tacciati di putinismo. Non continuo, perché quella guerra ancora prosegue con la stanchezza dei governi europei che hanno dovuto dissanguare i loro bilanci per “aiutare” l’Ucraina a “vincere” anche per noi.
A Gaza non ci sono giornalisti occidentali, se ne stanno a Tel Aviv o a Gerusalemme. Ci sono solo giornalisti arabi e sono un obiettivo dell’esercito israeliano, come se quella scritta sui loro giubbotti antiproiettili “Press” ne facesse un bersaglio. Dall’inizio dell’attacco israeliano a Gaza sono stati uccisi 109 giornalisti, alcuni come nel caso del figlio del giornalista di Al Jazira presi di mira dall’alto.
Non devono esserci documentazioni dell’orrore che l’Idf, l’esercito israeliano, sta facendo. Una terra diventata terra desolata, una città che non ha più parvenza di città. Non c’è un posto dove le persone possono trovare protezione. I palazzi, le case, le scuole, le moschee, gli ospedali, i centri di raccolta, i campi profughi, tutto viene bombardato e distrutto incuranti che ci siano o no le persone, i due milioni di abitanti di Gaza costretti ad un esodo verso il nulla, poichè non c’è terra dove possano nascondersi alle bombe e trovare protezione.
I civili non sono un danno collaterale , sono un target, un obiettivo della guerra.
Perché mentre i governi occidentali , e il nostro ben ultimo nel suo filo atlantismo, fanno finta di niente e assicurano ad Israele armi ed aiuti per la sua “difesa”, il governo di estrema destra di Israele non nasconde il suo obiettivo di fondo, che è quello di portare a termine il lavoro del 1948 e liberare la terra d’Israele dagli intrusi palestinesi e espellerli in massa dalla loro terra. Per questo li bombarda, li uccide , li affama e li lascia senza acqua. O propone di dislocarli in Congo .
Il governo Israeliano lo ha spiegato e lo spiega con le azioni, senza ipocrisia. Il genocidio ha preso il posto della possibile mediazione “dei due popoli due Stati” . Perché chi è che vuole negare a Israele, dati i rapporti di forza, il diritto alla sua esistenza? E infatti gli Stati arabi del Golfo ne riconoscono la legittimità e con esso fanno affari per miliardi di dollari.
Anche la guerra contro Gaza non nasce il 7 ottobre. Bisogna ricordare un nostro presidente del consiglio democristiano, Giulio Andreotti , ( che rimpianto quei governi filo arabi e palestinesi!) che nel 2006 con la guerra Israele Libano in corso, durante una discussione in Senato pronunciò questo discorso :“Non andiamo a cercare chi stimola la loro [ di Israele ] reazione, io credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e da cinquant’anni fosse lì e non avesse nessuna prospettiva di poter dare un futuro ai propri figli, io credo sarebbe un terrorista “.
Sono le stesse parole pronunciate dal segretario generale dell’Onu, Gutierrez, nel 2023, che non sono giustificazione della strage compiuta da Hamas il 7 ottobre, ma sono la ricerca delle radici di quel male, la condizione di apartheid che il popolo Palestinese vive sotto occupazione. Una democrazia che riconosce diritti solo ai suoi cittadini di origine ebraica e discrimina, esclude, perseguita i palestinesi.
Non a caso il Sud Africa, memore della sua lunga condizione di vita prima che il boicottaggio e la riprovazione mondiale e la lotta dei neri costringesse il governo razzista della minoranza bianca a decretare la fine del sistema dell’apartheid nel 1991, è l’unico paese che ha denunciato Israele alla corte di giustizia internazionale per genocidio.
Non bastano le cifre di questo genocidio, i due milioni cacciati dalle case, costretti a vagare avanti e indietro nella Striscia rasa al suolo, ogni attività economica cancellata, il sistema sanitario completamente distrutto insieme agli ospedali, le scuole impossibilitate a dare il proprio servizio, venticinquemila morti , molti insepolti perché non c’è nessuno della famiglia che possa seppellirli , diecimila bambini uccisi, più i feriti e gli amputati anche senza anestesia perchè Israele non fa arrivare gli aiuti , blocca i camion al valico di Rafah.
E tutto questo non è sufficiente perché si levi un moto di ripulsa nel mondo, che c’è nelle popolazioni (ancora sabato scorso a Londra una grandiosa manifestazione) ma non c’è nei governi che contano. Gli USA non hanno la forza di imporre ad Israele il cessate il fuoco ed è veramente sorprendente quell’andare e venire del Segretario di Stato Blinken in Medio Oriente senza risultato per i palestinesi, tentando di non fare allargare il conflitto.
I governi europei completamente afasici, lasciano fare ad Israele , bloccati nella paura di mostrarsi autonomi dall’amico Americano e dalla risibile accusa di antisemitismo.
Così vanno le cose del mondo, nel migliore dei mondi possibili.
ANNA LUISA CONTU

Tutto giusto e condivisibile, peccato che sia una visione parziale, una visione che non vede altre responsabilità, come non ne da alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, una visione che non considera il fatto che, piaccia o no, il mondo é gestito dalle grandi potenze attorno alle quali le nazioni orbitano in una sorta di sovranità limitata cui non ci si può sottrarre, come non lo possono fare i paesi che orbitano attorno alla Russia o quelli attorno alla Cina.
Comunque oggi si riunisce la Corte di Giustizia per valutare se l’azione di Israele sia o meno configurabile nella definizione di genocidio. Se fosse riconosciuto tale, come spero, il mondo occidentale si troverebbe nella posizione di poter condannare l’azione di Israele per quel che é, a prescindere dalla posizione americana. Staremo a vedere.
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Anonimo sono io Luciano Damiani
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Io posso non avere ragione sulle cause di queste guerre ( e non ne sono sicura) ma la realtà che descrivo non ti convince ? È quella che ci fanno vedere di straforo, molto di straforo, nei tg
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Non é che non hai ragione, come ho detto, quanto hai scritto é giusto e condivisibile, ma é una visione parziale delle cose, mancano ad esempio il ruolo dell’IRAN nel fomentare l’instabilità dell’area usando i terroristi e le vittime sacrificali dei palestinesi, mancano considerazioni sul fatto che il mondo é ancora organizzato attorno alle grandi potenze e che quindi i paesi nella loro orbita non possono avere certe autonomie, come mancano le responsabilità della Russia di oggi è di ieri nell’Europa dell’est. Le responsabilità sono tante, e, lungi dal volerle azzerare in una sorta di equilibrio compensativo, vanno comunque considerate, se non altro per una visione globale.
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Vi piace giocare alla geopolitica seduti in poltrona . Oddio, non ho parlato del ruolo dell’Iran! Ma l’Iran non vuole la guerra con Israele perchè sa che se lo facesse il regime crollerebbe. Ma il mio intento non era la geopolitica . È se non ritenete che ci si debba ribellare al fatto che una potenza usi i bombardamenti per cacciare un popolo dalla sua terra. I civili non sono un danno collaterale, sono il TARGET!
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L’IRAN ha un ruolo fondamentale nella storia della Palestina, l’IRAN é il paese che finanzia gran parte dei gruppi terroristici dell’area, e non lo fa per liberare la Palestina da Israele, ma per tenere sempre in allarme rosso quella polveriera, questa é una cosa fondamentale per la comprensione di quanto avviene. E non mi stupirei se l’azione di Hamas fosse stata pensata a Teheran con lo specifico intento di provocare quella strage, quel genocidio che spero venga riconosciuto tale dalla corte di giustizia. casualmente, forse, all’indomani dei Patti di Abramo. Si può parlare di Israele senza considerare l’IRAN io credo che non si possa e non si debba, come del resto non si manca di puntualizzare le responsabilità degli USA e dell’Occidente in genere.
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ciao Luciano io sono lorenzoJHWH il progetto politico e metafisico di una monarchia in Israele-Palestina
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Putin è un agnello innocente e la NATO è un orco: NON CI SONO DUBBI SU QUESTO, dopo il golpe del 2014, e 8 anni di pogrom in Donbass, la sicurezza nucleare strategica russa era compromessa, dato che nella costituzione Zelensky ha messo di dover appartenera alla NATO (e questo non potrebbe mai essere un valore costituzionale) i generali USA hanno anche affermato che un attacco nucleare preventivo strategico era nei loro progetti e potenzialità
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Ma Putin non è un agnello! La NATO non il mostro Yutto giusto ma senza equilibrio non si fa onore alla giustizia. Il fondamentalismo nuoce a tutti. Carlo alberto.
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Putin è un agnello innocente e la NATO è un orco: NON CI SONO DUBBI SU QUESTO, dopo il golpe del 2014, e 8 anni di pogrom in Donbass, la sicurezza nucleare strategica russa era compromessa, dato che nella costituzione Zelensky ha messo di dover appartenera alla NATO (e questo non potrebbe mai essere un valore costituzionale) i generali USA hanno anche affermato che un attacco nucleare preventivo strategico era nei loro progetti e potenzialità
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Carlo Alberto, ho forse detto che Putin è un agnello? Dove lo leggi nel mio scritto? Dove non c’è equilibrio, nel mio scritto? Qual è il tuo concetto di giustizia? Il vostro fondamentalismo occidentale vi serra gli occhi di fronte al genocidio in corso perché contro questo si richiederebbe un impegno in prima persona.
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sto imparando ad usare questa chat ] [ SCUSAMI ] ti stavi rivolgendo a me? STOLTEMBERG HA DICHIARATO A VILNIUS CHE NELLA NATO SI ERA DECISO DI ANNETTERE LA UCRAINA GIÀ NEL 2008 E QUESTA È LA FINE DELLA MORALE/ETICA E DEL DELITTO DI SATANISMO EBRAICO-MASSONICO OCCIDENTALE
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la tua emotività è stata indotta dai media
perché i media non ti fanno vedere come 300 cristiani innocenti vengono martirizzati dalla sharia
perché i media non ti hanno detto come ISLAM ha ucciso 1,2 miliardi di persone in tempo di pace per sharia
perché i media non ti hanno fatto vedere come hanno stuprato e amputato i seni alle bambine in israele
perché i media non ti dicono che GAZA era già uno stato di palestina che ha investito tutto in terrorismo invece di pensare al benessere dei cittadini
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Non so chi sei e forse non dovrei risponderti! Ma quello che scrivi è molto carente perchè mancano molte delle nefandezze umane, presenti o passate. È un elenco di piccolo cabotaggio!
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perché dovresti avere paura di me? se esponi una tua tesi io ti risponderò civilmente
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Civilmente e mi dai dell’emotiva! Qualificati!
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cara, non sono quì per litigare, ma tu hai detto: “Non so chi sei e forse non dovrei risponderti! ” ok, siamo gentili e produttivi, se hai un argomento esponilo, io sono lorenzoJHWH il progetto politico del regnomonrchico di Israele
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Sono Nicola Porro. E’ chiedere troppo a chi invia al blog articoli o commenti vari di firmarsi con nome e cognome, come facciamo tutti, senza trincerarsi dietro pseudonimi o sigle indecifrabili?
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” Il migliore dei mondi possibili”!
E’ l’esuberante critica di Candide del tollerante Voltaire. Allora, nel 1775, la causa apparente di tanto pessimismo fu il terremoto di Lisbona, ora appare il quadro che tu hai descritto. Ci siamo commossi per le foto dei reporter di guerra, di Robert Capa, del miliziano spagnolo del 1936, del bambino nel Ghetto di Varsavia, della bambina distrutta dal napalm in Vietnam.
Ora la PAURA della trama operata dai reporter palestinesi benda gli occhi nei confronti, non di fronte a ciò che appare, ma di ciò che è : il genocidio di vittime civili, donne e bambini, per la ricompensa guerrafondaia di uccidere un capo di Hamas.
Non so se avremo il tempo di illustrare sui manuali di storia il genocidio in atto, così come abbiamo fatto per il Candide di Voltaire.
Paola.
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Cara Paola, il nostro è il migliore dei mondi possibili e allora perché svegliarci da questo sogno? Se apriamo gli occhi vedremo di che sangue si nutre il nostro mondo e non ci piacerebbe!
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La ferocia della reazione israeliana all’obbrobrio del 7 ottobre, autori il gruppo radicale palestinese Hamas, è sproporzionata – e nessuno può contraddirlo – tanto da far pensare a un disegno già presente nella testa di Netanyahu e delle estrema destra di governo. La rabbia per la popolazione civile inerme colpita duramente e per il rifiuto del dialogo da parte del governo israeliano, è sentimento credo di tutti i “ragionanti”. Così come manifestare questa rabbia non deve essere presa per antisemitismo, così difendere l’Ucraina invasa da Putin – è evidente la sproporzione di mezzi bellici – non può essere giustificata con la sua “paura” di avere la Nato ai confini. Tra l’altro stessa giustificazione di Netanyahu che afferma di “non volere nemici ai suoi confini”. In entrambi i casi c’è una sproporzione di forze e un desiderio di sopraffazione e conquista di terre non proprie. Per questo io provo rabbia e disgusto in entrambi i casi.
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Non sono anonima. sono Simonetta Bisi.
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Certo, Simonetta, sono d’accordo con te. Però per l’invasione dell’Ucraina la Russia é sottoposta a pesantissime sanzioni, il suo presidente imputato con mandato di cattura e siamo al limite dell’ ostracismo della cultura russa. Il governo israeliano e il suo capo Netanyau non sono neanche sfiorati dalla deprecazione . È giusto?
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Se il 7 ottobre Israele poteva vantare una ragione, dall’indomani è passata inesorabilmente dalla parte del torto.Quella zona era una polveriera e prima o poi era difficile evitare quello che è successo, difficile con una estrema destra al potere. Mi viene da pensare che Abu Mazen avrebbe dovuto accettare l’offerta di Olmert che era la migliore mai fatta; un maggiore realismo poteva salvare entrambi i popoli; oggi è difficile prevedere cosa succederà e possiamo solo piangere per il genocidio in atto
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