CARO EZIO …
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
Ezio,
ricordi il primo libro di Severino sulla storia della filosofia? Ne eri affascinato. Un filo conduttore univa il tutto. Era il modo giusto per raccontare quel dono greco a chi ti stava, con affetto, accanto ad ascoltarti.
Un giorno ti chiesi di quella carta sbiadita di Civitavecchia attaccata alla parete. Gli anni, il passato arricchiscono non fanno scemare il valore. Il passato non sempre è regresso, in taluni domini il futuro è impoverimento.
Noi non parliamo più il greco, non usiamo la sua grammatica, non pronunciamo i suoi fonemi, non usiamo i suoi lemmi. Eppure, ancor oggi noi vorremmo tentare di usare la “langue”ellenica, cioè pensare greco. Era il tuo tentativo nei “Cantastorie traditi”. Riuscire a rammentare al lettore del blog che cosa avevamo perso, che cosa eravamo riusciti a distruggere pur conquistando un enorme progresso tecnologico.
Ne parlammo. Il tempo dell’oblio dell’Essere, il tempo della povertà estrema, il pensiero pensante che recede assistendo al trionfo del pensiero calcolante.
Il tradimento dei chierici nei confronti del pensiero ti sconvolgeva, volevi ribellarti mostrando quanto fosse ricco il patrimonio rinnegato. Lo hai fatto attraverso 29 articoli, fino al 27 giugno.
Nel 2016 iniziasti la collaborazione con il blog.” Il sonno della ragione genera mostri”dicesti commentando l’esistente politico. E, naturalmente, ti appellasti alla Repubblica di Platone sul fatto della ignavia di un elettorato che trangugia vino fin che i coppieri ne versano a sazietà. Rimpianti della senilità? Aggiungevi che non era solo questo, seppur presente, ma tutto corrispondeva alla oggettività: lo “sputo” di una esistenza fatto passare come essenziale per le sorti del mondo cancellando secoli di ardenti pensieri.
Parlammo di ecologia e tu invitavi alla accorta prudenza. Il fondamentalismo verde ti preoccupava perché troppo salottiero ed utopico. Il progresso non poteva essere fermato, nessuno lo avrebbe permesso. Dunque prudenza e razionalità.
Non posso certo discutere dei tuoi meriti di avvocato, troppo ben conosciuti dai più. Ma vorrei rammentarti le lunghe discussioni “bancarie”quando assumesti la carica di presidente della Cassa. Tempi incerti, allora, quando le aggregazioni erano alle porte. Ti rammaricasti con me quando nel redigere la “biografia”della Cassa io fui sobrio, troppo sobrio nel tracciare il profilo dei presidenti succedutesi nel tempo. Conoscevamo entrambi la causa efficiente di tale parsimonia.
Lottasti con accanimento sulla “governance” della Fondazione. Come posso dimenticare le lunghe disquisizioni sulle patologie che diagnosticammo: asimmetrie informative che colpivano la gestione combinate con una scarsissima avversione al rischio. La tua lettera al Ministero competente fu esemplare. I frutti non si colsero nell’immediato. Ne fosti amareggiato. Ma il tempo ti ha dato riconoscenza. La redenzione attuale deve riconoscerti il giusto merito.
Caro amico, vorrei porre termine a questo mio contributo rifacendomi all’icona che fa bella mostra ai tuoi articoli del blog. So di farti cosa gradita e con piacere mi affretto ad esporti il mio commento.
Sarpedonte! La morte di Sarpedonte in un cratere di Eufronio. Sarpedonte, alleato di Troia, semidio perché figlio di Zeus e di una donna. Ucciso da Patroclo. Perché parlo di costui?
Dice Sarpedonte all’amico Glauco: Mio caro , se noi due fuggendo da questa guerra, potessimo vivere per sempre senza vecchiaia e senza morte, io non combatterei in prima fila…..ma poiché ci circondano innumerevoli occasioni di morte che un uomo non può sfuggire né evitare, andiamo avanti: o daremo gloria a qualcuno, o qualcuno darà gloria a noi!
Penso che queste parole del tuo amato Omero possano esserti di aiuto nel Grande Viaggio che hai iniziato.
CARLO ALBERTO FALZETTI

Carlo che bel commento e come te ne sono grata; conobbi Ezio casualmente, io giovanissima appena laureata ebbi come incarico l’allestimento del
Bar dello Sport Garden e mi dettero come omaggio una tessera gratis per un anno; fu in piscina che conobbi Ezio in un giorno assolato di giugno in cui c’eravamo solo noi due; non avrei mai immaginato che sarebbe diventato il mio consuocero e io la “sua consuocera preferita” come mi chiamava; ho condiviso con lui la battaglia per la truffa alla fondazione e con molta sincerità provo vergogna per chi vergogna non ha e oggi rivolta la frittata con elogi di cui sicuramente Ezio oggi farebbe a meno. Non sempre le nostre idee coincidevano e spesso battibeccavamo specie per la politica ma lo facevamo con simpatia e con affetto; gli saró sempre grata per il regalo più bello che ho ricevuto: una nuora meravigliosa come Elisa bella dentro e fuori e una consuocera dolce e affabile come Marina, regalo per me importante visto le difficoltà incontrate con la famiglia di mio marito;con loro non mi sento più sola. Non riceveremo più le sue dotte pillole di saggezza umorismo e spesso giusta rappresentazione e interpretazione delle vicissitudini del mondo: la morte ha steso un manto di silenzio sui suoi affanni
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Probabilmente non lo ricordo o forse non ho fatto in tempo ad avere un rapporto diretto con lui, ma lo sto conoscendo attraverso le tue affettuose narrazioni, il profilo così poco retorico e coinvolgente che hai ricostruito, la restituzione calda e precisa del suo paniere di virtù. Ancora una volta grazie Carlo.
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Che onesto e leale tributo, Carlo Alberto, tu offri ad Ezio.
Arcana imperii per noi, comuni mortali, vengono mostrati.
Paolo, che abbiamo celebrato ieri, anche con l’ omelia durante le esequie funebri, dice che ogni autorità viene da Dio ed indagare sulla politica non ci è concesso. Ma in questi tempi, ai quali si rivolgeva il nostro ultimo cantastorie Ezio, gli arcana imperii( Il potere e la democrazia) vengono svelati con una capillare raccolta di dati attraverso il web, dati confusi, contraddittori con il solo scopo di manipolare le nostre personali opinioni.
Ma noi, Marcello ed io, abbiamo conosciuto Ezio, amico, con Marina, della nostra età matura, dove, oltre le convenienze ed i convenevoli, si apre lo hypokeimenon della Persona, il sostrato, la Sostanza, il fondamento ontologico.
Ciao , Ezio, amico delle battute gentili, del Symposium al Circolo Unione, con il tuo panama, che spesso ti rubavo…
Marcello e Paola
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