SIAMO A 2.000
di FABRIZIO BARBARANELLI ♦
Siamo a 2000. Duemila articoli pubblicati in poco più di sette anni di vita di spazioliberoblog.
Quando abbiamo avviato il progetto, pur avendo fiducia e determinazione, non pensavamo a questo risultato.
Civitavecchia è una città difficile, estremamente frammentata, ogni gruppo fa storia a sé e le istituzioni troppo spesso sembrano non voler contrastare le divisioni.
Non c’è una proposta unificante, una strategia, né nel sostegno ai progetti, né per l’utilizzazione degli spazi, né tantomeno nella gestione dei finanziamenti, troppo parcellizzati in piccoli rivoli che non risolvono i nodi di fondo della cultura cittadina.
Bisogna stare insieme, fare rete, come si dice oggi.
Bisogna lanciare una sfida: non avere paura del confronto, mettere in relazione culture diverse, interessi ed anche posizioni politiche, in sostanza far comunicare.
Questo significa andare controcorrente rispetto alle tendenze oggi prevalenti che tendono alla chiusura in gruppi, in “tribù” omogenee, esasperando anche l’individualismo e la impermeabilità delle esperienze.
E’ un male antico che i social hanno reso una patologia della società.
Ma è un male da cui bisogna difendersi, contrastandolo.
Se scaviamo un po’ ci accorgiamo che anche il “pubblico” risente di questa malattia, anche il pubblico si è cristallizzato.
Ogni associazione ha il “suo pubblico” e oserei dire che anche gli stessi protagonisti della cultura cittadina hanno il “loro pubblico”.
Anche il pubblico è diviso, frammentato, “tribale”.
E’ una visione schematica, sicuramente approssimativa, che pone solo alcune delle questioni con le quali dobbiamo misurarci. Ma è una visione realistica.
Quando siamo nati come spazioliberoblog, questi fenomeni esistevano e volevamo creare un luogo che sfidasse questa realtà che consideravamo negativa.
Abbiamo fatto un po’ di strada e i nostri oltre cento collaboratori lo testimoniano con il coraggio dei loro contributi, del confronto permanente, della libertà di esprimersi in un clima di solidarietà e di coesione ma anche con le contraddizioni che spesso emergono.
Vogliamo continuare ad essere parte attiva di questa sfida culturale e i duemila articoli prodotti dai tanti collaboratori sono un segno visibile di questa volontà.
Lo sono gli articoli, lo sono le iniziative di cui siamo parte attiva, cercando sempre il rapporto con altre realtà culturali e lo è anche la volontà di allargare la rete dei contributi.
FABRIZIO BARBARANELLI
Le tribù si fondano su un mito fondante ed attraverso il rito attorno al totem attualizzano felici il loro antichissimo mito, sempre uguale, sempre ripetitivo, ignorando l’altrui pensiero.
Cultura è il superamento del tribalismo, del fondamentalismo,. E’ il trionfo della società aperta di contro alla chiusura clanica.
Accettare il pensiero altro mantenendo sempre il dubbio non solo metodico ma “esistenziale”.
Chi è depositario della verità?
La cultura non ama l’erudizione quando questa si rivela strumento identitario.
Il blog era un rischio.
Rischio per la possibile apatia dei contributori.
Rischio di settarismo.
Rischio di stanchezza nel tempo.
Tu, Fabrizio hai saputo tenere dritta la barra accettando, mediando, stimolando, frenando gli eccessi.
C’è ancora da progredire ma è certo che per Civitavecchia è un successo.
Ricordo , dopo pochi mesi dallo start up che mi fermarono palesando il vezzo salottiero dei radical scic, il parlarsi addosso, la chiusura settaria.
Le cifre che comunichi sono dati che dimostrano altro.
Dobbiamo migliorare perchè solo così l’organismo vive. L’entropia può essere sempre in agguato.
Mi permetto di dire che l’esperienza della “cultura in scena” di Ettore è stato un momento interessante che non dovrebbe cadere nell’oblio.
Tante altre potrebbero essere le idee, tuttavia.
Grazie per ciò che hai fatto.
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Benissimo, sono ottimi i dati che Fabrizio mette a nostra disposizione ed efficace la sua guida sempre accorta e saggia. Lunga vita al Blog ed alla sua capacità di essere motore di iniziative.
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Non avere paura delle contaminazioni, dello scambio tra tribù, imparare ed insegnare nuovi linguaggi, nuove parole, una nuova cassetta degli attrezzi. Questa la nuova sfida che abbiamo davanti.
grazie Spazioliberoblog per avermi accolta, ascoltata e letta.
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Ripeto un commento scomparso. Da “poveri cristiani” alla Celestino, aspetterei a festeggiare il 2023^ articolo così da averne uno per ogni A.D. In seconda battuta, avrei desiderio di uno scambio di idee su alcune questioni di fondo. Mi rendo conto che devo fare uno sforzo e partecipare ad una prossima riunione.
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Contate su di me per qualsiasi iniziativa di cultura e spettacolo che serva , se non riportarci ai tempi della nostra egemonia culturale, almeno a fermare l ondata mefitica di omologazione socioculturale..
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