“La gestazione surrogata sfrutta il corpo della donna”.

di TULLIO NUNZI

Queste le affermazioni della socialista Maria Monterò , facente parte del governo progressista spagnolo, che ha espresso la sua più totale contrarietà a tale pratica.
Non solo questo, ma si proibisce anche la pubblicità delle agenzie intermediarie, considerando la gestazione surrogata una vera forma di violenza, sottolineando che non va dimenticata la situazione di precarietà economica delle donne che mettono a disposizione il proprio corpo per una gestazione remunerata. Una discriminazione evidente legata a condizioni di povertà.
Dichiarazioni che rendono ancor più chiaro che il problema della gestazione surrogata, dell’ utero in affitto, non è un problema né di destra né di sinistra; non per niente soltanto 20 paesi su 212 hanno legiferato sulla maternità surrogata. Quello che deve preoccupare sono i numeri che si nascondono dietro.
Il mercato vale 14 miliardi di dollari nel 2022 ,nel 2032alcune previsioni ipotizzano il raggiungimento di 129 miliardi. Mette i brividi una insana forma di marketing.
Si può scegliere di tutto : gruppo etnico ,colore capelli ,occhi,un pacchetto deluxe che parte da 70 mila dollari. Prezzo aumenta a seconda del sesso e che senza disturbi genetici sale di prezzo.
Esiste anche una fiera della maternità a Parigi.
Allora si possono comprare ovociti di una donna che sono nel catalogo poi poi portarla in laboratorio con lo sperma del cliente per poi impiantarlo nel grembo di un altra donna che metterà a rischio la propria salute per consegnare un bambino a chi paga bene .
Non mi piace, anche perché ho la sensazione, che può essere sbagliata, della donna vista non come soggetto ma come strumento, oltre che un approccio utilitaristico al corpo della donna inteso come manipolabile.
A ciò si aggiunga che il bambino viene strappato al legame con chi l‘ha partorito e all’importanza dell’allattamento che va a farsi benedire.
Non mi piace perché ho la sensazione assai inquietante che l’ eugenetica si trovi dietro l’angolo, anche se si tratta di eugenetica liberale e progressista .
Ma allora perché non vendere direttamente il figlio.
Dopo il parto in una sorte di trattativa privata, come avveniva (sottolineato nei commenti di un precedente articolo) in gran parte della Sicilia, da parte dei ricchi latifondisti nei confronti delle contadine.
E non può essere portato a giustificazione che il corpo è mio perché allora dovremmo permettere la vendita di reni, fegato, polmoni che invece sono reati abominevoli, in tutto il mondo.
In tutta sincerità sarei più attento a problemi che la sinistra, anzi i laici hanno abbandonato da sempre al mondo cattolico: adozioni e denatalità .
Due temi che potrebbero, anzi dovrebbero appartenere alla sinistra laica purtroppo afasica e senza proposte.
TULLIO NUNZI

https://spazioliberoblog.com/