Settimo compleanno per spazioliberoblog
di FABRIZIO BARBARANELLI ♦
Non sono i numeri a decidere il successo di una iniziativa però ci sono casi in cui anche i numeri hanno voce.
Facciamoli parlare quindi: oltre 1900 articoli pubblicati ad oggi ad opera di 120 collaboratori. 4323 commenti agli articoli. Una chat in permanente ebollizione. Ed altro ancora.
Quest’anno, dopo la costituzione dell’associazione, sono state anche promosse iniziative esterne, prima tra tutte il Premio Eugenio Scalfari in collaborazione con Blue in the face e Book faces, che ha avuto un indiscutibile successo e che ha visto impegnarsi nella città personaggi importanti della cultura italiana.
Le ragioni e gli obiettivi della nostra nascita sette anni fa furono subito chiari: creare un luogo di libertà in cui si possano confrontare diversi soggetti culturali, senza pregiudizi, senza arroganza, senza verità e pretese dogmatiche e soprattutto senza intolleranza. Tentare inoltre di creare le condizioni per mettere in relazione tra di loro le realtà troppo frastagliate del variegato mondo della cultura cittadina e non solo.
Senza avere pretese egemoniche, consapevoli che le egemonie si creano sulla forza delle idee, non sulle rivendicazioni e i proclami.
La realtà cittadina si muoveva e si muove in direzione antitetica.
Si caratterizza per la frammentazione, l’esasperato individualismo e l’esistenza di gruppi che somigliano troppo spesso a tribù in preda a forme parossistiche di autarchia,
E’ un fenomeno generalizzato su cui i social esercitano una potente pressione.
In troppi tendono a chiudersi nel loro gruppo, con le loro verità assolute, indisponibili ad ogni contaminazione e al confronto.
Tante isole separate, così ci appare la realtà odierna, ciascuna con un suo pubblico di riferimento.
Spazioliberoblog è nato anche pensando alla necessità di luoghi comuni di riflessione in cui le diverse realtà possano incontrarsi e confrontarsi.
E occorrerebbe un coordinamento anche in rapporto alla utilizzazione degli spazi e ai programmi, per evitare sovrapposizioni e conflittualità. Sarebbe nella sostanza utile un progetto complessivo che non leda in alcun modo le autonomie e l’assoluta libertà delle singole associazioni, ma che sia capace di coinvolgere la città intera e di valorizzare i momenti comuni, i personaggi significativi, le eccellenze che abbiamo in vari campi.
Si pensi a titolo di esempio alla imminente celebrazione dell’anniversario del bombardamento e ad altri significativi appuntamenti cittadini. Non dovrebbe essere un momento corale, di partecipazione?
Questo è certo il compito di chi amministra e credo anche che dovrebbe e potrebbe essere l’obiettivo più stimolante e appassionante per far crescere la nostra città sul piano civile e culturale.
Di qui una forte sollecitazione in primis al nuovo assessore alla cultura.
Malgrado queste insufficienze, crescono nella città iniziative dei singoli o di gruppi, lodevolissime testimonianze di vivacità e passione nelle più diverse discipline.
Ma la politica culturale cittadina va ripensata perché sia incisiva e faccia esprimere al meglio le notevoli potenzialità che abbiamo.
Va ripensata la politica della utilizzazione – e perché no? – della complementarietà degli spazi pubblici e privati.
Penso ad esempio che Teatro Traiano e Sala Gassman, dovrebbero rapportarsi tra di loro e con altri soggetti impegnati nelle attività teatrali.
Un tempo si pensava che la sala Gassman potesse essere la nostra India, sulla scia di quella felicissima intuizione di Mario Martone per il Teatro di Roma.
E’ proprio impossibile questa progettualità?
Ed è proprio impossibile coinvolgere in essa altri luoghi, divenuti ormai significativo riferimento per le iniziative culturali?
Ne potrei citare molti, presenti e vivi e troppo spesso scarsamente utilizzati.
Ma su questo dovremo tornare a riflettere e scambiarci opinioni.
Oggi, al settimo compleanno, è giusto riaffermare che noi siamo nati per dare un contributo in questa direzione.
La direzione del dialogo, del confronto, della valorizzazione delle energie culturali del nostro territorio ed anche fuori di esso.
Un grazie particolare infine a tutte le amiche e gli amici che stanno rendendo possibile questa avventura, con passione ed impegno disinteressati.
Fabrizio Barbaranelli
Spazio libero rappresenta indubbiamente una felice intuizione che cerca di nutrire la proposta culturale con iniziative di livello che sembrano di non essere alla portata di questa amministrazione che si caratterizza per insensibilità ed indifferenza. Il tuo sforzo, Fabrizio, merita un plauso sincero. Forse a questo punto Spazio libero potrebbe aprirsi a fasce di cittadinanza che rischiano di essere escluse dal godimento di eventi culturali stimolanti. Grazie Fabrizio.
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Caro Fabrizio,
Come ben sai sono da poco approdata in Spazio Libero, ivi condotta dal Premio Scalfari.
Sono soddisfatta di fare parte di questa comunità di pensiero. Lo scambio di idee è un balsamo per tutti, soprattutto quando molto viene urlato sui social. Avere un ideale “Convivio” in cui ragionare insieme non è affar di poco conto.
Grazie
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