Giubileo della Speranza
di ROSAMARIA SORGE ♦
Per circa 5 anni ho partecipato ad un laboratorio permanente presso l’Ordine degli Architetti di Roma e che riguardava “ la Città storica vista da un punto di vista di genere”
Il laboratorio era coordinato dall’arch. Renata Bizzotto, unica donna ad essere stata eletta anni prima Presidente dell’Ordine e vantava la partecipazione di un certo numero di soggetti territoriali interessati.
Il laboratorio era diviso in gruppi di lavoro e io personalmente insieme a due amiche e colleghe partecipavo a quello dei “ Percorsi dell’Accoglienza “
2015 era stato indetto un Giubileo straordinario definito “ Giubileo della Misericordia “ e il nostro interesse si concentrò per prima cosa sul percorso religioso, rimandando gli altri percorsi, archeologici, turistici, politici e quelli dedicati allo shopping a tempi successivi.
L’analisi dei luoghi interessati al percorso religioso in occasione del Giubileo aveva prodotto dei risultati negativi: strade e marciapiedi sconnessi, assenza di servizi igienici, scarsa fruibilità delle stazioni metro, assenza di arredo urbano, alberature malate, cadenti e pericolanti, anarchia nella gestione del commercio ambulante, mancanza di piste ciclabili e di mappe aggiornate per i servizi pubblici, inefficienza nella gestione della raccolta rifiuti, mancanza di una visual merchandising dei punti vendita, insomma quanto di meno adatto a gestire un evento importante come il Giubileo.
Poi in qualche modo il Giubileo finì e con molta sincerità Roma non ci fece una gran bella figura.
Ora per il 2025 si prospetta un nuovo evento definito “ Giubileo della Speranza” e speriamo che questa volta la città si attrezzi in tempo per far fronte a questo evento straordinario,
Per la verità è stato predisposto un primo gruppo di 87 interventi dei quali 32 di riqualificazione e valorizzazione, altri 23 relativi alla accessibilità alla mobilità, 8 dedicati all’accoglienza e partecipazione e 24 riguardano ambiente e territorio. A questi si affiancano gli interventi già definiti dai fondi PNNR per la realizzazione del Piano “ Caput Mundi “
Mi sono allora concentrata sui progetti che riguardano Ambiente e Territorio e che sono particolarmente indirizzati alle vie d’acqua e alle vie verdi sperando di trovare qualcosa che allargasse gli obiettivi anche sui comuni circostanti e in particolare su Civitavecchia come porto di Roma e interessata dal turismo delle navi da crociera che potrebbero avere un incremento, subire una impennata proprio l’anno del Giubileo.
Non sono in previsione interventi che possano riguardare la città di Civitavecchia.
Nella città definita “Porto di Roma” dove attraccano, specie in estate anche 10 – 11 navi al giorno, non si prevede nulla; nella città che costituisce il biglietto di visita dell’Evento Giubileo non sono stati fatti progetti mirati all’Accoglienza.
Credo che sarebbe assolutamente necessario che le forze politiche si esprimano a riguardo ed in particolare i rappresentanti del territorio sia in Parlamento che in Regione.
Vanno predisposti e realizzati progetti che riguardano prevalentemente la Mobilità sul Territorio ma anche la possibilità di accogliere un certo numero di turisti. Chiaramente poi la città dovrebbe presentarsi al meglio e questo non è un aspetto secondario; anni di trascuratezza sul piano delle manutenzioni e dell’arredo urbano sono sotto gli occhi di tutti.
Ecco un esempio in pieno centro della città e precisamente in via Trieste, strada molto battuta dai turisti proprio perché conduce al Piazza Leandra.
Altro scorcio cittadino sicuramente interessante considerato che si trova proprio all’uscita della Stazione ferroviaria.
Pensiamo di fare accoglienza in questo modo?
Per la verità ci siamo anche stancati di tirare fuori sempre questo “ cahier de doleance “ che non sortisce alcuno effetto. Io personalmente in diverse occasioni ho presentato alle varie Amministrazioni dei suggerimenti frutto di riunioni tra colleghi o di workshop interdisciplinari, ma, di qualunque colore fossero state le varie Amministrazioni, non si sono visti risultati seppure piccoli, nessuno dei suggerimenti raccolto e realizzato, insomma il silenzio più assordante.
Oggi il “ Giubileo della Speranza “ apre un nuovo capitolo e ci dà un’altra possibilità.
Sapremo coglierla per dare anche a Civitavecchia un nuovo futuro o anche questa volta ci rassegneremo a concludere che anche “ la Speranza “ alla fine muore.
ROSAMARIA SORGE
Perfettamente d accordo con L ‘articolo.
Da tempo si sa del giubileo,ma niente e’ stato programmato.
Non e’ solo un problema delle amministrazioni,perché debbono scendere in campo anche le associazioni di categoria,visto quello che smuove da un punto di vista economico , un giubileo.
Scarseggiano proposte ,progetti strategie.
Sarebbe ora di discuterne,e ci mettere anche la ipotesi,mi auguro concreta dell’Expo.
Anche perché la concorrenza e’ ormai tra territori,ed altri territori si stanno muovendo.
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Rosamaria, leggo il tuo dettagliato articolo in circostanze che aumentano in me proprio la mancanza di quella “virtù teologale” che tu metti nel titolo e che, vedo, non è molto alimentata dai fatti neppure per te. Quanto alla Fede e alla Carità, per quanto mi riguarda e nonostante l’ottimismo che ho sempre dichiarato finora, lasciamole stare, proprio per rispetto a loro ed a noi.
Credo di capire che avevi preparato un paio di esempi (suppongo negativi) di quello che la “città con porto” (di Roma) offre attualmente al turista-pellegrino. Non so dove siano finiti, ma sono ugualmente immaginabili. Purtroppo, c’è anche da aggiungere che allo stato attuale, gli uffici comunali stanno impedendo la realizzazione di alcuni interventi molto importanti e già finanziati da anni e anni, ma anche, lo devo dire con dispiacere, nell’indifferenza generale (qui sul posto) di persone ed enti. Ne seguirà l’ennesima procedura di infrazione a cui il Comune non è nuovo, le proteste degli altri Comuni, e molto probabilmente – questa volta – la definitiva perenzione dei fondi (non pochi) e il tramonto di progetti predisposti in tutti i dettagli, ripeto, da anni e anni. Forse non ci si è fatto caso, ma sono cose che vado scrivendo in quasi tutte le puntate della rubrica. E dire che proprio la carissima Renata Bizzotto ha curato la pubblicazione per il nostro Ordine di una di quelle opere che facevano parte del “pacchetto” Prusst e Piau. Che ti devo dire? Lo so: il silenzio più assordante. Ci sono persone che non ti sentono, non ti parlano, non ti vedono… Le famose scimmiette…
Rosamaria, hai ragione, anche questa volta ci rassegneremo a concludere che anche “ la Speranza “ alla fine muore. E non solo la speranza… Ma sai, nei libri, nella storia, ci sono tanti precedenti. Ricordi Sansone?
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Si infatti le immagini non sono state messe, che dirti? La prima riguardava in particolare un negozio di fronte al mio studio che è chiuso da qualche anno e ha uno spazio tra la strada e l’ingresso vero e proprio al negozio, bene questo spazio é stracolmo di immondizia; ora io posso anche capire che il proprietario non se ne curi ma per decoro urbano l’Amministrazione dovrebbe intervenire; idem quello adiacente l’ingresso della Stazione.
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Le immagini dello scempio urbano e urbanistico le troviamo sui social , su face.., sono gli stessi cittadini che denunciano l’incuria in cui siamo costretti a vivere!
Importante è la tua requisitoria da esperta del problema, inascoltata fino ad ora dalle amministrazioni comunali. C’è da dire che anche l’opposizione da tempo denuncia questo stato di abbandono delle periferie e dei punti nevralgici della Città per quanto riguarda il turismo.
Le lamentele di doglianza non mancano, importante il tuo articolo, che invita ad avere occhi aperti sul nuovo evento ,con un minimo di…speranza !
Grazie Rosamaria.
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Ora immagini😭😭😭😭
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