SYMBOLUM

di CARLO ALBERTO FALZETTI

Avvenne un giorno che nella casa di un uomo zelante attento osservante della retta dottrina irrompessero un manipolo di facinorosi  mettendo a soqquadro ogni cosa ed imbrattando in modo immondo i suoi argenti preziosi

. Quando egli vide tutto ciò chiamò i servi perché rimettessero tutto nell’ordine giusto ma, visti gli argenti insozzati in tal guisa, disse loro: “Gettate alle ortiche quei pezzi insudiciati, non voglio più avere di fronte ai miei occhi oggetti che sono stati così imbrattati da mani impure”.

 Allora sua moglie entrata nella stanza fermò con impeto i servi e disse al marito:” Perché ordini ai servi di distruggere i nostri argenti di cui andavamo molto fieri. Non hai mai letto cosa dicono le Scritture dei nostri Saggi che hanno permesso di far sgorgare la nostra Costituzione?”

Il marito colpito da quanto la moglie aveva detto comprese quanto la “temperanza” fosse necessaria e disse ai servi: ”Fermatevi! Prendete panni di buona lana e nettate gli argenti fino a che essi riprendano la loro giusta brillantezza. Volevo gettare il sudicio ma non mi avvedevo che gettandolo in quella maniera finivo col  rinnegare il miei antichi argenti ed il loro grande valore .

Solo ora mi accorgo di  quanto la temperanza sia a me cara”

 

Se anche fossi il più colto tra i miei simili ed avessi accesso allo scibile

ma non usassi la temperanza

sarei un flauto sfiatato, un cembalo non tintinnante.

 

Se anche odiassi il mio nemico fino alla morte

ma non usassi la temperanza

sarei simile a come è il mio nemico.

 

Se anche seguissi con rigore l’ortodossia del mio credo

ma non usassi la temperanza

sarei come colui che è intollerante della tolleranza.

 

La tolleranza tutto tollera pur nella diversità

La tolleranza sa distinguere il segno dal simbolo.

Il simbolo non è il segno.

Sovrabbondante di significati è il simbolo.

Saggio è colui che sa vedere questa sovrabbondanza.

 Sopravvive il simbolo se mani crudeli lo distorcono secondo la loro convenienza.

Saggio è allora colui che sa salvare il simbolo dallo sporco di quelle mani.

 CARLO ALBERTO FALZETTI

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