CONTRA SPEM SPERO
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
In cima ad un erto monte sassoso
Trasporterò la pesante pietra
…..in una lunga notte nera impenetrabile
….senza speranze comunque spererò
Vivrò! Via i pensieri tristi.
Dopo tante immagini,
dopo fiumi di parole,
dopo eleganti ipocrisie,
dopo attente analisi (penso a Nicola),
vorrei aggiungere poco o niente di mio ma affidarmi ad un genio ucraino.
Quei versi iniziali appartengono alla poesia, il linguaggio che resta dopo che la razionalità ha esaurito la sua energia.
Parlo di Lesjia Ukrainka (1871, 1913) la poetessa più amata in Ucraina. Attraverso internet si può leggere la sua lotta a favore del popolo ucraino soggiogato dall’impero russo: La cattività babilonese, Kassandra.
Nella Boiarina esprime che l’unico modo per liberarsi dell’oppressione moscovita sia la lotta armata.
Tutto qui.
In questo momento di angoscia potremmo far nostre le sue parole: contra spem spero!
CARLO ALBERTO FALZETTI
Grazie della segnalazione. Versi ispirati che aggiungono emozioni alle analisi con cui ci sforziamo di comprendere il dolore. Senza mai riuscirci adeguatamente.
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Per trasportare inutilmente
durante il proprio lungo viaggio
dei macigni, perpetuamente,
ci vuole tutto il tuo “coraggio”,
Questa tua fatica si rinnova nella “speranza”
che un giorno la fortuna “amica”
ricompensa la tua costanza,
tu prosegui, mente ormai “folle”,
Nell’inutile sforzo”insano”,
finché, stanco e di sudor
molle non ti accorgi che esso fu vano..
Mai non smorzi il tuo “folle ardore”.
Nel “delirio della ragione”
non s’accorge che ha”contro”un mondo
così lotta sino in fondo
per”dannarsi alla perdizione”.
Dio ha congiunto il bene col giusto,
per trascendere un mondo angusto
dove regna sovrano il “male”.
Senza speranza spero
Essere speranza per dare speranza, Paolo di Tarso.
Le storie delle donne non vengono mai narrate,
ma, silenziose, partecipano all’abisso della libertà in cui l’uomo precipita.
L’anima russa si incarno’nella forma dell’anarchia, del perfetto rivoluzionario proteso ad annichilire ogni”nomos”, stare dalla parte dei “demoni”, di Bakunin, del “sottosuolo” sempre anarchico degli appetiti, dei bisogni e
… la “nostalgia” di Santità..
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