“SALUTI & BACI” di Silvio Serangeli – 2. Lo stadio del Cavaliere.

di SILVIO SERANGELI

«Solo qualche minuto, un po’ di pazienza, e lo abbiamo in video». Ma sul maxi schermo, approntato per l’occasione, della parrucca impomatata e del sorriso robotico del Cavaliere non c’è stato verso di vedere nemmeno un secondo. Inutili i tentativi di contattare la giovane procace badante parlamentare, ultima della serie: irraggiungibile. «Va beh, cominciamo. C’avrà avuto un problema de prostata, quarche dolore pe’ l’età, magari non hanno finito de truccallo». Il pubblico cominciava a perdere la pazienza, fino a quando una militante degli Azzurri sudditi del Cavaliere ha dato il via libera alla conferenza stampa. «Vorrà dire che intitoleremo il nuovo stadio al Cavaliere. Chi lo conosce sto’ Fattori, chi è?» Com’è, come non è, lo stato maggiore dei forzisti ha presentato il progetto di ristrutturazione dello stadio comunale nella prestigiosa cornice di un grand hotel. Non quello dei fotoromanzi. Booom! E ancora boom! Era ora, potrebbe dire qualcuno. In verità in questa strana città si fa il callo per tutte, proprio tutte le disgrazie.

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Del Fattori, chiuso dall’inizio del settembre del 2018, ce n’eravamo proprio dimenticati. Per dire che alla stragrande maggioranza dei cittadini non frega meno che niente che i calciatori nerazzurri giochino perennemente fuori casa. «Tanto, che cambia, stamo più a fonno delle tilline». In verità nel panorama miserello della pedata nazionale, fatta eccezione per i due rigori agli europei, il calcio di provincia, un po’ dappertutto, è in liquidazione. Squadre importanti con una storia  anche nei massimi tornei, non esistono più o sono finite nelle cantine e nei ripostigli. E all’appello non manca da molto tempo neppure “la Vecchia”, stadio o non stadio. Si campicchia. Fatto sta, com’è come non è, gli azzurri del Cavaliere si sono messi di punta, senza risparmio di energie. Pare che gli uffici comunali abbiano lavorato sodo come una dependance dell’assessore. Merito dell’entourage di Forza Italia che si è fatto onore non spegnendo mai la luce degli uffici, tralasciando la messa della domenica e le feste comandate.

Fattori 2

Attenzione il Fattori, che poi dovrà chiamarsi “Stadio del Cavaliere”, a perenne ricordo del capo-padrone, sarà tutta un’altra cosa. Pensate all’idea geniale di ricostruire il velodromo, mentre per l’assenza di gare quelli esistenti giacciano, bene che vada, in stato di abbandono. E poi, non ci sarà solo il calcio. Vediamo un po’ se abbiamo origliato bene: verrà costruita una tribuna coperta di tre piani, un campo di calcio a 5, un campo di basket, una palestra all’aperto di 140 metri quadri, una galleria dei canottieri, tutto da comprendere il suo significato, tante altre belle cose, fra le quali anche l’alloggio per il custode. «Un’opera faraonica» scandisce impettito l’assessore che sarà completata entro il settembre del 2023. Tutto bello. Tutto vero, anche se da queste parti si è abituati alle fregature, per dire che dopo la nevicata di fine febbraio 2018 il “Palagrammatico” non esiste più e non si sa quando verrà resuscitato. Ma il nuovo stadio è un’altra cosa. È un’occasione molto appetitosa su cui, sembra di capire, gli uomini del Cavaliere si siano gettati a pesce. Si spiega così questo interesse speciale di un gruppo consiliare, che fa parte di una maggioranza, che presenta a proprio titolo, e vanto, un progetto per altro finanziato dallo Stato con i soldi pubblici al Comune, ottenuto dalla precedente amministrazione. Che ci stava a fare il sindaco? Il convitato di pietra? Era un ospite? Perché il progetto non è stato presentato nella sede naturale del Comune. E perché non lo ha presentato, come è prassi, il primo cittadino? Una cosa mai vista: una forza politica che fa parte di una coalizione di governo, che presenta in proprio un progetto del Comune. Stupisce che ci sia chi ancora si stupisce di questa deriva. Sono da tempo saltati gli schemi dell’etica tradizionale. Non c’è alcun rispetto per il ruolo per il quale si è stati eletti. Basta leggere le cronache di questi ultimi mesi per registrare cambi di posizione, disinvolti passaggi da un gruppo all’altro, malcelati ricattini da banda del buco.

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Il sindaco galleggia in questa melma e prende schiaffi dai suoi presunti alleati, intanto «er popolo se gratta, il resto viè da sé» come direbbe il Belli. Andiamo avanti così. Ci sarà questa costruzione faraonica, che farà invidia a tutto il Bel Paese, come è stato enfatizzato durante la conferenza stampa al grand hotel. Peccato non ci sia stato l’ologramma del Cavaliere, ma la sua impronta di fare girare i danè, è stata agguantata al volo. I suoi degni seguaci hanno capito il messaggio e si sono precipitati a fare tana libera tutti, a prendersi tutto er cucuzzaro. Al termine della presentazione, fra prati e palestre, è trapelato il vivo interesse per un aspetto tutt’altro che secondario: «Chi sarà il raccomandato per l’alloggio del custode?». E l’unità ritrovata nel bel salone del grand hotel fra i cavalieri del Cavaliere sembrava già scricchiolare.

SILVIO SERANGELI

** Le immagini di proprietà dell’A. riproducono: 1 la tribuna negli Anni Quaranta,  2, 3 due vedute degli anni d’oro del calcio cittadino.