BERNARDINA LA PROFETESSA.

di CARLO ALBERTO FALZETTI

IL CONFESSORE. Bernardina vieni accomodati Sei pronta ?

BERNARDINA. Monsignore sì. Se la memoria mi viene in aiuto.

Sono nata a Gradoli. Orfana sono giunta a Valentano presso una cugina zitella. Avevo devozione, volevo entrare a far parte delle Maestre Pie. Sapevo leggere ma non scrivere. Mi rifiutarono, troppo povera e modesta. Ma io non ero fatta per sopportare ricuse.

Non sono io a dirlo. Leggete Monsignore, leggete qui nelle carte che cosa  scrissero di me durante il processo, leggete.

 

IL CONFESSORE. Leggo, leggo Bernardina.

 Dunque “ti descrivono piuttosto bella, bionda di capelli, sensuale, dicono proprio così. Però scaltra, maestra nell’arte del fingere. Allora avevi 37 anni. Eppoi,  certo, altera, un po’ piccosa, arrogante e che si rivolta con malagrazia. Ed, ancora,  che dopo la Comunione parla troppo e che va in manica di camicia e con una vestarella. Infine, che declina  sovente nel litigio”.

Questo è scritto di te!

 

BERNARDINA. Lingue amare, invidia dei maligni,  ciarle della gente. In parte è vero, in parte è falsità.

 

IL CONFESSORE. Che accadde a Valentano  quel giorno lontano dell’anno 1774?

 

BERNARDINA. S’era in primavera. Giunsero  birri e bargello, in tanti, da Roma. Li mandava il Papa. L’Arciprete e tutti i padri gesuiti che stavano nel Paese li portarono a forza in Castel sant’Angelo nelle prigioni. Alla Priora del Monastero e a sor Teresa le rinchiusero dentro il Convento. A me trascinarono a Montefiascone in un altro Monastero, chiusa come in un carcere.

Dicevano che avevamo fatto il complotto per far uccidere il Papa.

IL CONFESSORE. Perché voler uccidere Sua Santità? Certo, la storia la conosco bene, ma voglio ascoltare la tua verità.

BERNARDINA. Io facevo le profezie e dichiaravo di essere alla presenza di Dio L’Arciprete ha scritto tutto sopra un diario, tutto quello che ho fatto e ho detto. Ho letto tanto. Santa Caterina, Santa Teresa, Maria Maddalena De’ Pazzi. Facevo i vaticini, è vero e mi davano aiuto i Padri gesuiti e l’Arciprete..           

Ho avuto la visione e raccomandavo il Papa e gli dicevo:” Santo Padre state attento a non fare il fallo della soppressione della  Compagnia di Gesù.Vedete di non errare perché può succedere qualche sconcerto grosso anche contro la Vostra Persona.”  Io volevo dire che se abolisse la Compagnia si doveva preparare a morire più presto di quello che non si crede.

 

IL CONFESSORE. Ma tutto è andato come previsto. Il papa firma la Bolla di soppressione dei Gesuiti, tu e gli altri sono incarcerati e quattro mesi dopo il Papa muore. Come avevi profetizzato il corpo va subito in disfacimento. Inoltre, avevi vaticinato contro il re di Francia, nemico della Compagnia, ed anche questo accade. Una strega! Nel Medioevo il rogo sarebbe stato l’esito finale.

Forse, Bernardina, sei solo stata vittima del complotto. C’era chi desiderava punire l’autore della Bolla avvelenandolo. Ma l’alibi eri tu, Bernardina, tu  donna che vaticina, che ha il dono di vedere il futuro. Come la Pizia di Delfi. E’ per questo che ti nominano “Pitonessa” spregiando il nome della sacerdotessa d’Apollo.

BERNARDINA. Monsignore io non lo so se il Papa ha avuto il boccone velenoso. Io so solo che per screditarmi e farmi parlare gli inquisitori  lessero una parte del mio diario e lo fecero intendere in modo disonesto come se io avessi fatto solo peccato.

IL CONFESSORE. Ma io debbo rammentarti ciò che scrivesti allora nel diario. Sono costretto a leggere ed è facile per uno come me entrare in inquietudine. Leggo quello che dettasti nel diario:

 “Nell’orazione seguivano fra me e Amore osculi, amplessi, e toccamenti soavi in tutte le parti dello Spirito….stavo reclinata nel seno dell’Amore ed egli nel mio gustando  la mia purità, ed io la sua, come purissimo latte….L’Amore nudo spogliato mi invitava ad andar seco nel talamo sotto una coperta….ed io con tanto impeto stavo nello Spirito penetrata e penetravo lui……

BERNARDINA. Basta!! Basta tutto questo. Non proseguite Monsignore!

Io lo dissi allora e lo dico ora. Era il linguaggio che avevo appreso dal Cantico, da Santa Teresa, da Maddalena. Erano loro, gli inquisitori, a metterci lo sporco ed il peccato. Io ho ritrattato . Ho abiurato e detestato i miei errori. Ma non questo, non questo.

Posso aver difeso la Compagnia. Posso aver detto che col mancar la Compagnia potesse mancar la fede.

Monsignore, sono passati tanti anni non so giudicare del complotto che è cosa più grande di me.

Ma supplico Iddio che crediate che il mio linguaggio dell’Amore era cosa pura e che le effusioni che esprimevo  e che mi furono gettate contro per farmi confessare del complotto riguardavano il volermi fare simile a lui, a Cristo, alla sua passione medesima.

Si deve avere un po’ di pietà, dopo tanti anni.

 Che altro si vuole da me.

 Sono soltanto una donna,

 sola.

CARLO ALBERTO FALZETTI

*Immagine di copertina: fonte Wikipedia

 .   .   .

Bernardina Renzi, la “Pitonessa” di Valentano venne graziata subito dopo l’elezione del nuovo Papa Pio VI.

L’immaginario colloquio riportato tenta di descrivere la figura di Bernardina ,ormai anziana, al fine di tracciare verosimilmente la sua personalità sintetizzando gli avvenimenti del 1774 ed avvalendosi dei documenti processuali tratti da un lavoro recentissimo citato successivamente (dopo gli avvenimenti, difatti, si perdono del tutto le sue tracce).

I fatti di Valentano ebbero un eco a livello europeo a seguito di profezie avverate e del sospetto di complotto da parte dei Gesuiti il cui Ordine era stato sciolto.

Le profezie avverate sono la morte di Luigi XV. L’elezione di Ganganelli (Clemente XIV). La soppressione dei Gesuiti. La morte di ClementeXIV. L’impossibilità di vedere la salma a causa del disfacimento. L’elezione di Braschi(Pio VI). La ricostituzione dei Gesuiti.

La  figura di Bernardina può essere discutibile (incerta è la relazione che aveva con l’Arciprete). Ma il fatto rilevante, al di là dell’arte profetica, è il “genere”. Una donna povera, nubile, sofferente anche se ardita e scaltra aveva solo un modo per poter aspirare ad una ascesa sociale: la profezia, ovvero entrare in competizione con il sacerdozio riservato al mondo maschile. Destino, questo, di tante donne tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento.

Le Maestre Pie furono una svolta radicale perché di fronte all’alternativa “aut maritus aut murus”si offriva per la prima volta una alternativa popolare al matrimonio o alla clausura (riservata alla media alta borghesia).Questo spiega il desiderio di Bernardina di far parte del nuovo “Ordine civile”  ed il suo ripiegamento sul lato profetico quale risposta al rifiuto (è interessante segnalare che una delle fondatrici sia la tarquiniese Lucia Filippini).

Fin troppo scontato il fatto che per far confessare Bernardina circa il complotto politico la si screditasse  mostrando i tratti scabrosi del diario ed interpretandoli, soprattutto, con il consueto sospetto maschilista.

L’accusa fin troppo facile della “malizia” da scovare a tutti i costi nella mistica sponsale, mistica fatta certo di deliquio amoroso, è un tratto storico che si ripete ogni volta che si deve respingere l’emancipazione del femminile nel mondo religioso. Non c’è qui lo spazio per citare i numerosi esempi  che potrebbero essere materia di ulteriori articoli. .

Basti solo pensare a Santa Teresa d’Avila, Dottore della Chiesa, ed avere in mente la statua del Bernini e tutta la fitta serie di considerazioni sulla sensualità repressa del femminile e sublimata nel corpo di Cristo, Ma per disporre di chiarimenti in proposito si può leggere l’acuta analisi di Julia Kristeva : Teresa, mon amour,2009.

Sui fatti di Valentano del 1774 si può leggere, come detto in precedenza, il recentissimo e autorevole saggio di una ben nota studiosa  della storia della emancipazione femminile, Marina Caffiero ordinaria di Storia Moderna a Roma:   Profetesse a giudizio, 2020.

L’articolo è il risultato di una mia conferenza fatta presso una Associazione femminile a Valentano  pochi giorni fa (9 agosto).