A PROPOSITO DI SCELTE E PARTECIPAZIONE

di GIORGIO GARGIULLO

Si vanno diffondendo notizie che riguardano   insediamenti energetici nel nostro territorio. Nonostante si tratti di ipotesi per progetti che se attuati potrebbero condizionare il futuro di tutto il comprensorio per i prossimi 25 anni le notizie in merito sono sporadiche, accompagnate da prese di posizione certamente contrarie ma prive di un serio confronto con la città e il suo hinterland.
Ogni tanto un fugace intervento sulla stampa o qualche bisbiglio tra singoli che alimenta l’immagine di una città incapace di decidere collegialmente sul proprio futuro. Tutto ciò è assurdo; le scelte che attengono gli interessi di intere popolazioni debbono uscire dalla logica del chiacchiericcio o della mezza notizia ed anche da privati incontri tra “esperti” o gruppi di interesse per essere affrontate con il metodo della partecipazione e della discussione con tutte le parti sociali, politiche ed istituzionali ricercando la massima unità possibile sulle decisioni da adottare.
Qualcuno potrebbe obbiettare che tale metodo sia solo formale e comunque   faticoso; ritengo invece che mai come in questi casi la forma è sostanza e la fatica non è sprecata.
Non voglio ripetere quanto opportunamente affermato dall’amico Fabrizio Barbaranelli; voglio solo ricordarmi e quindi ricordare a chi forse ha dimenticato o a chi non ha vissuto quel periodo quanto accadde nei lontani anni ’60, ’70 e ‘80 quando si proposero alla città tre progetti poi realizzati e cioè la darsena traghetti delle FF.SS. la darsena SOI dell’Agip,  la centrale di Torrevaldaliga nord e dopo qualche anno, si era nella metà degli anni ’80, il rinnovo della convenzione Comune Enel che migliorò notevolmente quella del 1974 che comunque ebbe il merito dei essere la prima convenzione in Italia tra l’Ente elettrico ed il Comune ove veniva localizzata  una centrale termoelettrica.
In tutti i casi tali i progetti furono al centro di importanti dibattiti, di un confronto acceso con tutte le realtà sociali, politiche, istituzionali e anche con i rappresentanti della non vigorosa imprenditoria locale. Si discuteva anche duramente perché a tali progetti non mancarono le opposizioni, le richieste di modifica e anche le accettazioni qualche volta acritiche.
Ricordo, nel caso della darsena SOI e dell’attracco dei traghetti le posizioni di chi era preoccupato della progressiva privatizzazione dello scalo marittimo, le famose “autonomie funzionali”; ricordo le perplessità e l’opposizione di chi non voleva la centrale di Torrevaldaliga nord per non perdere fasce importanti del litorale cittadino da utilizzare invece per attività turistiche. Mi commuovo nel ricordo dell’amico Archilde Izzi che di questa posizione fu, come era sua abitudine, strenuo e battagliero sostenitore
Quei tre progetti vennero poi realizzati perché prevalsero le ragioni occupazionali e i vantaggi economici per la città e del suo comprensorio. Infatti in quel periodo la città ebbe una impetuosa crescita, si costruirono nuovi quartieri, si rilanciò il commercio e crebbero le attività imprenditoriali.
Per la centrale Enel nessuno o solo pochi si posero il problema ambientale che invece avrebbe dovuto essere centrale. Allora non era diffusa la sensibilità per l’ambiente come lo è oggi.
In ogni caso tutte le decisioni vennero adottate, al di là del giudizio che oggi con la sapienza del poi si può esprimere in merito, alla luce del sole, con coinvolgimento di tutti, con trasparenza e lealtà. Ricordo i Consigli Comunali aperti, le assemblee dei lavoratori, gli incontri istituzionali con Regione e Provincia, i confronti e qualche volta gli scontri tra partiti e nei partiti. Furono faticacce, costarono impegno e sacrificio ma affermarono un metodo importante, il metodo della democrazia e della partecipazione.
In ultimo voglio ricordare, eravamo nella metà degli anni ’80, quando per il rinnovo della convenzione Enel Comune, dopo mesi di ampie e serrate riunioni, ad un Consiglio Comunale aperto partecipò il Presidente e il Consiglio di Amministrazione dell’Ente elettrico oltre che i comuni limitrofi, rappresentanze sociali, politiche ed imprenditoriali. Con il consenso di tutti e con il plauso di centinaia di cittadini riuniti nel piazzale del Pincio si firmò la nuova convenzione con Enel che fu fortemente innovativa e migliorativa di quella precedente.  Convenzione che per la prima volta pose al centro, con forza, le questioni ambientali coniando una nuova equazione politica e cioè la necessità di “coniugare l’ambiente con l’occupazione”.
Così trenta e più anni fa si amministrava la città. Vista la situazione attuale sono evidenti i diversi approcci e forse i tentativi di ridurre o rendere marginale la partecipazione cittadina. Qualcuno giustifica ciò ritenendo che oggi i metodi della politica e le scelte istituzionali funzionano in modo diverso perché è diversa la società. Può darsi che sia così. Ma io continuo a credere, convinto di non essere il solo, che i metodi e le prassi del passato si possono e si debbono attualizzare perché sono i soli che consentono scelte coerenti e garantiscono gli interessi della città.

GIORGIO GARGIULLO