4 anni di SpazioLiberoBlog
Oggi è il quarto anniversario di Spazioliberoblog.
di FABRIZIO BARBARANELLI ♦
Il 17 marzo del 2016 infatti abbiamo iniziato questa avventura consapevoli di sperimentare qualcosa che si sarebbe dovuta meglio definire in corso d’opera, posto che si riuscisse a farla durare nel tempo.
Da allora abbiamo pubblicato 862 articoli ed avuto la collaborazione di 78 amici. Articoli di sicuro impegno, sulle più disparate materie, collaboratori di sicuro valore.
Poi una modesta attività editoriale con la pubblicazione di tre volumi che hanno raccolto alcuni contributi apparsi sul Blog e di due libri, quello di Nicola Porro sui populismi e quello di Claudio Galiani sulla lotta partigiana nei nostri territori. Ancora, qualche iniziativa pubblica, soprattutto presentazione di libri.
Soddisfatti? Parzialmente. Perché se da un lato grazie all’impegno di molti abbiamo dato un contributo al dibattito culturale e abbiamo tenuto insieme in un disegno comune alcune delle migliori energie intellettuali di questo territorio, dall’altro abbiamo la consapevolezza dei limiti, anche e soprattutto rispetto alle potenzialità. Il primo limite, quello di maggiore rilievo è che non siamo ancora entrati nel cuore del territorio che è il nostro principale (non unico) riferimento.
Non siamo riusciti a far argine a quella “separatezza” che caratterizza ormai da anni le attività dei partiti ma anche delle forze sociali e delle associazioni culturali. Nessuno dialoga con gli altri, ognuno è chiuso nel suo particolare, ognuno nella propria “tribù”.
Questa, fin dall’inizio, è stata la nostra principale ambizione: riprendere il circuito del dialogo e del confronto, far emergere dalle diversità alcuni progetti comuni per elevare il livello culturale e civile.
Si potrà dire a nostra giustificazione che è un problema ormai generale, che la società si è frammentata, che al dialogo si è sostituita la cultura della violenza, della prevaricazione e spesso dell’insulto, della divisione e della impermeabilità. Ed è sicuramente vero. Ma è proprio sulla volontà di andare controtendenza rispetto a tutto ciò che è nato Spazioliberoblog.
Ci sono poi altri aspetti significativi su cui dovremo riprendere la riflessione collettiva e, una volta superata questa fase che ci sta consegnando una dimensione surreale delle nostre esistenze, sicuramente lo faremo per migliorare questa significativa esperienza.
E torneremo a riflettere in una condizione mutata purtroppo non dalla nostra consapevolezza, ma da un virus letale, che ci ha drammaticamente posto di fronte a noi stessi, alla stessa organizzazione della nostra vita e che oggi ci sta imponendo una sorta di sospensione dell’esistenza.
Forse avremo più che mai bisogno di riprendere il filo di discorsi interrotti sulla socialità, sul dialogo, sulla solidarietà, sulla cultura, sul mondo dei valori insomma.
E chissà che su questo terreno il blog non riesca davvero a realizzare compiutamente i suoi propositi iniziali.
FABRIZIO BARBARANELLI
Non credo sia essenziale raggiungere gli obiettivi, forse neanche il porseli è la mission, Penso invece che dovremmo assumere come scopo l’esistenza stessa di “Spaziolibero”. Lo scopo ultimo ed essenziale dell’uomo non è forse il “vivere”? Questo tempo di quarantene non sta forse cancellando molti “scopi” ristabilendo li fine principe dell’uomo? Del resto si mangia e si lavora per poter “vivere”. E dunque cerchiamo di far vivere Spaziolibero quanto meglio possiamo. Il porsi obiettivi a breve termine e raggiungibili serva a mantener viva questa nostra società che, comunque vada, darà, per il solo fatto di esistere, il suo contributo alla società cittadina. Facciamo che sia un contributo di qualità, e credo che su questo non ci sia il dubbio, Spaziolibero è molto ben attrezzato.
Un incremento di partecipazione specie nel blog sarebbe, nel senso dell’esistere, veramente auspicabile, e mi ci metto anche io, ultimamente troppo assente.
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COMUNQUE COMPLIMENTI DAVVERO, 4 ANNI, PER UNA ESPERIENZA DEL GENERE NON SONO POCHI DAVVERO!!!
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Grazie a Fabrizio, che del blog è stato il principale animatore, di queste sue riflessioni. Troviamo il modo di sviluppare un ragionamento libero e condiviso a partire dalle osservazioni proposte. Dobbiamo avere l’orgoglio di un’impresa comune: spaziolibero ha rappresentato la più importante operazione culturale sperimentata nel suo campo negli ultimi anni. Pubblicare 862 articoli è un risultato che ci possono invidiare molti blog a diffusione nazionale. Questo però è solo il dato statistico, quantitativo. Dobbiamo fare un salto di qualità, senza sottrarci a qualche autocritica. Abbiamo soprattutto bisogno di ragionare su obiettivi, funzioni e strumenti con un’attenzione rinnovata e senza infingimenti. Mi piacerebbe sperimentassimo una modalità appropriata. Nei corsi di formazione li chiamano brain storming: mescolare, confrontare, contaminare idee, buttare nel mucchio proposte, intuizioni alla rinfusa. Poi ricomporre tutto con capacità di ascolto reciproco e dotandosi di un minimo di strumenti. Insomma: spettiniamoci i cervelli! Lunga vita al blog!
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Io una proposta da buttare nel mucchio l’avrei, anche se non è nuova, magari le condizioni sono cambiate e può avere oggi più senso. Proviamo un brain storming telematico?
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Ho conosciuto da più di un anno Spazio Libero Blog ed ho scritto vari articoli , alcuni di cultura generale, altri sulla condizione femminile ed ultimamente di politica . Ringrazio Fabrizio e tutti gli amici che mi hanno accolto perché in loro ho ritrovato una comunità che avevo perduto negli anni. Grande merito va a loro con alcune riflessioni da sottoporre.
Scrivere su un blog significa per me sollecitare un confronto , un approfondimento che a volte non riusciamo a fare, poiché gli interventi scritti sono spesso limitati a poche persone interessate.
Suscitare un dibattito, non è affatto facile, sopratutto in tempi di profonda crisi dei nostri modelli di vita e di lavoro. Ho scritto un articolo pubblicato ieri ” La vita al tempo del corona virus” che credevo sollevasse più attenzione, più dibattito, anche provocando, ma forse siamo troppo coinvolti emotivamente dal momento.
Per il futuro, che sicuramente sarà diverso, perché noi saremo diversi, dopo questa “tempesta perfetta” poniamoci la seguente domanda: saremo in grado di elaborare un nuovo paradigma
culturale, uscendo da una situazione di “confort” e facendo tutti insieme un salto evolutivo significante?
Scusate io sono quella delle domande, le risposte, le verità ,come dice Albert Camus
le lascio agli uomini e donne libere, a chi ha” il diritto di sputarle”.
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Anonimo del 11,59 è Marina Marucci,scusate non l’ho precisato. saluti
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Gli obiettivi ambiziosi che il Blog fin dal suo nascere si è posto non sono certamente stati raggiunti ma qualche risultato positivo è stato realizzato. A mio avviso uno dei più importanti è stato quello di mettere a punto uno strumento che è in grado di fare arrivare, potenzialmente senza limiti territoriali, quella molteplicità di voci della nostra città e non solo che sarebbero rimaste altrimenti nascoste. I quattro anni passati non sono un tempo poi così lungo e la riflessione che Fabrizio Barbaranelli fa alla fine del suo articolo:“Forse avremo più che mai bisogno di riprendere il filo di discorsi interrotti sulla socialità, sul dialogo, sulla solidarietà, sulla cultura, sul mondo dei valori insomma. E chissà che su questo terreno il blog non riesca davvero a realizzare compiutamente i suoi propositi iniziali.” , è uno stimolo a guardare avanti e traccia la strada da percorrere.
Marcello Rocchetti
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