NOTIZIE DALLA PREISTORIA, 3.
di FRANCESCO CORRENTI ♦
La crociera radiotelegrafonica di Marconi
articolo di L.G. trascritto a cura di Francesco Correnti
(ovvero, le promesse del senatore)
Tra i tantissimi libri, fascicoli e pubblicazioni varie appartenuti ai miei nonni paterni e materni ed ai miei genitori che ancora conservo e che vado di tanto in tanto esplorando, alcune annate di riviste di circa un secolo fa (1900-1920) rappresentano occasioni preziose di studio e di approfondimento su questioni dimenticate o fatti storici poco conosciuti in certi dettagli. Quasi sempre, infatti, la lettura di quelle pagine consente di fare utili confronti con situazioni dei nostri giorni e, soprattutto, di scoprire la visione e l’interpretazione dei contemporanei, condizionata da molti fattori e naturalmente di parte, su avvenimenti a noi noti nella prospettiva storica e nel giudizio della posterità, a sua volta altrettanto di parte oltre che condizionata da altri e forse più mistificanti fattori. Ricordo che durante la mia infanzia, nella casa di Roma (dove erano confluiti mobili e oggetti delle abitazioni dei miei a Torino ed a Modane, in Francia) potevo sfogliare, tra l’altro, le pagine affascinanti de L’Illustration e de L’illustrazione Italiana, di grande formato, con magnifiche immagini a colori spesso stampate a parte ed incollate sui fogli, con inserti speciali e preziosità tipografiche. Nelle case dei nonni paterni in Sicilia, invece, trovavo le annate della Domenica del Corriere, della Tribuna Illustrata e del Corriere dei Piccoli (queste, con Giro Tondo e altre pubblicazioni del genere, appartenute a mio zio (il fratello di mio padre, più giovane di lui di tredici anni), con i disegni di Sergio Tofano e di Antonio Rubino.
Dei fascicoli superstiti di quelle collezioni familiari, scampati ai tanti traslochi ed agli inesorabili repulisti di due o tre generazioni, mi ritrovo in questi giorni tra le mani alcune annate de La Lettura (rivista mensile del Corriere della Sera) e de Il Secolo XX dell’editore Treves, anche del biennio 1913-1914, quando vi fu la fusione con Ars et Labor, fondata a Milano nel 1906 da Giulio Ricordi e di tematiche prevalentemente musicali.
L’interesse di quei periodici di cento e più anni addietro, per me, non è dato solo dalle vicende di quell’epoca e quindi dagli argomenti – allora di attualità e di semplice cronaca ed ora oggetto di ricerca e di studio – o dagli autori degli articoli e delle illustrazioni – letterati, scrittori ed artisti famosi – ma anche delle pagine pubblicitarie che formano la parte iniziale e quella finale dei fascicoli. Il formato delle riviste, più o meno, è quello degli attuali settimanali o mensili, appena più piccolo, ma il numero delle pagine è decisamente maggiore. Le pagine interne sono rigorosamente in bianco e nero, mentre le copertine sono a colori e sono spesso dei capolavori della grafica.
I prodotti reclamizzati sono tanti e vari, alcuni scomparsi, altri ancora in circolazione: molti i grammofoni a tromba, lì chiamati «pathefoni» con un termine che non ebbe proprio fortuna; la «regina delle biciclette: Bianchi montata con gomme Pirelli»; la prima edizione milanese della Storia della Letteratura Italiana di Francesco De Sanctis; le scarpe dauomo e da donna del Calzaturificio di Varese (Grand Prix all’esposizione di Torino 1911 e con «Grandiosi Magazzini» in quattordici città, ma nessuno a sud di Roma); il Cerotto Bertelli; il «tonico ricostituente del sangue Ferro-China-Bisleri» (da bere se «volete la Salute); un’intera pagina in corpo 8 di descrizioni e lettere di testimonianza è rivolta alle Signore ed alle Signorine desiderose di incarnare l’ideale di donna elegante: «Per sviluppare e rassodare il Petto nulla eguaglia le “Pilules Orientales”».
Credo interessante proporre la rilettura di alcuni di quei documenti nello spirito di queste “Notizie dalla Preistoria” e inizio da un argomento legato alla storia di Civitavecchia per i forti legami poi instaurati dallo stesso protagonista, Guglielmo Marconi (dei quali è simbolo e continuatrice la figlia Elettra) e quelli, anche molto recenti, che si perpetuano – come con l’istituzione del Museo Marconiano a Torre Chiaruccia da parte del Comune di Santa Marinella – perché iniziati e radicati grazie all’appassionata opera di Patrizio Ciancarini, al quale è stata intitolata la Stazione radio marconiana IOKHP e nel cui ricordo voglio appunto pubblicare queste pagine d’epoca.
Il testo della cronaca – di un autore che firma con le sole iniziali e che al momento non sono ancora riuscito ad identificare – è tratto da La Lettura, anno XX, numero 6, 1° giugno 1920, pagine 445-446. Prezzo Lire 1,50 il fascicolo, abbonamento in Italia Lire 15, all’estero Franchi 17,50.
La crociera radiotelegrafonica di Marconi
articolo di L.G. trascritto a cura di Francesco Correnti.
(ovvero, le promesse del senatore)
Il senatore Marconi sta attualmente compiendo, nell’Atlantico prima e poi nel Mediterraneo, una crociera che durerà dalle sei alle otto settimane, a bordo del suo magnifico yacht «Elettra» per tentare alcune esperienze radiotelegrafoniche del massimo interesse per l’ulteriore sviluppo e perfezionamento di questa sua duplice prodigiosa invenzione. Lo yacht è una meraviglia di eleganza, di lindore, di comodità: un piccolo palazzo fatato galleggiante sul mistero dell’Oceano. Sale e salotti squisitamente addobbati, cabine deliziose, dove non v’è nulla del lusso eccessivo e stereotipo di questi locali a bordo dei transatlantici: vi si sente, insomma, il gusto della signora Marconi, che accompagna il marito in questo suo viaggio scientifico. E vi è poi un pianoforte e non manca un grammofono, per dare l’illusione che l’yacht stia per ripetere una delle crociere a cui l’aveva destinato, in tempi più felici, il suo ex proprietario, che era un arciduca della Casa d’Austria… Ma visitando la piccola nave dal ponte di prua alle sue viscere più profonde, si resta presi come da un vago sgomento. Macchine e apparecchi complicatissimi dappertutto: luci che si accendono e si spengono e si riaccendono misteriosamente in cento fiale di vetro, campanelli che suonano, tasti che ticchettano: segni inintelligibili al profano di parole pronunciate a distanze ignote, di messaggi inviati dalla terra, di brani di comunicazioni intercettate?… Ma come è tutto lucido ed esatto in questa specie di antro del modernissimo mago!
L’«Elettra» è fornita di tutti gli apparecchi più perfezionati atti a render possibili gli esperimenti di telefonia e telegrafia senza fili che il senatore Marconi intende compiere in alto mare. Enumerarli, nonché descriverli, è impresa troppo ardua per chi non sia un tecnico: basterà dire che lo yacht è munito di un apparecchio ordinario di radiotelegrafia, simile a quelli di cui sono muniti i grandi transatlantici e le navi da guerra, capace di trasmettere a una distanza di 300 miglia e di ricevere messaggi da una distanza non superiore alle 1500 miglia; di un nuovo impianto, inoltre, della massima potenzialità, capace di trasmettere radiotelegraficamente fino a 1000 miglia e di ricevere fino a 3500 miglia; e di un apparecchio di telefonia senza fili, che ha per ora una capacità di trasmissione fino a 300 miglia e di ricevere da una distanza fino a 1500.
È con questo apparecchio che Marconi ha potuto mantenersi fino a pochi giorni fa in diretta comunicazione telefonica dall’alto mare con le officine della Compagnia Marconi a Chelmosford [sic, ma il nome corretto è Chelmsford, N.d.C.], nell’Essex. Ed è da queste officine che due settimane or sono i corrispondenti londinesi dei giornali italiani hanno potuto parlare ai loro colleghi di Roma. Se questi ultimi non han potuto rispondere, è stato soltanto perché a Roma non sono ancora installati gli apparecchi di trasmissione radiotelefonica sufficientemente potenti per le conversazioni a grande distanza.
Ma il senatore Marconi assicura che non si tratta ormai che di mesi, e le conversazioni radiotelefoniche fra l’Inghilterra e l’Italia, limitate da principio a scopi giornalistici, saranno senz’altro possibili.
Gli esperimenti d’alto mare ch’egli sta ora compiendo hanno soprattutto lo scopo di impedire le collisioni nella nebbia facilitando le comunicazioni tra nave e nave e il calcolo della reciproca distanza a cui esse si trovano. A questo scopo servirà, non soltanto la radiotelefonia, ma anche un nuovo speciale apparecchio che per mezzo di onde hertziane di lunghezza minima (da 3 a 4 metri), che Marconi è riuscito recentemente ad ottenere con un trasmettitore radiotelegrafico di grande potenza, annunzia con un sistema di specchi che s’illuminano la vicinanza di un’altra nave e la distanza precisa a cui essa si trova. Altri esperimenti verranno compiuti per stabilire in modo esatto ed infallibile la direzione e la provenienza dei messaggi sia radiotelegrafici che radiotelefonici; sicché è certo che enormi vantaggi ne conseguiranno, non soltanto per la maggior sicurezza della navigazione marittima, ma anche per quella aerea, soprattutto per il fatto che, dato il poco spazio ch’essi richiedono, gli apparecchi per la telefonia senza fili faranno ben presto parte indispensabile dell’armamento di ogni aeroplano.
FRANCESCO CORRENTI
Caro Francesco,
a questo Tuo articolo, come sempre molto interessante, aggiungo che il Museo di Torre Chiaruccia è solo una parte del Progetto da me realizzato e approvato dal Comune di Santa Marinella di quella “Città della Scienza” voluta dal Sindaco Tidei, che è stato intitolato “PARCO DELLA SCIENZA G.MARCONI” e inaugurato lo scorso ottobre. Il salvataggio della memoria di Marconi risale al Convegno mondiale del 1974 ad opera dell’allora Sindaco Silvio Caratelli e di Maria Cristina Bezzi Scali moglie dello Scienziato, sostenuta da tutti i Sindaci che si sono susseguiti nel tempo, e concretizzatosi col sostegno fattivo del Sindaco Pietro Tidei, della Principessa Elettra Marconi, del CReSM Centro Radioelettrico Marconi e il contributo dello Stato Maggiore Logistico dell’Aeronautica Militare.
Insieme al caro amico Patrizio Ciancarini, e con lui ricordo l’amico Piero Natale De Saraca deceduto poco tempo fa, alla realizzazione di questo Parco hanno contribuito nel tempo a titolo gratuito tantissimi volontari in particolare Presidi, Insegnanti e Studenti di S.Marinella e Civitavecchia e tuttora contribuiscono al funzionamento, i loro nomi saranno incisi sulle pietre della Torre Chiaruccia, distrutta dai nazisti nel 1944 la cui ricostruzione è prevista nel mio progetto.
A proposito di Chelmsford è stato li che mi sono recato, anni fa, nell’archivio della Compagnia Marconi di Londra, dove mi sono state consegnate le copie dei documenti delle avveniristiche ricerche di Marconi a Torre Chiaruccia che qui – primo al mondo – sperimentò l’impiego delle microonde per la RADIOTELEFONIA MOBILE, RADAR e TV, e dove qui nel 1935 collaudò la sua prima stazione RADAR.
Il RADAR di Marconi a Torre Chiaruccia come risulta dai documenti, nel 1940 diede un contributo decisivo alla Gran Bretagna nel vincere la Battaglia d’Inghilterra contro i nazisti.
Sugli esperimenti di Marconi a Santa Marinella e Civitavecchia si è aperto solo uno spiraglio, c’è ancora molto da studiare e scoprire, perciò si auspica che questo Parco della Scienza sia frequentato oltre che dai turisti da ricercatori universitari, studenti e insegnanti di ogni ordine e grado. Concludo con le rime della poesia di una giovane studentessa donate alla Principessa Elettra.
IL MUSEO DI MARCONI
Un Museo, ma che se ne fa
un morto di un Museo ?
Vorrei un parco con tanti bambini
che vengono qui a disegnare
a parlare con le radio con amici lontani
ascoltare la voce delle stelle
costruire provare e sperimentare
inventare e sognare nuove idee
e … se sarà così, qualche volta
udiremo in un soffio la voce di Marconi.
Livio Spinelli Delegato del Sindaco per il “PARCO DELLA SCIENZA G.MARCONI”
Per visitare il Parco della Scienza di Torre Chiaruccia ci si può prenotare a questo sito, l’ingresso è gratuito:
http://scienceparkmarconi.it/Contact.html
Per le notizie sul Parco
http://italyunzipped.blogspot.com/2018/10/guglielmo-marconi-22-ott-inaugurazione.html
http://italyunzipped.blogspot.com/2019/04/international-marconi-day-24-april-5.html
http://italyunzipped.blogspot.com/2019/03/princess-elettra-marconi-message-to.html
http://italyunzipped.blogspot.com/2017/10/marconi-science-park-princess-elettra.html
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Già molte scolaresche hanno avuto modo di conoscere, vivendolo, il Parco della Scienza in Torre Chiaruccia. Un compiacimento anche dal Ministro della Difesa, Eisabetta Trenta, che l’ha visitato in giugno
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Caro Francesco stamattina ho pubblicato un Pos in merito al tuo articolo.
Lo hai letto ?
Dove è finito ???
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Gent.mo Livio Spinelli, il suo commento è stato trattenuto dal sistema in quanto considerato come SPAM dagli algoritmi della piattaforma WordPress che non sono ovviamente sotto il nostro controllo diretto. Le confermiamo comunque che non operiamo alcuna censura ai commenti che i nostri lettori rilasciano. Grazie per avere visitato SpazioLiberoBlog.
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Grazie !
Non so se è esatto ma un amico mi ha spegiato che se nei commenti si inseriscono anche dei link a altri siti Internet molti algoritimi, forse pure WORDPRESS non hanno quello che si chiama il CAPTCHA codice da inserire per evitare che il commento sia bloccato come SPAM. Comunque complimenti per il BLOG non ho molto tempo per commentare e inviare articoli ma leggo tutto. LS
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In parte ho già risposto su Facebook alle osservazioni fatte dall’amico Livio Spinelli ed alle sue utilissime integrazioni al mio articolo, con la esauriente illustrazione del Parco della Scienza intitolato a Guglielmo Marconi. Voglio solo aggiungere, nel ringraziarlo, si che le iniziative come quelle opportunamente ideate e concretizzate con il contributo di tante benemerite persone e fatte proprie dalle Amministrazioni, non sono purtroppo molto frequenti da noi, ma quando si realizzano, non sono effettivamente diventare un punto di forza del territorio e del suo sviluppo sociale, culturale ed economico. Saw esperienza e il sindaco Pietro Tidei è perfettamente consapevole di questa realtà. Quindi a lui, al Comune di Santa Marinella, a Livio Spinelli ed al Parco, l’augurio più vivo per il successo di una iniziativa che dovrà vedere al più presto anche la partecipazione di Civitavecchia.
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Mi sono reso conto di recente di non aver letto i commenti ad alcuni miei articoli. Sono quindi andato a controllarli tutti. Rileggendo oggi anche la mia risposta a Livio Spinelli di circa un anno fa vedo le aggiunte involontarie e le interpretazioni fonetiche che sono state trascritte, forse perché allora avevo “dettato” le parole anziché scriverle direttamente, senza poi rileggerle. Me ne scuso con Livio e con i lettori.
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