“ NON UNA DI MENO “
di MARINA MARUCCI ♦
“VIOLENZA E MOLESTIE DI GENERE”
In questo articolo vorrei porre l’attenzione su un tema a me particolarmente a cuore: le donne e le loro storie.
Il mio impegno è sempre stato rivolto alla nostra condizione, perché credo che se è vero che molto è stato realizzato, in questo momento di smarrimento delle coscienze c’è bisogno di una ulteriore riflessione.
“Ogni due giorni una donna viene uccisa dal compagno, nel 2016 ci sono stati 120 casi di femminicidio. ( I dati del 2017 sono ancora provvisori ma non confortanti.) Quasi sette milioni di donne hanno subito qualche forma di abuso nella vita, dalle violenze domestiche, allo stalking, allo stupro, all’insulto verbale, o alla violazione della propria sfera intima e personale… Nel 2013 il Senato italiano ha approvato il decreto legge contro il femminicidio, dopo la normativa delineata dalla Convenzione di Istanbul che rappresenta il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne. E’ la prima volta che tale violenza viene riconosciuta come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione” (Fonte art. L’espresso : Emergenze di Giulia Torlone 21/06/2017).
Inoltre vorrei sottolineare il fenomeno preoccupante dello Stalking e cioè quegli atti persecutori da parte di qualcuno: in Italia sono 3 milioni e 466 mila le vittime donne , nell’arco della propria vita e il 16% tra i 16 e i 70 anni. Di queste 2 milioni e 151 mila sono vittime di comportamenti persecutori dell’ex partner. Il 78% delle donne che lo hanno subito e cioè 8 su 10 non si è rivolta ad alcuna istituzione né ha cercato aiuto. ( dati ISTAT)
Allora mi chiedo: da dove nasce questa recrudescenza di genere, i rapporti tra uomo e donna sono realmente cambiati? Perché il sesso maschile è così spaventato ? Come mai aumentano le violenze contro le donne in tutti gli ambiti sociali?
In un dibattito pubblico dove sono state poste queste domande molti uomini, soprattutto della mia generazione hanno risposto spesso assolvendosi, affermando che la responsabilità è del genere femminile. Non siamo più le Regine della casa, non custodiamo i figli, non li educhiamo nel modo giusto, così che le famiglie si disgregano. I figli maschi che nascono sono disorientati, sbandati , diventano violenti, insomma la colpa come sempre è delle donne. Non si tiene conto di un problema esplosivo di genitorialità.
Se è vero che queste affermazioni presuppongono una mentalità conservatrice è anche vero che i movimenti progressisti e femministi portatori di valori di cambiamento non sono riusciti ad incidere profondamente nel sociale.
Nives Favero autrice del saggio “Amare senza farsi male”
(Terra Nuova Edizioni) analizza la nostra società che pensavamo più consapevole e matura, attraverso i comportamenti distruttivi e poco evoluti degli uomini violenti.
La Favero afferma che una delle condizioni più stressanti è la gestione della propria impotenza, che molti uomini provano davanti ad un rifiuto definitivo o un abbandono, attuando le risposte più arcaiche e distruttive per recuperare un senso di potere sulla realtà. Inoltre i mutamenti cosi veloci della nostra società “evoluta”, avvenuti negli ultimi trenta/ quaranta anni, richiedono una risposta costruttiva.
L’essere umano di fronte a tali problemi reagisce in vari modi: “Se il nuovo ci disorienta e ci troviamo in difficoltà ad adattarci è probabile che cerchiamo di far regredire la realtà, di farla tornare indietro a forme più conosciute, in modo da esser capaci di gestirla” sostiene sempre Favero, quindi per gli uomini ritornare ad atteggiamenti istintuali conosciuti.
Questo avviene anche nelle donne, che spesso per paura, dipendenza sentimentale, psicologica ed economica accettano situazioni di violenza quotidiana perché quella è l’unica realtà “rassicurante “che conoscono.
Bisogna essere grate a quei milioni di donne che attraverso il loro impegno hanno contribuito all’emancipazione femminile, facendo crescere generazioni di donne consapevoli dei loro diritti, ma molto ancora è indispensabile fare.
E’ necessaria a mio parere una crescita interiore sollecitata delle donne, che non si limiti solo alla rivendicazione di una parità ancora da conquistare, soprattutto sul lavoro, ma all’affermazione della propria diversità come valore .
Purtroppo sta avanzando una mentalità maschilista, omofoba e xenofoba contro il diverso e le donne in generale. Nella nuova bozza del contratto di governo Lega- M5Stelle , stilata senza nessun intervento al femminile, si ripropone la donna come madre , tant’è che sembra previsto un sostegno economico per gli asili nido solo per le mamme italiane, che ha lo scopo di difendere la “razza bianca- italiana”, oserei dire!
( Senza considerare i reiterati attacchi delle varie giunte a 5 Stelle, per la chiusura degli sportelli antiviolenza, e contro la “ Casa della Donna” di Roma e Livorno) .
Ma la sinistra, il sindacato, il movimento democratico in generale , di fronte a questi echi di uno sciagurato passato cosa dicono ? Continueranno a dilaniarsi e a dividersi, formando mini formazioni politiche, a votare ora questo e quel segretario di partito a colpi di maggioranza , affidando le nostre sorti alla capacità salvifica dell’”uomo “ forte al comando ?
MARINA MARUCCI