Il Feng Shui; ritrovare l’equilibrio perduto
di ROSAMARIA SORGE ♦
Ci sono vari modi di approcciarsi metodologicamente all’architettura, alcuni rigorosamente positivistici si affidano prevalentemente alla conoscenza degli strumenti di ricerca elaborazione e rappresentazione, altri come il Feng Shui identificano la relazione abitazione-uomo all’interno di un campo di strutture energetiche costituendo questo campo uno schema dentro cui scorre un’energia collegata a tutte le forme di vita.
Feng shui in cinese significa letteralmente “vento e acqua” ed è un insieme di pratiche di lettura e di interpretazione del paesaggio, delle forme delle costruzioni e degli spazi interni agli edifici, allo scopo di evitare gli influssi negativi di varia natura che possono colpire le costruzioni e l’uomo.
Questa tradizione è tutt’ora molto radicata in Cina tanto che al momento dell’acquisto di un terreno o di uno stabile il primo esperto a essere consultato è un maestro di feng shui; il suo parere condiziona il mercato immobiliare e, perfino quando un’attività economica subisce dei rovesci è cosa normale chiedergli un responso sulle eventuali energie ostili messe in moto dal tipo di architettura o di decorazione interna.
Anticamente ci si rivolgeva al feng shui per scegliere il luogo ideale sul quale erigere il villaggio. Per questo motivo nel paesaggio dovevano riconoscersi le presenze dei quattro animali celesti o emblematici che possiamo definire come i guardiani delle quattro direzioni: il drago, la tigre, la tartaruga e la fenice rossa.
Il drago e la tigre rappresentano il vento e l’acqua ma anche le correnti magnetiche che attraversano la terra. L’acqua è un elemento legato all’abbondanza, alla ricchezza, al denaro, alla comunicazione. Si ritengono quindi propizi un corso d’acqua che scorra nelle vicinanze della abitazione o un piccolo lago.
Una catena di colline raffiguranti la tartaruga deve trovarsi alle spalle dell’edificio esistente o futuro per offrire protezione e sicurezza, mentre davanti la vista deve essere aperta e ariosa tale da favorire il movimento e le relazioni e si identifica con la fenice rossa, portatrice nella mitologia di pace e di prosperità.
Ma insieme ai guardiani delle quattro direzioni entrano in gioco i concetti base del taoismo. Il Tao è una astrazione metafisica che indica la legge universale della natura,guidata dal Ch’i e dall’equilibrio dinamico di Yin e Yang. Lo yin è il principio umido oscuro e femminile, mentre lo yang è il principio caldo luminoso e maschile. Nel feng shui lo yin è rappresentato dall’acqua e lo yang dal vento inteso come respiro.
L’interazione di Yin e Yang è espressa attraverso cinque manifestazioni dell’energia, i cinque elementi (fuoco, terra, metallo, acqua, legno), ognuno dei quali corrisponde ad una direzione. Il fuoco è associato al Sud, e sta ad indicare la luminosità, la creatività , lo spirito, l’acqua è associata al Nord e riguarda il riposo, l’interiorità, Il metallo al Nord-Ovest e all’Ovest e riguarda l’organizzazione, le attività finanziarie, gli investimenti, la terra al Nord-Est e al Sud-Ovest e riguarda il governo, il sociale, l’alimentazione e la salute, il legno all’Est e al Sud-Ovest e riguarda i viaggi, il commercio.
Ma a questi cinque elementi si associa anche un colore: verde per il legno, rosso per il fuoco,giallo per la terra , bianco per il metallo,blu-nero per l’acqua.
Da questi elementi , dal loro significato, dalla loro direzione, dal colore che li contraddistingue si genera tutto un sistema di organizzazione degli spazi per raggiungere una condizione di equilibrio che genera armonia .
Non entrerò nel particolare di ogni singolo ambiente poiché l’applicazione delle regole è molto complessa ma voglio solo sottolineare come una applicazione non corretta dei principi del Feng Shui possa portare a risultati completamente negativi; infatti esiste una circolarità nell’uso dei cinque elementi che deve seguire un percorso determinato : I 5 elementi formano uniti il ciclo costruttivo legno-fuoco-terra-metallo-acqua, infatti dal legno si genera il fuoco, che ardendo forma la terra, col tempo la terra si trasforma in metallo che trasudando genera acqua; ma al ciclo costruttivo si contrappone quello distruttivo legno-terra-acqua-fuoco-metallo dove il legno con le sue radici distrugge la terra, la terra trattiene l’acqua, l’acqua spegne il fuoco, il fuoco fonde il metallo, il metallo distrugge il legno.
Questo significa che l’applicazione delle regole va fatta da chi ben conosce l’arte del Feng Shui, dei colori, dei simbolismi dei cinque elementi e la loro collocazione all’interno di una abitazione secondo precise dinamiche per raggiungere quell’equilibrio tra Yin e Yang che è alla base del Ch’i cioè della energia dell’universo.
Un esempio in Italia di una costruzione che potrebbe essere stata costruita secondo i principi del Feng Shui è Castel del Monte in Puglia. Il castello è infatti un intricato incastro di enigmi non risolti: l’ipotesi, in parte suffragata dalle indagini del Politecnico di Bari che ha individuato nel sottosuolo una vasta zona ricca di acqua, che potesse trattarsi di un centro termale voluto da Federico II non esclude la possibilità che a costruirlo possa essere stato un maestro del Feng Shui che prima dei viaggi di Marco Polo raggiunse l’Italia e la corte di Federico II di Svevia: la forma ottagonale che si ripete nelle otto torrette angolari e il cortile interno sempre di forma ottagonale ricordano il Ba- Gua, l’ottagono sacro che è fondamentale nel Feng Shui non solo per il valore simbolico dell’ottagono che rappresenta l’infinito ma per il fatto che ogni lato rappresenta un punto cardinale e ad ogni punto cardinale si associa un aspetto dell’esistenza regolata a sua volta da otto trigrammi posti ai suoi lati. I trigrammi sono simboli antichi e la loro origine risale al libro dei Mutamenti, l’I Ching, uno dei sistemi di divinazione e interpretazione del flusso di energia più antico del mondo.
Oggi anche la scienza occidentale scopre che l’ordine umano rispecchia quello cosmico e che quando siamo in sintonia con la natura lo siamo anche con i ritmi che regolano l’Universo e spero che questi brevi cenni possano stimolare la vostra curiosità per una disciplina antica e sapiente che vuole far prendere consapevolezza che lo spazio in cui vive l’uomo costituisce una ricchezza di connessioni che orienta le nostre emozioni, i nostri pensieri, le nostre azioni e diventa un modo di vivere, di pensare l’universo e il nostro agire in esso
ROSAMARIA SORGE
La conclusione del tuo articolo riaccende in me la convinzione che “siamo quello che mangiamo” considerato in senso lato, ovvero siamo in qualche modo il prodotto del nostro rapporto con ciò che ci circonda, l’ambiente in cui viviamo. La ricerca e la costruzione dell’armonia fra gli elementi penso sia una pratica importante, certamente degna di essere intrapresa e dai risultati inaspettati. Va da se che vale anche nei rapporti fra gli uomini. Una buona casa è certo una casa che ha trovato la giusta armonia con il mondo esterno e quello interno ed il mondo di chi la deve abitare. Una casa così è certo una casa accogliente che ti protegge ma ti fa sentire anche parte del mondo attorno. MI piacerebbe approfondire e magari trasporre nella mia cucina, ma sono assolutamente ignorante.
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Non so se esiste un Feng Shui in cucina mi informerò, sicuramente comunque esistono sistemi alimentari basati su credenze le quali credenze sono diventate tali nel tempo ma hanno sempre una origine logica collegata alle stagioni, quindi al clima alle colture del territorio. Io credo invece in certi accoppiamenti che possono risultare indigesti così’ come anche nella organizzazione spaziale, ma certo in cucina sbagliare accoppiamenti è micidiale
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In medicina cinese i sapori sono correlati ai vari elementi:l’acqua con il sale, la Terra con il dolce, il Fuoco con l’amaro, il metallo con il piccante, il Legno con il sapore aspro. Da questo si può dedurre che sicuramente nella famosa cucina cinese ci sia un aspetto profondamente energetico
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Vedi Luciano, Bianca ha trovato il collegamento
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Sarebbe da approfondire… la cucina non è una cosa “a caso”.
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