TRISTIARIO: PILLOLE DI TRISTEZZA SOMMINISTRATE CON BRIO. L’AMORE È BENZINA E IO STO IN RISERVA

(Raccolta tematica di miei status Facebook, non meglio identificabile se non con questo titolo; se un giorno sarà genere letterario, ricordate il pioniere Tristiario)

di ELISABETTA APPETECCHI 

 

 L’AMORE È BENZINA E IO STO IN RISERVA

Iniziamo con una leggenda: un cavernicolo di nome Prometeo rubò il fuoco agli dei e lo regalò alla fidanzata. Da allora tutte le coppie lo imitarono e le caverne non furono mai più oscure. Coppia di coppia, direbbe Platone. Ma poi Prometeo fu punito: “per il tuo crimine un’aquila roderà il fegato tuo e di tutti i tuoi discendenti”. Infatti: per amore ci rodiamo ancora il fegato, ma da bravi ambientalisti risparmiamo sull’aquila.

– Tutti si amano. Gli ortopedici si scambiano bacini, i dietologi bac-etti, gli antivaccinisti bacilli, i ballerini bachate, i tessitori baci da seta, i menefreghisti i kissenefrega.
Coppie si baciano ovunque e tutte uguali, praticamente un coppia e incolla. Per i single rimangono i Baci Perugina, apostrofo rosa tra le parole m’ingrasso.

– L’amore non va a chili. È il regno dei vezzeggiativi: per gli amanti tutto è –ino, al massimo –etto. Sulle case degli innamorati fumano i nomignoli.

– Si amano pure i politici: bicameralismo imperfetto vuol dire dormire insieme e contendersi il piumone.

– Se su un qualsiasi prato pubblico avete cercato un posto a debita distanza dalle coppiette sbaciucchianti, può capitare che vi rotolino comunque addosso, appallottolati, noncuranti di allergie e pollini. Infatti a differenza delle biglie gli innamorati risentono della legge fisica del piano inclinato anche su superficie pianeggiante.

I meno fortunati in amore:

– I rubinetti, inetti fino in fondo, che si danno appuntamento così: “preparati che ti passo a perdere”.

– Le vele delle navi, che – tradite dal vento – ogni giorno si sentono dire: “ti posso spiegare”.

– Le merci illegali, che si fanno desiderare: “non m’importa”.

I più disgraziati però sono gli specchi, che non potranno mai prendersi pause dal riflettere.

ELISABETTA APPETECCHI