Tristiario: pillole di tristezza somministrate con brio.

(Raccolta tematica di miei status Facebook, non meglio identificabile se non con questo titolo; se un giorno sarà genere letterario, ricordate il pioniere Tristiario)

 

di ELISABETTA APPETECCHI ♦

A proposito di questi umani (tra cui anche io)

-Pensavo di far parte della nuova generazione senza valori,  poi ho letto MASCHIO BIANCO invece che muschio sull’etichetta del sapone e ho capito che no, sono in regola con tutti i valori di questa nostra perfetta, indissolubile, inalterabile società.

– La vita è quella cosa che tu sei un marinaio pluridecorato ma devi subire lo schiaffo morale del non saper sciogliere le cuffiette annodate.

-Io poi ne combino tante che fossi un supereroe come potere mi darebbero la supervisione di un adulto.

– Una volta ho prestato una penna Bic a una signora inglese e non me l’ha restituita. Se vi dovesse capitare, Bic careful.

-Ho visto umani protestare per le troppe migrazioni mentre lasciavano il bordo della pizza dichiarando di preferire il centro.

-Mi chiedo se i materassi abbandonati ai lati delle strade siano gli Eminflex di chi va in vacanza e nel mentre non può permettersi di accarezzarli come da televendita.

-Alcuni iniziano la frase con “secondo me” e poi vogliono il primo posto nella discussione.

-Altri ti fanno montare il nervoso e poi si arrogano pure il diritto di giudicartelo un niente d’Ikea.

-A me dispiace solo che se in un mondo parallelo un caffè entra in un bar e chiede un umano corretto non sanno proprio che dargli a bere.

ELISABETTA APPETECCHI