Il tempo del fare: proposte per Civitavecchia
di ROSAMARIA SORGE ♦
Il tempo del fare: proposte per Civitavecchia
Nel biennio 2013-2015 sono stata presidente della locale sezione della Fidapa di Civitavecchia e come sempre accade quando si assume un ruolo di responsabilità,si mette in essere tutta se stessa che in pratica significa trasferire in questo ruolo il proprio vissuto, cioè gli studi che hai fatto, i libri che hai letto, la musica che ascolti,i tuoi viaggi, le tue conoscenze, i tuoi hobbies ed interessi, la tua idea di società e quindi come avrei potuto dispensarmi dal fare un evento che riguardasse la città dove vivo ormai da molti anni e dove lavoro.
In pratica tra i tanti eventi avevo programmato un Workshop sulla città di Civitavecchia a cui parteciparono non solo tecnici della progettazione ambientale come ingegneri e architetti, ma anche persone che da sempre avevano mostrato un certo interesse per questi temi.
L’approccio al Workshop si basava su un processo di partecipazione che per essere efficace, doveva rafforzare nei soggetti coinvolti l’assertività e la fiducia di poter contribuire realmente all’espressione e alla definizione delle proposte che avrebbero costituito l’esito tangibile del processo e perché ciò avvenisse naturalmente, senza forzature, occorreva che tutti i partecipanti, a prescindere dalle loro competenze, fossero messi nella condizione di esprimere le proprie idee e che potessero utilizzare tecniche espressive che ne attivassero il potenziale creativo e li rendesse capaci di manifestare proposte appropriate e non stereotipate. Uno degli strumenti più interessanti che può essere usato a questo scopo è senza dubbio la Costruzione di scenari futuri che consente di elaborare progetti coerenti con il passato di un luogo e con il suo futuro prefigurato.
In pratica si chiedeva di elaborare un ” racconto” non riferito a uno specifico orizzonte temporale, ma a un futuro lontano. In altri termini, una “visione” plausibile ma non necessariamente condizionata da esigenze di fattibilità immediata.
Le frasi del “racconto” avrebbero costituito i frammenti di un futuro desiderato per i luoghi frequentati: in essi ogni partecipante doveva descrivere ciò che vedeva o sentiva quello che faceva , le emozioni che provava. Ogni frammento avrebbe potuto avere un carattere puntuale, cioè riguardare un luogo o un tema specifico ovvero un carattere strategico e/o di scala vasta, cioè prefigurare politiche urbane, procedure organizzative, ecc. che riguardassero tutta la città o i sistemi che ne fanno parte (mobilità, verde, sicurezza, ecc.).
Alla fine di questo interessante Workshop emersero una serie di proposte e tematiche che furono raccolte in un documento e consegnate ufficialmente al sindaco Cozzolino appena eletto con la speranza che la nuova Amministrazione Comunale ne facesse buon uso.
A poco più di due anni da quell’evento non una sola cosa è stata presa in considerazione o realizzata quindi per riaprire il confronto mi permetto in questa sede di riassumere brevemente quanto emerse da quegli incontri:
Il problema che ha ricevuto la maggiore attenzione è quello che riguarda il traffico in relazione agli aspetti di mobilità/accessibiltà .
Come migliorare la mobilità e l’accessibilità della città.
Realizzare una rete del trasporto pubblico efficiente, affidabile e confortevole che raggiunga ogni zona della città in tempi rapidi e con corse frequenti.
Ridurre al minimo l’uso dell’auto che saranno riservate agli anziani e alle persone con ridotta mobilità
Predisporre un piano per zone che specifichi le priorità ai diversi modi di trasporto, chiudendo al traffico veicolare privato alcune zone particolari.
Favorire la scelta della bicicletta come mezzo di trasporto, realizzando percorsi ciclabili alternativi alla rete di percorsi pedonali, entrambi inframezzati da luoghi di sosta piacevoli dove si potranno svolgere attività di tempo libero e di socializzazione.
Realizzazione di parcheggi per le biciclette in coincidenza con le fermate dei mezzi pubblici con possibilità per quelle elettriche di stazioni di rifornimento alimentate per lo più con energie alternative.
Utilizzazioni di navette elettriche
Realizzazione di parcheggi alle entrate sud e nord della città
Spostamento della stazione più a nord ( una possibilità è data dall’area ferroviaria retrostante il tessuto urbano su via Aurelia all’altezza di Porta Tarquinia con accesso in via Pacinotti cioè inizio della Braccianese Claudia ). Questa soluzione consentirebbe di collegare il Bricchetto al centro della città passando per la vecchia stazione dove può essere creata una zona di parcheggio
Come riqualificare il Centro Storico
Predisporre un piano colore e favorire con contributi della Comunità Europea la risistemazione e tinteggiatura di tutte le facciate
Trasformare a verde tutte le aree residue dove non ci sono costruzioni e attrezzarle con panchine, cestini e opportuna illuminazione non invasiva.
Restaurare e ripristinare l’acqua nelle fontane
Risistemare i sampietrini
Migliorare l’illuminazione e diffondere mappe con indicazioni riguardanti le principali mete turistiche
Ridare vita al centro storico, rigorosamente chiuso al traffico, secondo criteri che consentano di selezionare proposte progettuali in base alla loro capacità di ripristinare una specificità per quei luoghi e cioè atti a favorire ad esempio il ritorno di piccole botteghe artigiane.
Rimuovere tutte quelle istallazioni che non siano consone ai luoghi compreso anche i condizionatori per i quali va studiato un sistema che permetta l’uso senza deturpare le facciate
Contrastare la proliferazione di locali notturni privi di regole e controlli e che producono un forte inquinamento acustico.
Favorire per contro quelli che alle regole si attengono
Favorire la vita culturale all’interno del centro storico con mostre di vario tipo e arredandolo come se fosse un salotto all’aperto.
La Marina e l’Antemurale
Creazione di una barriera a mare di fronte alla spiaggia per difenderla dalle mareggiate.
Completamento di quanto non ancora fatto con riferimento alla parte più prospiciente la spiaggia e alla pista ciclabile
Risistemazione dell’arenile
Permettere la realizzazione di piccoli gazebi che affittano sdraio e ombrelloni a prezzo calmierato e dove si può consumare un pasto veloce
Trasformare la Marina in una sorta di Galleria d’arte a cielo favorendo l’istallazione a rotazione di opere di giovani artisti con particolare riferimento all’arte contemporanea.
Riapertura dell’Antemurale
Ricucitura con il porto storico della Marina attraverso l’eliminazione delle barriere ristabilendo antichi rapporti morfo-tipologici per una maggiore integrazione tra la città e il porto storico
Valorizzazione del Pirgo con creazione di una struttura vetrata e realizzazione di piattaforme a mare in direzione delle scale
Utilizzo dei locali tombati per mostre ed esposizioni
Sistema del verde
Riqualificazione dei parchi cittadini con la creazione di percorsi per lo jogging possibilmente con illuminazione adeguata per potere essere sfruttati anche in notturna ( tipo illuminazione a terra )
Piantumazione in città di alberi odorosi e fruttiferi ed aiuole fiorite.
Favorire con incentivi di vario tipo il ritorno alla coltivazione della terra da parte dei giovani creando una cultura del cibo a Km 0
Incentivare il verde anche verticale e sui tetti dei condomini in considerazione del fatto che il verde riduce gli effetti dell’inquinamento e regola il microclima cittadino attraverso l’aumento dell’evapotraspirazione regimando i picchi termici estivi con una sorta di condizionamento naturale.
Favorire la gestione dei parchi a cooperative di giovani ma attraverso un protocollo di controllo rigoroso
Realizzazione di una vera pista ciclabile da nord a sud
Realizzazione di una barriera di verde a nascondere la parte di ferrovia che corre in quota
Concorso pubblico per una idea di sistemazione della trincea ferroviaria coperta ed eliminazione dei parcheggi
Valorizzazione elementi singolari
Ex Centrale Enel di Morandi
Caserma Stegher
Ex Infermeria Presidiaria
Area termale della Ficoncella
Villaggio del Fanciullo
Terme di Traiano
Spazio tra lo stabilimento Marinai d’Italia e Borgo Odescalchi
Concorso internazionale per le aree Italcementi
La Smart City attraverso l’uso di onde convogliate
Trasmissione dati a banda larga ( Internet VOIP Video Ip etcc )
Video sorveglianza diurna e notturna
Telediagnostica degli apparati in campo sia diretti che di apparati terzi vicini ( acquedotti fogne)
Messaggistica al pubblico su piattaforma digitale
Controllo traffici mobilità( taxi bus )con possibilità di chiamata e modifica percorsi
Collegamento con uffici pubblici e richiesta online di certificati
Copertura aree con servizi wireless
Segnalazione in tempo reale da parte dei cittadini di disservizi incidenti ed eventi degni di menzione
e inoltre
Riqualificazione periferie
Demolizioni tessuti e fronti edificati privi di qualità architettonica ( post bombardamento e abusivi)
Linee guida per la qualità urbana che vadano oltre il semplice regolamento edilizio
Riqualificazione ingressi sud e nord alla città
Coordinamento tra i vari paesi del comprensorio per valorizzare insieme, con proposte articolate, tutto il comprensorio che offre campagna mare boschi
In Conclusione
Da quel workshop fatto ad Aprile del 2014 sembra passato un secolo e pur con la piena consapevolezza che i processi di pianificazione/ progettazione reali comportano approcci più complessi e approfonditi di quello utilizzato è pur vero che i risultati di quel workshop identificavano comunque problemi e proposte e potevano costituire elemento fondamentale per innescare processi incrementali di pianificazione/progettazione per la realizzazione graduale di quanto prefigurato.
Sembra invece passato un secolo non solo perchè nulla è stato fatto ma perchè la città ha fatto notevoli passi indietro in tutti i suddetti settori.
Credo che ormai il tempo trascorso da parte di questa Amministrazione per ” studiare e approfondire ” possa ritenersi sufficiente e che non si possa ulteriormente tollerare un degrado che ha raggiunto livelli insostenibili; nel frattempo alle proposte emerse a suo tempo si rende necessario aggiungere una serie di emergenze più recenti e ritengo che ormai sia il tempo del fare.
ROSAMARIA SORGE
Ho letto questo articolo, ancor prima di alzarmi, con un occhio solo essendo l’altro ancora chiuso. Tempo fa produssi un documento sulla viabilità futura della città, un progetto a lungo termine passando per step dal breve e dal medio. Terminava in un sistema fatto di nodi di scambio capolinea per ogni quartiere e in città. Nodi/capolinea dotati di servizi come ad esempio parcheggi e servizi igienici nei quali cambiare vettore che sia la navetta elettrica pubblica o il bike sharing ecc, a seconda delle opportunità legate alla peculiarità del luogo. Pensavo anche alla realizzazione di un quartiere dedicato alle scuole, ove riunire tutti o quasi i livelli scolastici condividendo in modo razionale ed efficace strutture di vario tipo, palestre, teatri, laboratori e quant’altro. Insomma una “visione futura” con una idea di percorso step by step per arrivarci. Anche questo mio documento ha preso la via del Pincio anche se una via informale, se non ricordo male, anche del Pincio precedente, ma la memoria ultimamente mi s’è accorciata parecchio. Certo è bello e stimolante pensare al futuro, e guai se le amministrazioni non ci pensassero pur nelle peggiori ed emergenziali contingenze del momento. Mi domando se questa amministrazione abbia prodotto un progetto futuro minimamente dettagliato. Comunque sia, chi ha l’opportunità, per un motivo o per l’altro, di frequentare altri paesi europei non credo possa non notare che il gap con la nostra realtà abbia raggiunto livelli abissali, come se il tempo del progresso da noi si sia quasi fermato e mentre altrove un anno consta di 12 mesi da noi, in termini di progresso, un anno dura 60 mesi se non più. Ed allora ti poni domande diverse e certo di più difficile soluzione, domande che richiedono un impegno intellettuale decisamente maggiore del progettare linee per il TPL. Per il momento mi contenterei di assai poco, anche solo la realizzazione di servizi igienici alla marina sarebbe un segno, ma appare più un sogno in questa città occupata a dividersi e farsi del male. Scusate la tristezza.
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Idee suggestive e proposte affascinanti, da vagliare e rilanciare mettendo in sinergia competenze ed esperienze. Purtroppo gli ultimi capoversi ci restituiscono al deprimente scenario amministrativo. Com’era l’apologo delle perle lanciate a destinatari poco capaci di apprezzarle?
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Il dialogo con il M5S è impossibile:qualunque cosa atterra lontano dalle loro coscienze
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Anch’io ho partecipato all’iniziativa della Fidapa.E’ vero ,sembra un secolo ma io sono abituata al tempo che scandisce le mie disillusioni.Vorrei avere davanti a me un futuro possibile ,per il quale valga la pena impegnarsi.La speranza c’è sempre.
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Mi accontenterei di poco, della semplice manutenzione e rispetto dell’esistente. Eppure questo poco è troppo, non solo per l’amministrazione, ma per gli stessi cittadini
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Credo che assieme alla progettazione della città futura ci sia bisogno di progettare anche i cittadini, la loro coscienza civica. Non so quali delle due sia più difficile, ma certo se non vanno assieme ne l’una ne l’altra hanno un futuro credibile. Questa estate ho visto una fontana del tutto simile a quella della marina. Bambini gioiosi sguazzavano tra uno schizzo ed un’altro… un cane felice pareva impazzito, e le mamme dei bimbi chiacchieravano piacevolmente sedute per terra nei pressi della fontana. E la domanda è sempre la stessa cosa manca a noi che gli altri hanno?
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Sono d’accordo, Civitavecchia è una cittá con scarso capitale sociale come dice Carlo Falzetti e senza questo ogni progetto è inutile
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ad onor del vero aprimmo la discussione sulla città futuribile già all’epoca moscheriniana ed anche in quel caso, oltre ad un convegno e ad una vaga promessa di attivare un tavolo permanente, sulla questione città non si ottenne alcuna attenzione. il tavolo forse si riunì una volta, poi finì nel dimenticatoio come molti altri sogni. Quel che stupisce, ora come allora, è la mancanza di curiosità su ciò che si voleva discutere da parte dei consiglieri comunali, nessuno escluso. Evidentemente il destino di Civitavecchia è di essere amata solo in cartolina, nelle riproduzioni della città che non esiste più, Non altrettanto nella realtà e nel possibile domani. ma questo è un altro discorso.
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Condividendo l’articolo di Rosamaria, ho scritto su Facebook:
Vedo che a questo punto, comunque, non è più il tempo dello scrivere.
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Da tempo, direi.
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